mercoledì 3 marzo 2010

UCCISO A KABUL, ORA NELLA SUA GALATINA: DIFENDEVA LA VERITA' (PRIMA PARTE)

L'abbraccio di Galatina all'agente dei Servizi
Pietro Antonio Colazzo morto in Afghanistan
Tratto dal Sito Internet
E' giunta ieri sera in aereo a Galatina la salma di Pietro Antonio Colazzo, l’agente segreto ucciso venerdì scorso a Kabul. Il velivolo è atterrato alle 20.40 all’aeroporto di Galatina; da qui si è formato un corteo di automobili che ha condotto il feretro nella Chiesa Madre, che è nella piazza principale del paese, dove oggi alle 15 si terranno i funerali.
Già ieri sera la piazza e il sagrato erano gremiti da centinaia di persone che hanno atteso a lungo l’arrivo del feretro. Per espressa volontà di Pietro Antonio, in chiesa non ci sono fiori, ad eccezione di un 'cestino' di rose rosse con la scritta 'Il Direttore'.
L'AUTOPSIA: COLAZZO UCCISO
CON UN COLPO ALLA SCHIENA
Tre colpi da arma da fuoco, di cui uno quello mortale lo ha raggiunto alla schiena. Così è stato ucciso il dirigente dell'Aise, Pietro Antonio Colazzo nell'attacco suicida che ha scosso venerdì mattina Kabul, facendo 17 morti. È quanto accertato dall'esame autoptico della salma presso l'Istituto di Medicina legale della 'Sapienza'. Il responso dell'autopsia, eseguita dal professor Paolo Arbarello, ha accertato che l'uomo è stato raggiunto da due colpi d'arma da fuoco all'altezza del torace ed uno ad una gamba destra.
La salma dello 007 è rientrata in Italia ieri mattina a bordo di un C130 dell'Aeronautica militare atterrato poco dopo le 8,30, all'aeroporto militare di Ciampino. I funerali si svolgeranno oggi a Galatina, sua città natale. In rappresentanza del Governo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Sull'aereo militare che ha riportato in Italia il funzionario italiano, partito avantieri dalla capitale afgana, anche la salma del regista francese Severin Blanchet, rimasto vittima dell'attentato (il feretro ha proseguito per la Francia).
Ad accogliere la salma di Colazzo, i familiari, in particolare la sorella Stefania, il sottosegretario Letta, che ha la delega per i servizi, Massimo D'Alema, presidente del Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), i vertici dei servizi, in primo luogo il generale Adriano Santini, capo dell'Aise (l'Agenzia informazioni sicurezza esterna e che giovedì riferirà a San Macuto sull'attentato), per la quale Colazzo lavorava come numero due a Kabul. Presenti anche i vertici delle forze armate e di Polizia.
Ieri il Consiglio dei Ministri ha osservato un minuto di silenzio in memoria dello 007, ed ha deciso che le esequie, che verranno celebrate in forma solenne con gli onori militari. Espletate le formalità di rito, una camera ardente è stata allestita presso l'ospedale militare del Celio. Qui a rendere l'ultimo saluto a Colazzo, tra gli altri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Una vita che viene meno in circostanze simili - ha detto il titolare della Difesa - è sempre una perdita grave, in questo caso è grave la perdita anche per il prezioso apporto nel lavoro che ha svolto per dare maggiore possibilità di sicurezza agli afgani, al nostro contingente militare, agli italiani, per la difesa dal pericolo del terrorismo».
L'inviata del Manifesto Giuliana Sgrena arrivando alla camera ardente ha ricordato che cinque anni fa fu proprio un uomo del Sismi a liberarla in Iraq: «Ogni volta che c'è un caduto non posso fare a meno di portare la mia testimonianza». Ma ha aggiunto, «con più intelligence e meno bombardamenti si risparmierebbero vite umane, sopratutto tra i civili».
Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni dell'attentato, il funzionario dei servizi segreti italiani si trovava nella hall del Residence Park.
Ieri è stata una giornata nera per la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) che ha perso sei soldati in tre diverse regioni dell'Afghanistan. Quattro militari nel sud e nell'ovest, un quinto soldato colpito da un rudimentale ordigno esplosivo (ied) nel sud, e il sesto raggiunto da proiettili nell'Afghanistan orientale. Da gennaio i militari dell'Isaf morti sono stati 107.
ORE 15:00 - TUTTA GALATINA
STRETTA ATTORNO ALLA BARA
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, è arrivato nella chiesa di San Pietro e Paolo a Galatina dove da pochi minuti sono cominciati i funerali solenni di Pietro Antonio Colazzo, ucciso venerdì scorso a Kabul. Alla cerimonia partecipano anche il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
Nella chiesa in prima fila è seduta la sorella di Colazzo, Stefania, insieme con i figli, altri parenti e amici. La bara, avvolta nel tricolore, è circondata da un picchetto interforze. Sono presenti anche il direttore del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza, Giovanni De Gennaro, e il direttore dell’Agenzia per le informazioni e la sicurezza, gen. Adriano Santini. Ci sono anche i sindaci di numerosi Comuni salentini con i gonfaloni e autorità civili e militari, oltre a scuole e associazioni. La cerimonia viene concelebrata dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, e dall’arcivescovo d’Otranto, mons.Donato Negro. La chiesa è gremita e sul sagrato sono raccolte centinaia di cittadini che seguiranno la funzione attraverso altoparlanti esterni.
(1-Continua)

Nessun commento: