mercoledì 31 marzo 2010

ADDIO AL MAESTRO ARIGLIANO, IL SALENTINO CHE PORTO' LA MUSICA JAZZ IN TV E CONSIDERATO IL "FRANK SINATRA ITALIANO"


Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
E' morto questa notte intorno alla mezzanotte Nicola Arigliano. Il cantante, 87 anni, abitava da quattro anni a Calimera, in provincia di Lecce, nell’istituto "Gino Cucurachi", un centro per anziani. Era originario di Squinzano, sempre in provincia di Lecce, dove era nato il 6 dicembre 1923.
Tra i maggiori successi di Arigliano, una vita divisa tra il jazz e le apparizioni in tv, sono Un giorno ti dirò, Amorevole, I sing ammore, My wonderful bambina, I love you forestiera. Nel 1958 partecipò a Canzonissima e, successivamente, si fece notare in un programma televisivo dal titolo Sentimentale, condotto da Lelio Luttazzi, al quale partecipava come ospite fisso, insieme con Mina.
L’omonima sigla diventò un disco di successo, inciso da entrambi i cantanti in due versioni differenti.
I funerali di Nicola Arigliano siterranno domani alle ore 16 presso la Chiesa SS. Maria Annunziata di Squinzano, in provincia di Lecce, dove l’artista è nato. La camera ardente è stata aperta a Calimera, sempre in provincia di Lecce, nell’istituto "Gino Cucurachi".
Secondo quanto riferito dalla famiglia, Nicola Arigliano non aveva malattie: ieri pomeriggio ha avuto una crisi respiratoria e poi prima della mezzanotte è morto per un infarto. L'ultima sua apparizione pubblica era stata a Sanremo, nel 2005, dove aveva presentato il brano Colpevole, che vinse il premio della critica.
La scorsa estate doveva iniziare un tour con la sua band ma i medici glielo avevano sconsigliato. Teneva piccoli concerti, quasi in forma privata, nel Salento, dove sindaci di comuni locali lo avevano insignito di diversi premi alla carriera. L’ultima intervista, sempre la scorsa estate: una troupe della Rai era andato a trovarlo a Calimera.
ARBORE: ERA IL RE
DELLO SWING E DELL'IRONIA
«Per noi ragazzi del jazz degli anni Cinquanta era un idolo non solo perchè cantava lo swing ma anche perchè lo faceva con molta ironia: era il re dello swing e dell’ironia»: così Renzo Arbore ricorda Nicola Arigliano, morto stanotte a 87 anni.
«Arigliano era il più giovane di un drappello di cantanti swing come Natalino Otto, Alberto Rabagliati, Flo Sandos e ne aveva continuato la tradizione - aggiunge Arbore -. Da una parte rimangono le sue canzoni come I sing Ammore, 20 km al giorno «10 all’andata e dieci al ritorno», ma anche la sua interpretazione di canzoni americane come Sixteen tons, con la voce bassa. Quelli del jazz hanno sempre ritenuto Arigliano uno di loro ed è stato spesso ospite ad Umbria Jazz con una sua formazione».
«Tra le cose che lo rendevano originale - ricorda ancora Arbore - c'era il fatto che in pieno successo aveva abbandonato Milano per vivere in collina con animali e prodotti della terra, aveva fatto una scelta bucolica. Era allo stesso tempo naive e innamorato della musica moderna. Lo rimpiangeremo - conclude Arbore - rimarrà in quel portfolio di cantanti che vanno ricordati perchè hanno seguito un discorso di musica popolare italiana».
FIORELLO: CIAO NICOLA!
I SING AMORE FOREVER
"Mi dispiace tantissimo, insieme a Luttazzi ha dimostrato che lo swing lo sanno fare anche gli italiani!" Così Fiorello all’Ansa, saluta Nicola Arigliano: “Ciao Nicola! I sing amore forever!” Fiorello, attraverso Viva Radiodue aveva lungamente sponsorizzato la candidatura di Arigliano al festival di Sanremo, al quale nel 2005 partecipò conquistando il premio della Critica con il brano Colpevole.

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