sabato 30 maggio 2009

2 GIUGNO 2009 / FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA - PER UN'ITALIA SEMPRE PIU' LIBERA E DEMOCRATICA. DAVVERO.





DIMENTICA IL PASSATO, RINNOVA IL PRESENTE - ALLA PROVINCIA VOTA "GIOVANE" E SCEGLI L'ITALIA DEI VALORI

UNA DELLE LETTERE "SEGRETE" DEL SINDACO DI MELISSANO, ROBERTO FALCONIERI, INVIATA PER MANDARE I CONTROLLI AL FRANTOIO MONTAGNA DI MELISSANO


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SIAMO IN PIENO TELEREGIME


27 Maggio 2009
Tratto dal Sito Internet
www.italiadeivalori.antoniodipietro.com
di Giuseppe Giulietti
In Italia c'è un regime, o almeno c'è un regime mediatico. Per alcuni no, per altri qualche rischio ci potrebbe essere. Agli scettici e ai cinici vorremmo proporre la cronaca di una giornata qualunque e vi giuriamo che non faremo neppure cenno al conflitto di interessi, anche per non turbare il riposo di quegli esponenti del centro sinistra che non sopportano questa orribile parolaccia.
Ebbene tra domenica sera e lunedì si sono consumati i seguenti episodi.Le cronache sportive in tv, soprattutto sugli schermi della Rai, ci hanno deliziato con tutte le immagini possibili da San Siro in occasione di Milan Roma. Abbiamo saputo tutto sui fischi riservati da un gruppo di ultrà a Paolo Maldini, nel giorno del suo addio. Peccato che nello steso stadio altri firschi e beffardi striscioni dedicati alle veline fossero stati indirizzati nei confronti del Presidente del Consiglio, nonchè proprietario del polo unico Raiset, nonchè patron del Milan medesimo. Forse per non disturbare il riposo e la serenità dell'imperatore, alcune trassmissioni hanno deciso di non farne cenno. Eppure lunedì mattina la rosea, la Gazzetta dello sport, ha ritenuto di dedicare alla clamorosa contestazione una grande foto notizia con tanto di striscione.
Nelle stesse ore il servizio d'ordine mediatico di re Silvio ha sferrato una offensiva di rara violenza contro la trasmissione Report di Milena Gabbanelli, accusta di ogni nefandezza per aver osato mettere il naso nelle vicende delle frequenze tv, negli sprechi di Catania, nelle tante truffe quotidiane che travagliano la vita di milioni di italiani. La puntata, altro titolo di demerito, ha raggiunto punte record negli ascolti, un reato gravissimo per chi è Presidente del Consiglio e proprietario della concorrenza. Il ministro Bondi e Gasparri, per citare solo qualche nome si sono esibiti nell'abituale repertorio.In realtà si tratta di un avviso diretto al direttore generale affinchè provveda, quanto prima, a rimettere in riga Rai Tre e il Tg3, buttando fuori dal video gli autori e i temi sgraditi al capo e indicati con grande precisione dal fedelissimo Marcello Dell'Utri in alcune interviste.
Come se non bastasse, il ministro La Russa ci ha fatto sapere che l'Unità assomiglia sempre più a Novella 2000 perchè continua ad occuparsi del caso Mills e di Noemi. La stessa sorte è stata riservata a Repubblica che ha osato solo pensare di poter porre domande all'attenzione del sovrano. Il ministro La Russa non apparve così indignato neppure quando alcuni giornali di famiglia, famiglia Berlusconi si intende, si dedicarono alla vita privata di Gianfranco Fini, con tanto di foto e di salaci commenti. Le vicende che riguardavano Fini non erano neppure lontanamente parogonabili a quelle di questi giorni, ma la cosa non suscitò grande emozione. Evidentemente anche a Fini poteva essere riservato qualche energico "massaggio mediatico". Per non parlare di quanto è stato detto, scritto e pubblicato sulla signora Veronica che, ricordiamolo, è stata la rpima a denunciare in modo circostanziato le stranezze del marito presidente, e non ci risulta che abbia ritrattato alcunchè.Per completare il quadro basterà ricordare che quasi tutti i Tg ci stanno facendo ascoltare lo sdegno di Berlusconi e della sua corte, ma quasi nessuno ci ha letto qualche riga della sentenza Mills o i passi salienti delle accuse di Veronica o di Gino, il primo fidanzato di Noemi.
Chiunque continui a negare l'esistenza di un regime mediatico non può neache più implorare il beneficio della buona fede.Per questo hanno fatto benissimo i sindacati dei giornalisti a convocare per giovedì prossimo a Roma al cinema Capranichetta, davanti alla Camera dei deputati, una manifestazione nazionale contro l'assalto in atto contro l'articolo21 della Costituzione e per radere al suolo quel poco che ancora resta della autonomia della Rai. Per questo vi invitiamo tutti a essere presenti.

NEGATA LA STRETTA DI MANO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SILVIO BERLUSCONI

FANNULLONI, PANZONI E DORMIGLIONI

29 Maggio 2009
Tratto dal Sito Internet

www.italiadeivalori.it
di Pierfelice Zazzera
I ministri del governo sono la fotocopia del loro Presidente del Consiglio. Anche nelle dichiarazioni che fanno dimostrano di essere lontani anni luce dai problemi del Paese e delle categorie di cittadini che dovrebbero rappresentare, e verso cui dovrebbero agire offrendo sostegno e comprensione per le loro problematiche.
Oggi Brunetta se ne esce con dichiarazioni offensive verso le forze di sicurezza definendo la Polizia di Stato composta da “panzoni e burocrati”.
A queste parole rispondiamo “no a ministri cialtroni”.
Brunetta dovrebbe vergognarsi delle sue affermazioni nei confronti di chi ogni giorno rischia la vita per garantire la sicurezza dei cittadini.
Si occupi piuttosto di aiutarli aumentando l’organico carente con nuove assunzioni e a pagando gli straordinari al personale, che da mesi non ne percepisce i compensi.A Brunetta si aggiungono le paradossali affermazioni del ministro Gelmini che, non da meno del suo collega, dimostra di non conoscere quel mondo della scuola con il quale dovrebbe confrontarsi ogni giorno, né tanto meno di avere consapevolezza delle gravi condizioni in cui versano molti istituti scolastici.
Mi chiedo invece se il ministro Gelmini sappia che in tutt’Italia i genitori sono costretti a pagare nelle scuole un contributo mensile per le attività di laboratorio, per i corsi d’inglese e per l’acquisto della carta igienica.Se dovessimo applicare a questi ministri le loro regole e decisioni, allora dovremmo rispedirli tutti a casa con una pessima valutazione, e senza stipendio.

