Tratto dal Sito Internet
www.puglia.antoniodipietro.it
La privatizzazione dell'acqua causerà aumenti medi di 50 euro per famiglia nel biennio 2010-2011. Dalle stime, una famiglia di tre persone che consuma 200 metri cubi di acqua l'anno, nel 2009 ha speso in media 315 euro. Con l'affidamento ai privati del servizio idrico invece, dovrà sostenere un aumento del 16% in media con un rincaro di 50 euro a famiglia. La bolletta salirà così a 365 euro l'anno, pari ad un costo di 1 euro al giorno, solo per l'acqua. Questo aumento sarà inevitabile perché la gestione non più pubblica porterà un consistente rincaro del costo del servizio, derivante non soltanto dalla necessità di pagare i costi gestionali, ma anche dall'esigenza dei privati di guadagnare dalla fornitura del servizio idrico. E' urgente e necessario far partire quanto prima una raccolta firme per il referendum abrogativo del decreto Ronchi sulla privatizzazione dell'acqua. Il decreto infatti affida ai privati la gestione del bene primario e fondamentale per la vita e questo non può passare inosservato. Già definito l’oro blu del terzo millennio, l'acqua sta diventando pian piano un business che anche società come banche, assicurazioni e società finanziarie, che con essa non hanno nulla a che fare, si stanno fortemente interessando attraverso l’acquisizione di quote. Qual è il beneficio per i cittadini derivante da questa privatizzazione? Al momento proprio nessuno: domani un sicuro aumento della bolletta.
Avv. Massimo Melpignano
Responsabile Nazionale Consumatori e Risparmiatori Italia dei Valori
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La privatizzazione dell'acqua causerà aumenti medi di 50 euro per famiglia nel biennio 2010-2011. Dalle stime, una famiglia di tre persone che consuma 200 metri cubi di acqua l'anno, nel 2009 ha speso in media 315 euro. Con l'affidamento ai privati del servizio idrico invece, dovrà sostenere un aumento del 16% in media con un rincaro di 50 euro a famiglia. La bolletta salirà così a 365 euro l'anno, pari ad un costo di 1 euro al giorno, solo per l'acqua. Questo aumento sarà inevitabile perché la gestione non più pubblica porterà un consistente rincaro del costo del servizio, derivante non soltanto dalla necessità di pagare i costi gestionali, ma anche dall'esigenza dei privati di guadagnare dalla fornitura del servizio idrico. E' urgente e necessario far partire quanto prima una raccolta firme per il referendum abrogativo del decreto Ronchi sulla privatizzazione dell'acqua. Il decreto infatti affida ai privati la gestione del bene primario e fondamentale per la vita e questo non può passare inosservato. Già definito l’oro blu del terzo millennio, l'acqua sta diventando pian piano un business che anche società come banche, assicurazioni e società finanziarie, che con essa non hanno nulla a che fare, si stanno fortemente interessando attraverso l’acquisizione di quote. Qual è il beneficio per i cittadini derivante da questa privatizzazione? Al momento proprio nessuno: domani un sicuro aumento della bolletta.
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