martedì 30 marzo 2010

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (10) - LA VITTORIA E' PALESE: NICHI VENDOLA E' GOVERNATORE AMATO

Lo spoglio conferma le sensazioni
della vigilia, con il governatore uscente
con un vantaggio incolmabile:
"Ripartirò dalla precarietà".
Dura batosta per il centrodestra
tenuto a distanza
30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Vendola si riconferma: sarà ancora lui il governatore della Puglia per i prossimi cinque anni. La vittoria era da qualche ora ormai solo una questione di numeri, anche perché i voti reali, quelli che alla fine davvero contano, oltre le parole, son apparsi fin da subito eloquenti. Decisamente eloquenti. Lo scrutinio, era iniziato dalle 15 di ieri questo pomeriggio, tra pronostici, exit poll, prime proiezioni di voto, i dati provenienti dalle 4003 sezioni, sparse sul territorio pugliese, senza che niente e nessuno mettesse mai in dubbio la vittoria del governatore uscente. Non hanno messo in dubbio il suo successo, nemmeno i numeri, i voti, perché Vendola, come ribadito in tutto il lungo pomeriggio elettorale di ieri, è stato in costante vantaggio sin dai primi minuti dello spoglio e oltre i commenti cauti del centrodestra, che avevano pronosticato un testa a testa. Il testa a testa è stato solo ipotetico ed il vantaggio di Vendola è stato sempre cospicuo e regolare, senza che il risultato finale fosse mai stato rimesso in gioco. Un’autentica cavalcata, che ha spinto, intorno alle 20 della serata, la gente e i sostenitori del presidente rieletto, a riunirsi in piazza Prefettura, a Bari, per festeggiare la vittoria imponente e scontata.
Ciò che appare certo ed interessante è semmai la controindicazione del voto sulle coalizioni, dove gli elettori hanno comunque premiato il centrosinistra, tuttavia ridimensionando le distanze col centrodestra, sostenuto da una tradizione di consenso ben radicata: le liste di Palese, infatti, riescono quanto meno a ridurre il gap con il centrosinistra, cosa, invece, mai vista nello scontro a due tra il candidato del centrodestra e Vendola, con il primo, incapace di distanze inferiori ai sei-sette punti percentuali. Un distacco sancito da oltre 100mila voti di differenza: su scala regionale, non c’è stata mai partita con Palese sconfitto in tutte le province, tranne nella Bat, dove si è affermato con uno scarto minimo, a dimostrazione che la vittoria di Vendola sia indiscutibile ed inequivocabile.
Un problema, a questo punto, dovrebbe porsi sulla candidatura di Rocco Palese, che evidentemente è stata ritenuta più forte di quanto invece è stata abile a raccogliere e dell’ottimismo del centrodestra, che aveva previsto un’appassionante rivincita del 2005, con le medesime modalità, ma con un responso per l’appunto rovesciato. In realtà, il ragioniere gentile ha visto il suo avversario sin dalle prime battute, lontano ed irraggiungibile, come un corridore dallo scatto felino ed insostenibile. Il “terzo incomodo”, Adriana Poli Bortone, ha stabilmente viaggiato intorno ad un dato superiore all’8%, che confermerebbe un risultato che, nelle previsioni della vigilia, l’Udc contava di prendere già singolarmente come partito. Per la candidata del Polo di centro emerge una constatazione manifesta, ossia che non ha tratto vantaggio dal voto disgiunto, non apportando il proprio valore aggiunto in termini di candidatura: il suo dato, infatti, dimostra inequivocabilmente che il Terzo Polo raccolga più voti come coalizione che come candidata presidente.

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