mercoledì 3 marzo 2010

CROCIFISSO ANCORA (18) - STRASBURGO DICE SI' AL RICORSO ITALIANO, IL CASO SARA' ESAMINATO DALLA GRANDE CAMERA

La Corte europea dei diritti dell'uomo
ha accolto l'appello presentato
da Roma dopo la sentenza
dello scorso anno
Il ministro Gelmini: "Successo dell'Italia
nel riaffermare rispetto
delle tradizioni cristiane
e identità culturale del Paese"
Tratto dal Sito Internet
www.repubblica.it
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso presentato dall'Italia contro la sentenza che ha sostanzialmente bocciato, il 3 novembre scorso, la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Il caso sarà quindi esaminato nei prossimi mesi dalla Grande Camera che, spiega la sentenza odierna della Corte di Strasburgo, si pronuncerà con un verdetto definitivo. Questo ultimo passaggio, aggiunge ancora il documento, "non è obbligatorio ma, nella pratica, è quasi sistematico". La composizione della Grande Camera, sottolinea la sentenza, "sarà definita in uno stadio ulteriore".
La notizia è stata appresa dal ministro degli Esteri Franco Frattini con "vivo compiacimento": "E' con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l'Italia aveva presentato alla Corte", ha detto il ministro. Positivo anche il commento del deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei: "Non è negando il nostro passato che possiamo guardare al futuro di questo continente", ha detto il deputato. Soddisfatta anche il ministro dell'Istruzione: "E' un grande successo dell'Italia - ha dichiarato Mariastella Gelmini - nel riaffermare il rispetto delle tradizioni cristiane e l'identità culturale del Paese, ma è anche un contributo all'integrazione che non va intesa come un appiattimento e una rinuncia alla storia e alle tradizioni italiane".
Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale 'Vittorino da Feltre' di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. Dopo essersi inutilmente rivolta ai tribunali italiani aveva fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che aveva sentenziato che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". Sulla sentenza il governo italiano aveva presentato ricorso.
02 marzo 2010

Nessun commento: