Il gip del Tribunale dei minori
di Lecce, Cinzia Vergine,
ha accolto la richiesta
del pubblico ministero Simona Filoni.
Disposto il secondo incidente probatorio.
La bimba dovrà riconoscere i Colitti
04 Febbraio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
www.lecceprima.it
La baby testimone del delitto Basile sarà nuovamente ascoltata. L’ha deciso il gip del Tribunale dei minori di Lecce, Cinzia Vergine, accogliendo la richiesta di un nuovo incidente probatorio avanzata dal pubblico ministero Simona Filoni. Il tribunale concorda con l’accusa, dunque: è necessario riascoltarla. E questo perché si devono fugare tutti i dubbi sull’identità dei presunti assassini del consigliere comunale e provinciale Peppino Basile, e lei è l’unica che può farlo.
Durante l’incidente probatorio del 23 dicembre, la bambina aveva perfettamente ricostruito la scena del delitto ma aveva anche omesso proprio di dire quei nomi. Tempo 24 ore e la bimba vede un servizio in televisione in cui dice alla mamma che quelli che davano le botte a Peppino erano proprio i Colitti, nonno e nipote. Stessa versione la piccola la riferisce ad un giudice in un procedimento civile, aggiungendo di non aver fatto i loro nomi poiché gli altri giudici non gliel’avevano chiesto. Questo secondo ascolto sarà d’importanza fondamentale. Se dovesse tacere anche questa volta, il quadro accusatorio potrebbe ricevere uno scossone notevole. Se invece quei nomi dovesse farli, l’accusa avrebbe la conferma che tutti i sospetti che erano stati avanzati sui Colitti fin dalle prime battute delle indagini erano fondati.
E’ vero che si tratta di una delle prove più importanti, ma non si può dimenticare che gli inquirenti nel corso delle indagini avevano raccolto altre prove contro i vicini, molto tempo prima di quel 29 ottobre, cioè quando la bimba disse al pubblico ministero Filoni che erano stati loro ad uccidere Basile. C’è attesa perché ancora una volta molto dipende da lei, da quello che i suoi occhi hanno visto e che la sua memoria conserva.
Linda Cappello
Durante l’incidente probatorio del 23 dicembre, la bambina aveva perfettamente ricostruito la scena del delitto ma aveva anche omesso proprio di dire quei nomi. Tempo 24 ore e la bimba vede un servizio in televisione in cui dice alla mamma che quelli che davano le botte a Peppino erano proprio i Colitti, nonno e nipote. Stessa versione la piccola la riferisce ad un giudice in un procedimento civile, aggiungendo di non aver fatto i loro nomi poiché gli altri giudici non gliel’avevano chiesto. Questo secondo ascolto sarà d’importanza fondamentale. Se dovesse tacere anche questa volta, il quadro accusatorio potrebbe ricevere uno scossone notevole. Se invece quei nomi dovesse farli, l’accusa avrebbe la conferma che tutti i sospetti che erano stati avanzati sui Colitti fin dalle prime battute delle indagini erano fondati.
E’ vero che si tratta di una delle prove più importanti, ma non si può dimenticare che gli inquirenti nel corso delle indagini avevano raccolto altre prove contro i vicini, molto tempo prima di quel 29 ottobre, cioè quando la bimba disse al pubblico ministero Filoni che erano stati loro ad uccidere Basile. C’è attesa perché ancora una volta molto dipende da lei, da quello che i suoi occhi hanno visto e che la sua memoria conserva.
Linda Cappello
Nessun commento:
Posta un commento