PREFERISCO NUOTARE PIUTTOSTO CHE AFFOGARE

29 Maggio 2009
Tratto dal Sito Internet
http://www.antoniodipietro.it
Riporto un'intervista rilasciata al quotidiano "Eco di Bergamo".
Eco di Bergamo: Di Pietro e' democratico o populista?
Antonio Di Pietro: «L'Idv è un partito popolare nato spontaneamente e non vuole connotarsi ideologicamente, sta facendo opposizione al governo Berlusconi, a ragion veduta, sulla politica economica, istituzionale, giudiziaria».
Eco di Bergamo: La mozione di sfiducia al premier cosa risolve?
Antonio Di Pietro: «La mozione di sfiducia si sa bene che è minoritaria, serve per aprire un dibattito sulla compatibilità morale e politica del presidente del Consiglio».
Eco di Bergamo: Per ora l'unico risultato è avere due mozioni dell'opposizione che vanno ciascuna per la sua strada, con reciproco scambio di epiteti. Il Pdl sarà contento.
Antonio Di Pietro: «Il Pd è rassegnato alla sconfitta e cerca di recuperare i voti in uscita verso l'Idv. Farebbe meglio a fare autocritica invece di criticare gli alleati».
Eco di Bergamo: D'Alema ha detto che Di Pietro cerca il palcoscenico, Casini che ha fatto autogol. Franceschini ha dichiarato che l'avversario è Berlusconi ma il battibecco continua. Il povero elettore di centrosinistra cosa deve pensare?
Antonio Di Pietro: «Ci sono due Pd, quello del territorio dove con l'Idv si sta realizzando un nucleo di alternativa e quello della dirigenza politica fatto di invidia e insoddisfazione. Noi facciamo politica, non è colpa nostra se gli elettori ci premiano».
Eco di Bergamo: È sicuro che il saldo sarà positivo? Qualcuno la chiama la spalla di Berlusconi.
Antonio Di Pietro: «Spalla è chi vota contro coscienza per tenersi la poltrona. Ogni voto all'Idv resta all'interno di una coalizione riformista che chiede legalità, solidarietà e libertà»
Eco di Bergamo: Cosa dice del caso Noemi?
Antonio Di Pietro: «L'Idv contesta le decisioni pubbliche, l'assenza di una politica economica credibile che mette in difficoltà le imprese e migliaia di persone. La gente è preoccupata per la propria famiglia, non per quella del premier».
Eco di Bergamo: La sentenza Mills è di febbraio, perché avete aspettato a protestare fin dopo il deposito della sentenza? Non è troppo tardi?
Antonio Di Pietro: «Deve dirlo al Pd, noi sul lodo Alfano abbiamo già raccolto un milione di firme in tempi non sospetti».
Eco di Bergamo: L'elettore penserà che, visto che continuate a litigare, tanto vale stare dall'altra parte.
Antonio Di Pietro: «Dall'altra parte litigano ancora di più. La lotta di potere Pdl-Lega in Lombardia è evidente per l'Expo e per Malpensa. Alla Lombardia son rimaste solo Brebemi e Pedemontana, che avevo messo in cantiere io».
Eco di Bergamo: Berlusconi ha copiato il vostro disegno di legge sulla riduzione dei parlamentari?
Antonio Di Pietro: «Noi l'abbiamo presentato l'anno scorso e ripresentato martedì e la maggioranza ha deciso di non metterlo all'ordine del giorno. Quindi Berlusconi prende in giro gli italiani».
Eco di Bergamo: Cosa vuol dire che l'Idv è post-ideologico?
Antonio Di Pietro: «Che giudichiamo caso per caso. Abbiamo detto di sì a federalismo e respingimenti».
Eco di Bergamo: Com'è il vostro elettorato?
Antonio Di Pietro: «Trasversale, giovane, competente. E si informa sul web perché i canali ufficiali sono occupati».
Eco di Bergamo: Di Pietro però non fa lo sciopero della sete come Pannella.
Antonio Di Pietro: «Faccio otto comizi al giorno, 600 in tutto, preferisco nuotare piuttosto che affogare».
Eco di Bergamo: I giornali inglesi dicono che in Italia la democrazia è in pericolo.
Antonio Di Pietro: «Hanno ragione: la magistratura è bloccata, il Parlamento alza la mano a comando e l'informazione è unidirezionale».
Eco di Bergamo: La stessa cosa che dice Berlusconi...
Antonio Di Pietro: «Sì, ma lui ha le tv e i giornali e nomina i dirigenti Rai da casa sua».
Eco di Bergamo: È vero che Di Pietro dice una cosa e poi ne fa un'altra?
Antonio Di Pietro: «È vero che abbiamo promosso il referendum, ma nel frattempo la situazione è cambiata. Mi hanno insegnato a guardare dove metto i piedi».
Eco di Bergamo: E la storia delle sue infinite proprietà immobiliari?
Antonio Di Pietro: «Affidata ai magistrati, a ogni illazione faccio causa».
Eco di Bergamo: La Costituzione non si cambia?
Antonio Di Pietro: «Di sicuro non da persone che vogliono rendere inutili strumenti di democrazia come la Corte costituzionale, il Consiglio di Stato, la Corte dei conti soprattutto».
Eco di Bergamo: Perché soprattutto la Corte dei conti?
Antonio Di Pietro: «Perché nessuno lo dice, ma ogni giorno la Corte dei conti sanziona il governo per danni all'erario».

MOZIONE DI SFIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI


26 Maggio 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Ieri ho inviato una lettera ai segretari del Pd e dell’Udc contenente l’invito ad appoggiare la mozione di sfiducia dell’Italia dei Valori contro Silvio Berlusconi presentata questa mattina in una conferenza stampa a Verona. Non essendo “certi” del risultato, e non essendo “loro” l’iniziativa, hanno deciso di dare forfait. Un copione già visto con la raccolta firme per il referendum contro il Lodo Alfano e, prima ancora, con il Lodo Previti. L'opposizione del giorno dopo interessa ben poco. Nè possiamo accettare i consigli di chi ci dice che “la mozione di sfiducia a Berlusconi è inutile perchè siete una minoranza”, salvo poi presentare la richiesta di abrogazione del Lodo Alfano che si sovrappone ad un’iniziativa dell’Italia dei Valori, ben più credibile, che ha raccolto 1.000.000 di firme per il referendum che chiede di abrogarlo.
Le motivazioni della mozione sono chiare e sotto gli occhi dei cittadini. Molti italiani sottovalutano la gravità e il danno di immagine e economico arrecato dalla sentenza di condanna di David Mills. Nelle motivazioni della sentenza del processo Berlusconi-Mills, poi diventato solo Mills, per via della non processabilità di Silvio Berlusconi grazie al lodo Alfano, vengono imputati fatti e reati gravissimi alle persone coinvolte nelle vicende ricostruite attraverso prove e testimonianze. La gravità della sentenza, che in Italia è stata sdoganata con un discorso infame pronunciato e applaudito all’assemblea di Confindustria da un uomo che si crede al di sopra della legge, nel mondo è stata descritta come un evento senza precedenti nella storia delle democrazie occidentali.
Riporto la frase conclusiva della mozione dell’Italia dei Valori: “A tal fine la Camera, nel pieno rispetto delle prerogative del Capo dello Stato, esprime la sfiducia al Governo presieduto dall’onorevole Silvio Berlusconi e lo impegna a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato”.
A nulla servirà, come ieri ho scritto, il tentativo di distogliere l’attenzione con una ritrovata sensibilità nei confronti dei costi della politica, che ha portato il Presidente del Consiglio a parlare di dimezzamento del numero dei Parlamentari, delicato tema del quale noi ci siamo già occupati, nei mesi scorsi, attraverso diversi disegni di legge proposti dall’Italia dei Valori, ma mai presi in considerazione da questo governo e dalla sua maggioranza.
Anche questa “balla” è destinata a rimanere uno spot elettorale che terminerà l’8 giugno quando, dopo le elezioni, puntualmente ogni promessa verrà disattesa.
E’ per questo che oggi l’Italia dei Valori lancia al Parlamento una sfida attraverso due progetti di legge (ordinario e costituzionale) che contengono alcune migliorie rispetto quelli già depositati, per la riduzione dei costi dell’amministrazione pubblica. Le riforme si fanno con i fatti e non con gli spot. Ne vorremmo la prova.
Riporto di seguito una sintesi dei due progetti di legge.
Il progetto di legge costituzionale
contiene varie disposizioni già presentate da deputati del Gruppo IDV nel corso della presente legislatura.
La proposta di legge prevede:
1) riduzione del numero dei parlamentari: si riduce il numero dei deputati da 615 a 300 unità, e il numero di senatori da 315 a 150 unità.
2) abolizione delle province
3) riduzione dei componenti dei consigli e delle giunte regionali
Il progetto di legge ordinario
contiene:
1) soppressione delle circoscrizioni di decentramento comunale
2) soppressione delle comunità montane
3) riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte comunali e provinciali
4) riduzione dei componenti degli organi di società a partecipazione pubblica
5) riduzione rimborsi elettorali

venerdì 29 maggio 2009

IL MIO CONTRIBUTO IN MATERIA CULTURALE PER LA PROVINCIA E PER MELISSANO, RACALE, ALLISTE-FELLINE

In un periodo in cui tutti fanno promesse, io preferisco offrire proposte. Proposte da difendere ad ogni costo, proposte serie ed impegnative su cui lavorare da subito, se dovesse essere chiamato il centrosinistra a governare la Provincia di Lecce, con Loredana Capone Presidente.
Il mio impegno e la mia attività non possono che concentrarsi sulla mia terra, per il territorio non solo provinciale ma soprattutto di Melissano, Racale, Alliste-Felline che, forse, potrei rappresentare su mandato elettorale.
Il settore culturale è sempre quello più trascurato e malamente gestito. Spesso, difatti, il politicante di turno non fa altro che strumentalizzare associazioni di volontariato locali per realizzare festini allegri che portano solo a spese comunali esagerate che si concludono con tarallucci e vino, lasciando il vuoto ed un divertimento destinato a morire il giorno dopo.
Chi investe seriamente in cultura sa benissimo di investire per il futuro, scommettendo sulle conoscenze e sulla formazione e l’educazione dei nostri figli, con dei risultati certamente non immediati.
Propongo allora la realizzazione di una Biblioteca Intercomunale del Sacro, ove raccogliere volumi religiosi; materiale pastorale, catechetico, spirituale, liturgico; sussidi per la famiglia e l’educazione, per gli animatori e gli educatori pastorali; volumi di psicologia e bioetica, a tema morale e sociale; enciclopedie delle diverse religioni; strumenti per preparare e guidare i pellegrinaggi sui luoghi della fede, i campus estivi, i recital.
Propongo un Concorso Letterario Provinciale dedicato alla figura dimenticata del conterraneo Luigi Corvaglia, filosofo, scrittore e critico melissanese nato il 27 Febbraio 1892 ed autore del bellissimo romanzo chiuso nella Biblioteca Pubblica Comunale di via Mazzini, Finibusterre, ove lo scrittore fa confluire le amarezze e le inquietudini di una triste realtà esistenziale.
Propongo, ancora, una forte collaborazione delle Istituzioni con l’Università del Salento, per non far morire i laureati nel giorno della propria laurea, bensì farli risorgere ad una vita di studio e di ricerca. Dare la possibilità a ciascuno di loro di distinguersi, e veder riconosciuti i tanti sacrifici dello studio mediante una Pubblicazione periodica, in collaborazione con una casa editrice del Sud-Salento.
E’ questa la mia idea in materia prettamente culturale.
Un impegno che serve a far crescere le nostre comunità rinchiuse e accartocciate da politiche sbagliate, affascinate solo da balli e sballi.
Una scommessa per il territorio e per la mia gente che ha bisogno di una politica giovane.
Stefano Giuseppe SCARCELLA
Consigliere Comunale di Melissano
Candidato alla Provincia con DI PIETRO - ITALIA DEI VALORI

giovedì 28 maggio 2009

IL MIO GRAZIE ED IL MIO IMPEGNO A FARE SEMPRE DI PIU' E MEGLIO, SPENDENDOMI NON SOLO PER MELISSANO, MA PER TUTTO IL MIO TERRITORIO

Vengo da una famiglia di contadini e da un povero uomo, pace all’anima sua, mio padre, che non ha avuto grandi fortune nella sua vita, ma che insieme a mia madre, ha saputo trasmettermi, con autorità e senso di responsabilità, i valori più belli e genuini della vita.
Comprendo allora lo sfogo del dott. Francesco Montagna e di quanti lo circondano, siano essi famigliari o lavoratori. A Lui e a quanti hanno subìto simili soprusi e prepotenze ingiustificate, dettate forse da obiettivi personali, va tutta la mia solidarietà.
Sono rimasto sorpreso, ieri sera, della pubblica manifestazione dei fatti che non mi aspettavo affatto, di cui non ne ero a conoscenza, e non posso che ringraziare il dott. Montagna e chi come Lui ha compreso i miei obiettivi e ciò per cui mi batto seriamente. Altro che politica spazzatura!!!
Come sono rimasto sconcertato della lettera allegata al mega-manifesto e che riguardava il sindaco di Melissano, Roberto Falconieri. Non riesco davvero ad immaginare che tanta rabbia politica possa condurre a simili azioni dannose non solo per le aziende melissanesi ma per i lavoratori melissanesi. Oltreché dannose per la politica e la comunità melissanese.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di contrastare il malaffare, la mal-amministrazione, le porcherie che vengono da chi, in tanti anni di carriera politica, non ha capito veramente nulla della politica.
Tutto ciò mi aiuta davvero ad andare avanti, a credere di non stare a perdere tempo, a credere di stare sulla strada giusta, a credere ancor di più su quello che penso, che faccio e che porto avanti nel mio essere schietto e diretto.
Ribadisco il mio impegno a livello provinciale per l’agricoltura, per il commercio “pulito” del prodotto agricolo locale, provinciale e nazionale. Senza “scoppi” e tendenze di natura sporco-politica, senza strumentalizzazioni alcune.
E’ mio costume guardare in faccia tutti, i produttori locali in questo caso. Tutti i produttori. Per cercare di fare qualcosa insieme. Non per me. Ma per lo sviluppo di un territorio che tanto amo. Credendo nelle sue potenzialità, sperando in un altro futuro. Leale e trasparente. Nell’interesse di tutti.
Stefano G. SCARCELLA

ALLA FACCIA DEL BENE COMUNE - ECCO LA LETTERA ALLEGATA AL MANIFESTO, A FIRMA DEL SINDACO DI MELISSANO, IL QUALE SI BATTE PER I CONTROLLI AL FRANTOIO




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ECCO QUANTO SI LEGGE NEL MANIFESTO A FIRMA DEL DOTT. FRANCESCO MONTAGNA

Desidero ringraziare il Consigliere Comunale STEFANO SCARCELLA per la sensibilità dimostrata nei confronti della mia AZIENDA.
Nei giorni scorsi Scarcella ha evidenziato come il Sindaco Falconieri spesso piega il proprio mandato istituzionale ad esigenze prettamente personali, (l'argomento si riferiva all'esclusione dell' OLIO MONTAGNA dal novero delle aziende portate in Polonia per la presentazione dei prodotti locali).
Sulla questione l'Azienda Montagna ne prende atto, ma su altre, più importanti, invece è necessario fare delle riflessioni. e mi riferisco alla chiusura del Frantoio di via Napoli 24, per il quale espongo il mio punto di vista.
Il frantoio è sorto per AUTORIZZAZIONE del Commissario prefettizio in data ottobre 2005.
Per ben 2 anni non vi è stato nessun problema nello svolgimento dell'attività, fino a che mia moglie, Antonella Tenuzzo, non ha abbandonato la maggioranza politica di Falconieri per passare nelle fila dell'opposizione.
Da quel momento in poi, come d'incanto, il piccolo frantoio stagionale di via Napoli è diventato un grosso problema per tutti, nonchè oggetto di scrupolosi ed eccessivi controlli da parte dell'ARPA di Lecce, dell'ISPETTORATO del LAVORO, dei VVUU di Melissano, degli ISPETTORI DI SICUREZZA, dell'AUSL.
NON MALE! Se si pensa che in un anno l'azienda ha subito più controlli che non in 20 anni di mia amministrazione.
Siccome le cose non avvengono mai per caso, si è scoperto (per stessa ammissione degli ultimi controlli subiti) che tanto ARDORE proveniva da lettere scritte dal Sindaco Falconieri agli enti preposti (come da fotocopia allegata).
Ciò che ha saputo cogliere, in tutta questa vicenda, il consigliere Stefano Scarcella è l'importanza economica che rivestono le imprese in un territorio logoro dalla crisi, dove la vera emergenza è la disoccupazione e tutto ciò che ne consegue. Danneggiando l'impresa, per insulse soddisfazioni personali, oltre al datore di lavoro si danneggiano maggiormente i lavoratori, dunque i melissanesi e l'indotto che l'impresa crea .
Ben vengano pertanto giovani politici come Stefano Scarcella che liberi da qualsiasi logica elettorale, riconoscono e tutelano ciò che le Aziende locali rappresentano per il Territorio.
Al Consigliere Scarcella, dunque, auguro un meritato successo elettorale alle elezioni provinciali, convinto come sono che la politica debba essere SERVIZIO AI CITTADINI e non TORNACONTO PERSONALE e questo in tempi non sospetti il Consigliere Scarcella lo ha dimostrato .
Francesco Montagna

SI LEGGE: "SI E' SCOPERTO CHE SCRUPOLOSI ED ECCESSIVI CONTROLLI AL FRANTOIO PROVENIVANO DA LETTERE SCRITTE DAL SINDACO FALCONIERI AGLI ENTI PREPOSTI




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IL MANIFESTO DEL DOTT. FRANCESCO MONTAGNA, TITOLARE DELL'OLEIFICIO MELISSANESE, ESPOSTO IN VIA TRENTO, DINANZI ALLA SEDE DELLA BANCA POPOLARE PUGLIESE



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IL MANIFESTO DEL DOTT. FRANCESCO MONTAGNA, TITOLARE DELL'OLEIFICIO MELISSANESE, ESPOSTO IN VIA LEONARDO DA VINCI ALL'ESTERNO DELLA SEDE DEL FRANTOIO




