martedì 23 marzo 2010

LA DIFESA: "FRISULLO, VITTIMA DI SCAMBIO DI PERSONE"

I legali dell’ex vicepresidente regionale
in carcere sostengono errori
degli inquirenti nell’attribuzione
delle identità degli interlocutori.
Numerosi elementi, però,
sarebbero contro Frisullo
23 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
I legali di Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Regione Puglia, tratto in carcere ormai cinque giorni fa, nell’ambito di un’inchiesta di tangenti ed escort collegata allo scandalo sanità, ne sono certi: il loro assistito è vittima di uno scambio di persona, anzi di due. Secondo gli avvocati Laforgia e Massa, infatti, gli investigatori avrebbero mal interpretato i contenuti di alcune intercettazioni telefoniche, in quanto non avrebbero individuato correttamente gli interlocutori.
È questo in sostanza, il rendiconto dell’interrogatorio di garanzia, sostenuto ieri dall’esponente del Pd, visibilmente provato, con la barba incolta e una tuta verde addosso, insieme ai suoi avvocati, che ne hanno chiesto la scarcerazione: tre ore di incontro con il gip, Sergio Di Paola, coi pm Ciro Angelillis, Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi. Gli episodi specifici contestati sono due: il 17 gennaio, la Guardia di Finanza intercetta una conversazione tra un certo Romano e Frisullo. Quest’ultimo dichiara: “Io non sono in vetrina ma sono ancora nel negozio”. Per gli inquirenti, quell’esternazione dimostrerebbe l’influenza sulla politica regionale dello stesso Frisullo, trattandosi di una conversazione sulle possibili modifiche alla legge Omnibus; diversa la tesi dei difensori, che ridimensionano il peso delle affermazioni, poiché il “negozio” sarebbe il Pd.
La difesa gioca la validità della propria tesi sull’identità di Romano, che non sarebbe, come ritenuto dagli inquirenti, un imprenditore, ma Giuseppe Romano, il consigliere regionale uscente del Pd, in una discussione basata semplicemente su considerazioni politiche e su uno scambio di opinioni. Il gip ha chiesto precisazioni a Frisullo su una seconda conversazione, in cui l’ex vicepresidente parla con tale Giovanni a proposito di “Giancarlo”. Frisullo ha chiarito che si tratti di due politici del Salento, il sindaco di Arnesano, Giovanni Madaro, e il candidato sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, specificando inoltre di voler risolvere un problema legato all’applicazione dell’Ici su terreni al confine tra i due piccoli comuni del Salento.
Ma, secondo la Procura, i due equivoci non risolverebbero la questione, in quanto gli elementi raccolti contro Frisullo sarebbero tanti e tali da non scalfire l’impianto accusatorio, soprattutto in base alle dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini, ritenuto testimone credibile, riscontrate dalle numerose intercettazioni. Entro domani, la Procura esprimerà il proprio parere sulla richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa di Frisullo.

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