sabato 20 marzo 2010

FEDE E POLITICA (1) - INTEGRARE DIPLOMAZIA E RELIGIONE / 1

Un rapporto evidenzia il ruolo
della fede nella politica
Di padre John Flynn, LC
7 marzo 2010
Tratto da ZENIT.org
Negli ultimi tempi la religione è stata considerata sempre di più come un problema o una minaccia per la sicurezza nazionale o internazionale. In questo contesto, al fine di contrastare l’estremismo religioso, una strategia che è stata messa in atto è quella di relegare la fede a una dimensione puramente privata. Si tratta tuttavia di un grave errore, secondo un rapporto pubblicato il 23 febbraio dal Chicago Council on Global Affairs.
Il rapporto dal titolo “Engaging Religious Communities Abroad: A New Imperative for U.S. Foreign Policy”, è stato redatto da un gruppo di lavoro di 32 esperti, tra cui ex funzionari del Governo, esponenti religiosi, responsabili di organizzazioni internazionali e studiosi.
Attualmente - sostengono gli autori del rapporto - il Governo degli Stati Uniti non ha la capacità di comprendere appieno e di instaurare un dialogo con le comunità religiose. Vi sono stati passi in avanti negli ultimi anni nel riconoscimento del ruolo che la religione svolge a livello globale, ma questo processo è ancora lungi dall’essere completato.
Secondo il rapporto, nel bene o nel male la religione sta dimostrando una crescente influenza sulla politica. Il processo di globalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione hanno facilitato la diffusione di visioni estremistiche. Secondo il rapporto, questa tendenza è tutt’altro che in affievolimento, ed è necessario che il Governo USA non solo migliori la sua conoscenza delle comunità e delle tendenze religiose, ma sviluppi anche politiche più idonee a entrare in dialogo con i credenti.
È importante comprendere - osserva il rapporto - che la religione non è una sorta di esperienza umana secondaria, senza alcun effetto sugli sviluppi politici, tale da poter essere ignorata. “La religione, attraverso le sue idee e motivazioni, e la capacità di mobilitazione delle sue istituzioni, esercita una propria influenza sulla politica”, afferma il rapporto.
Il documento inoltre mette in guardia da una visione della religione incentrata solamente sul fenomeno terroristico, poiché ciò porterebbe a trascurare il positivo ruolo che essa svolge nell’ambito dei problemi globali e della promozione della pace.
È necessario inoltre non limitarsi a considerare solo il mondo musulmano, ma tenere conto anche di altre comunità religiose, afferma il rapporto.
In tutto il mondo
In tema di interazione tra religione e politica, spesso l’attenzione si incentra sul Medio Oriente, mentre la religione costituisce un fattore politico anche in molti altri Paesi, sottolinea il rapporto.
In Cina, per esempio, si sono sviluppati numerosi movimenti religiosi autoctoni, come i Falun Gong, oltre a una crescente serie di chiese cristiane ufficiali e clandestine, e di comunità musulmane.
I monaci buddisti hanno giustificato e persino promosso il conflitto contro i tamil in Sri Lanka e allo stesso tempo hanno manifestato contro il regime repressivo in Birmania. Tensioni tra cristiani e musulmani sono in atto in Nigeria e Indonesia, ma anche in città europee come Londra, Amsterdam e Parigi.
In India il dibattito politico è spesso influenzato dalle diverse visioni dell’Induismo e del rapporto tra indù e le altre comunità etniche e religiose.
La diffusione del movimento pentecostale in America latina e di chiese e predicatori cristiani in Africa e in Asia sono altri importanti sviluppi religiosi che richiedono attenzione, aggiunge il rapporto.
E, mentre la religione ha alimentato violenti conflitti in zone come Bosnia e Sudan, essa ha anche promosso la pace e la riconciliazione in Sud Africa e nell’Irlanda del Nord. Non esistono solo gli estremisti religiosi, ma anche figure come Papa Giovanni Paolo II e il Dalai Lama, rimarca il rapporto.
“I numerosi esempi del contributo delle religioni alla democrazia e dei leader religiosi agli aiuti internazionali, all’attuazione di programmi di sviluppo e alla costruzione della pace, sono emblematici di come la religione possa svolgere un ruolo positivo ovunque nel mondo”, afferma il rapporto.

(1-Continua)

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