La Procura chiede di mandare
a processo uno dei presunti assassini
di Peppino Basile, Vittorio Colitti,
il 19enne Vittorio Colitti.
Il pm per i minori Simona Filoni
ha inoltrato la richiesta al gip
19 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
La Procura chiede di mandare a processo uno dei presunti assassini di Peppino Basile, Vittorio Colitti junior. Il pubblico ministero del Tribunale per i minorenni Simona Filoni ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine la richiesta di giudizio immediato a carico del giovane vicino di casa dell’ex consigliere Idv. Si tratta di un procedimento speciale, nel quale si salta la fase dell’udienza preliminare per iniziare subito la fase dibattimentale. Ora il gip avrà cinque giorni di tempo per decidere se accettare la richiesta ed eventualmente mandare a processo il 19enne. Che attualmente è detenuto presso l’istituto penitenziario “Nicola Fornelli” di Bari, dove si trova dal giorno del suo arresto, risalente al 25 novembre scorso. Insieme a lui in manette finì anche suo nonno, Vittorio Colitti senior, agricoltore di 69 anni, per la scarcerazione del quale oggi si è discusso davanti al Tribunale del Riesame.
Gli avvocati Francesca Conte e Paolo Pepe hanno chiesto che l’anziano venisse rimesso in libertà a causa delle sue precarie condizioni di salute, ed ora si attende il verdetto dei giudici. A breve dunque potrebbe aprirsi il processo per uno dei delitti più controversi degli ultimi tempi. Nel corso delle indagini per individuare i responsabili dell’omicidio, durate circa un anno e mezzo, si sono susseguiti non pochi colpi di scena. Ed i clamorosi risvolti non sono mancati anche dopo l’arresto dei due Colitti, che si sono sempre proclamati innocenti. La prova madre consisterebbe nella dichiarazione di una bambina di sei anni, che nell’ottobre scorso rivelò agli inquirenti di aver assistito alla scena del crimine da una finestra della camera da letto, dicendo di riconoscere i due arrestati come gli autori dell’omicidio. I quali venivano già in passato guardati con sospetto dagli investigatori per una serie di dichiarazioni contraddittorie.
Nel primo incidente probatorio, la piccola testimone non riconobbe i Colitti, cosa che invece accadde in un secondo ascolto protetto che si è svolto il 17 febbraio scorso. Gli avvocati difensori Francesca Conte, Roberto Bray e Paolo Pepe sostengono l’inattendibilità della bimba, che a loro avviso sarebbe stata suggestionata dai familiari e dagli inquirenti. E questo sarà uno degli argomenti principali di discussione nel corso di un eventuale processo. Linda Cappello
www.lecceprima.it
La Procura chiede di mandare a processo uno dei presunti assassini di Peppino Basile, Vittorio Colitti junior. Il pubblico ministero del Tribunale per i minorenni Simona Filoni ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine la richiesta di giudizio immediato a carico del giovane vicino di casa dell’ex consigliere Idv. Si tratta di un procedimento speciale, nel quale si salta la fase dell’udienza preliminare per iniziare subito la fase dibattimentale. Ora il gip avrà cinque giorni di tempo per decidere se accettare la richiesta ed eventualmente mandare a processo il 19enne. Che attualmente è detenuto presso l’istituto penitenziario “Nicola Fornelli” di Bari, dove si trova dal giorno del suo arresto, risalente al 25 novembre scorso. Insieme a lui in manette finì anche suo nonno, Vittorio Colitti senior, agricoltore di 69 anni, per la scarcerazione del quale oggi si è discusso davanti al Tribunale del Riesame.
Gli avvocati Francesca Conte e Paolo Pepe hanno chiesto che l’anziano venisse rimesso in libertà a causa delle sue precarie condizioni di salute, ed ora si attende il verdetto dei giudici. A breve dunque potrebbe aprirsi il processo per uno dei delitti più controversi degli ultimi tempi. Nel corso delle indagini per individuare i responsabili dell’omicidio, durate circa un anno e mezzo, si sono susseguiti non pochi colpi di scena. Ed i clamorosi risvolti non sono mancati anche dopo l’arresto dei due Colitti, che si sono sempre proclamati innocenti. La prova madre consisterebbe nella dichiarazione di una bambina di sei anni, che nell’ottobre scorso rivelò agli inquirenti di aver assistito alla scena del crimine da una finestra della camera da letto, dicendo di riconoscere i due arrestati come gli autori dell’omicidio. I quali venivano già in passato guardati con sospetto dagli investigatori per una serie di dichiarazioni contraddittorie.
Nel primo incidente probatorio, la piccola testimone non riconobbe i Colitti, cosa che invece accadde in un secondo ascolto protetto che si è svolto il 17 febbraio scorso. Gli avvocati difensori Francesca Conte, Roberto Bray e Paolo Pepe sostengono l’inattendibilità della bimba, che a loro avviso sarebbe stata suggestionata dai familiari e dagli inquirenti. E questo sarà uno degli argomenti principali di discussione nel corso di un eventuale processo. Linda Cappello
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