mercoledì 24 marzo 2010

ELEZIONI REGIONALI 2010 (70) - VENDOLA PRIMEGGIA NELLA SFIDA INTERNET

Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Re incontrastato dei social media è Nichi Vendola, Roberto Formigoni è campione di accessi, ma si difendono bene anche Emma Bonino, Renata Polverini, Vincenzo De Luca, Stefano Caldoro, Luca Zaia e Mercedes Bresso. Sono questi, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, i risultati di un’indagine di Dag Communication sulle attività sviluppate su Internet dai candidati presidenti, di Pd e PdL, di Puglia, Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia. Nella ricerca sono stati analizzati, in particolare, la rintracciabilità del sito, i contenuti, la presenza sui principali social network e sui blog. Il dato principale che emerge è che le Regionali 2010 online si sono combattute principalmente attraverso i siti istituzionali dei candidati, Facebook e Youtube. Il presidente uscente, infatti, con i suoi 67.700 fan nella pagina facebook (primo in classifica), le 277.417 visualizzazioni su youtube (è il più visto in Italia) e i 10.156 follower su Twitter, risulta essere il candidato leader delle comunità online più popolare a livello nazionale.
Su Facebook si difendono bene anche De Luca (53.304 fan), Zaia (45.966) ed Emma Bonino (30.285). Su Youtube si difendono bene Formigoni e De Luca. Twitter e Flikcr (la piattaforma di condivisione delle fotografie), sembrano aver giocato un ruolo minore, forse perchè in Italia sono ancora poco usate dai politici. Ma ci sono le eccezioni come, appunto, Vendola seguito da Rossi, Bresso e Caldoro.
Riguardo le innovazioni, da segnalare il QR code del sito di Formigoni (la possibilità di fotografare con il proprio smathphone uno speciale tag per ricevere contenuti multimediali extra della campagna direttamente sul cellulare); il sito di De Luca che offre la possibilità di finanziare la campagna elettorale pagando via paypal (come si fa su eBay); e i social network personalizzati di Zaia e Bonino. Infine, riguardo la popolarità dei portali, secondo l’Alexa Traffic Rank il sito più visitato è quello di Formigoni, seguito a breve distanza da quello di Nichi Vendola e Stefano Caldoro. Sempre secondo Alexa, è più visitato il sito della Polverini rispetto a quello della Bonino.
Su Facebook, invece, è più popolare l’esponente radicale mentre su YouTube l’ex sindacalista. Sul web - riporta una nota della Fabbrica di Nichi, «il confronto con Rocco Palese sembra ormai impari e lo dimostrano anche i dati di accesso ai siti ufficiali». «Quella che abbiamo realizzato - spiega Elena Guzzella, amministratore delegato di Dag Communication - è un’indagine non esaustiva, ma una presenza online significativa è diventata un must per la maggior parte dei candidati. Le campagne elettorali da quest’an - no in poi si combatteranno sempre più online e forse un po’ meno nelle piazze». Non a caso, ieri Vendola ha adottato lo strumento della videolettera sul suo sito per rivolgere l’atto di sfida al premier, che oggi sarà a Bari per lanciare la candidatura di Palese, sulla questione dei fondi Fas. Dal Pd, intanto, è la voce della presidente del partito Rosy Bindi a levarsi per rintuzzare le accuse sul caso Frisullo. «Il ministro Fitto è stato rinviato a giudizio per corruzione in Puglia, fa parte del governo Pdl e si avvarrà del legittimo impedimento. L’ex vicepresidente Pd della Regione, indagato, si è dimesso 8 mesi fa. La differenza tra Pdl e Pd è tutta qua». Per quanto riguarda le inchieste giudiziarie, «vale il richiamo del cardinale Bagnasco: la questione morale va posta al centro della politica italiana che deve avere il solo scopo del perseguimento del bene comune. Il Pd non se la prende con i giudici anche quando colpiscono i propri esponenti, anzi chiede ai suoi amministratori politici di fare un passo indietro, perchè non si può governare anche solo con il sospetto di aver commesso un reato contro la comunità». «In Puglia - ha aggiunto la Bindi - Frisullo si è dimesso otto mesi fa, Vendola ha rinnovato tutta la giunta e l’altra persona che sembra raggiunta dall’indagine (Mazzarano, ndr) ha rinunciato alla propria candidatura pubblicamente. Il nostro comportamento è molto diverso da chi continua a dire che il problema del Paese sono i magistrati, che sono più pericolosi della criminalità, e che continua a fare leggi per sospendere i processi e si appella alla sovranità popolare per invocare l’impunità e l’immunità».

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