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TUTTO PRONTO PER L'INAUGURAZIONE (POLITICA) DELLA SECONDA FARMACIA DI MELISSANO CHE DI COMUNALE NON HA PROPRIO NULLA

Cosa non si fa per recuperare
qualche voto perso per strada?
Si sponsorizzano aziende non melissanesi
con iniziative melissanesi,
dove vengono escluse,
per motivi politici,
aziende del comune di Melissano;
Si strumentalizzano
iniziative di cultura e spettacolo
che si fanno coincidere
con pubblici comizi elettorali;
Si inaugurano Farmacie...
E pensare che c'è dinanzi
un intero anno per poterla inaugurare!!!
E invece no!
OGGI SERVONO I VOTI!
Permettetemi, cari lettori,
una prima osservazione sulla
Farmacia Comunale
che di comunale non ha proprio nulla.
Dove mi va a piazzare la Seconda Farmacia,
il Sindaco Roberto Falconieri???
In via Trieste, angolo via Racale,
a 300 metri di distanza
dalla Prima Farmacia
del dott. Caputo, in via Piazza Vecchia.
E ci 'sta ma apri a fare???
Giusto per fare concorrenza
all'altra farmacia???
Giusto per fare politica
e campagna elettorale
(è il punto dove si nota di più)???
Tanto di servizi alla cittadinanza
non ha proprio nulla.
PERCHE'???
Perchè comunque un cittadino
di via Mazzini, di via Racale,
della Zona 167, di via Palermo,
del Viale Stazione,
che deve acquistare un farmaco
deve portarsi in piazza.
DUE FARMACIE VICINE
PER RENDERE QUALE SERVIZIO
AL CITTADINO???
Grazie Sindaco, per quanto
Bene di Dio hai dato
alla tua amata Melissano.
Per la serie...
...Operando sempre
per il Bene Comune!

OPERANDO SEMPRE PER IL BENE COMUNE - QUESTO E' LO SLOGAN DI ROBERTO FALCONIERI SINDACO, CANDIDATO ALLA PROVINCIA









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Non mi pare che lo slogan
corrisponda con la realtà dei fatti
e con la situazione di degrado
in cui versa la Zona 167 di Melissano.
Nelle foto sopra riportate
vedete lo scenario in cui si presenta
l'isola eologica - raccolta differenziata
di via Pietro Bianchi.
E' di uno squallore inaudito!
E questo squallore Falconieri
lo chiama "BENE COMUNE".
Bella educazione e sano esempio
che viene dato ai nostri giovani,
ai nostri figli, alle famiglie melissanesi!
E poi ci lamentiamo dell'inciviltà.
DEGLI ALTRI!!!
Grazie Sindaco, per quanto
Bene di Dio hai dato
alla tua amata Melissano.

COME SI VOTA - ELEZIONI PER IL SINDACO NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI (SCHEDA AZZURRA)

L’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto:
- tracciando un solo segno di voto sul nominativo di un candidato alla carica di sindaco;
- tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere;
- tracciando un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato alla carica di sindaco sia in favore della lista ad esso collegata.
L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando sull’apposita riga stampata sulla scheda il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista compresa nel medesimo riquadro, senza dover apporre alcun altro segno di voto sul relativo contrassegno. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato medesimo appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista stessa.

COME SI VOTA - ELEZIONI PER IL SINDACO NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI (SCHEDA AZZURRA)

La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato.
L’elettore può votare:
• per una delle liste tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;
• per un candidato a sindaco tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. “voto disgiunto”).
L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta.
Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.

COME SI VOTA - ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)

Ciascun elettore può votare:
• per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato;
• per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia;
• per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.

COME SI VOTA - ELEZIONI EUROPEE (SCHEDA ARANCIONE)

L’elettore, all’atto della votazione, riceverà un’unica scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste è iscritto: grigio per l’Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); marrone per l’Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); rosso per l’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); arancione per l’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); rosa per l’Italia insulare (Sicilia, Sardegna).
Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta.
I voti di preferenza − nel numero massimo di tre, tranne che per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra lista per le quali può esprimersi una sola preferenza − si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra candidati, deve scriversi sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita.
Non è ammessa l’espressione del voto di preferenza con indicazioni numeriche.

martedì 26 maggio 2009

IL MIO IMPEGNO PER I PIU' DEBOLI E LE DIFFICOLTA' CHE VIVE LA MIA GENTE - GOVERNIAMO INSIEME LA NOSTRA PROVINCIA

Ho scelto di candidarmi alla Provincia di Lecce con l'Italia dei Valori per rappresentare degnamente (e come merita) il Collegio di Melissano, Racale, Alliste-Felline.
Perchè anche nella nostra Provincia c'è bisogno dell'Italia dei Valori e dei suoi rappresentanti.
L'Italia dei Valori ha fermato la mia attenzione con le sue lotte per i lavoratori, la legalità, la giustizia, l'ugualianza di tutti i cittadini. Tutte lotte che da mesi combatto nella mia Melissano, da quando coraggiosamente ho abbandonato uno stipendio assessorile ed un modo barbaro e porco di fare politica.
Come partito appoggiamo pienamente Loredana Capone proponendola come Presidente alla Provincia di Lecce per combattere insieme, quotidianamente, la disinformazione, le lotte di potere per la conquista di poltrone, il menefreghismo totale verso le necessità di tutti i cittadini, in particolare di quelli più deboli come gli anziani, gli ammalati, i disoccupati.
IL MIO IMPEGNO SARA' PER TUTTI VOI
E PER IL NOSTRO TERRITORIO.
AIUTATEMI A GOVERNARE INSIEME
LE NOSTRE CITTADINE.

ABBANDONATE CHI HA DATO PROVA DI AVER PENSATO SOLO ALLA SUA PAGNOTTA, DISTRIBUENDO PANE AI RICCHI, SOLO AMICI DI PAGNOTTA

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MELISSANO / CULTURA E SPETTACOLO AL SERVIZIO DELLA POLITICA - CONTINUA LO SCHIFO...

PRIMA IL COMIZIO
IN PIAZZA SAN FRANCESCO
DEL SIGNOR F (SI LEGGE EFFE),
FALCONIERI,
POI LA FESTA
AL PARCO SANTALOJA
CHE OGNI ASSOCIAZIONE
SI E' SUDATA.
LO SPETTACOLO,
ANCORA UNA VOLTA,
AL SERVIZIO DELLA POLITICA
DI CHI SA STRUMENTALIZZARE
ANCHE LE COSE PIU' VERE,
PIU' AUTENTICHE,
PIU' NOBILI.
LA MIA SOLIDARIETA'
ED IL MIO RINGRAZIAMENTO
A TUTTE LE ASSOCIAZIONI
CHE HANNO PARTECIPATO
A "PARCO IN FESTA"
MENTRE QUALCUN ALTRO
SE LA CANTAVA IN PIAZZA,
POLITICAMENTE,
CON POCHE PERSONE.
...e pensare che appena un anno fa
si chiamava PARCO IN...BALLO!,
iniziativa promossa
per due anni consecutivi
dall'Assessore alla Cultura & Spettacolo
Stefano G. SCARCELLA...

TESSERA ELETTORALE

Il ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale.
Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti dal lunedì al venerdì antecedenti l’elezione, dalle ore 9 alle ore 19, il sabato di inizio delle votazioni dalle ore 8 alle ore 22 e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.

QUANDO SI VOTA

Sabato 6 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 22.00, e domenica 7 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei 72 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei presidenti e dei consigli di 62 province e dei sindaci e dei consigli di 4.281 comuni (di cui 30 capoluoghi di provincia).
Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 22.00 di domenica 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio alle ore 14.00 di lunedì 8 giugno, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni provinciali, comunali e, eventualmente, circoscrizionali.
In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci - che si svolgerà contemporaneamente alla consultazione referendaria - si voterà domenica 21 giugno, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 22 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 15.00.
Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accertamento del numero dei votanti, procedendosi prima alle operazioni di scrutinio delle schede referendarie e successivamente, senza interruzione, a quelle per l’elezione dei presidenti delle province e/o dei sindaci.

SCEGLI PINO ARLACCHI PER L'EUROPA, CANDIDATO CON L'ITALIA DEI VALORI, TRA PERSONE DI VALORE E... BELLE DENTRO!!!


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