Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Clima politico infuocato. Il candidato Pdl alla presidenza della Regione, Rocco Palese ammette: «Sono favorevole al ritorno dell’Italia al nucleare, ma dico no a una centrale e all’eventuale stoccaggio di rifiuti radioattivi in Puglia. Già contribuiamo con le centrali elettriche a Brindisi e Taranto».
La replica a Sergio Blasi, segretario regionale Pd: «L’eventuale vittoria del centrodestra alla Regione porta con sé il nucleare in Puglia. Rocco Palese dice sì “al ritorno dell'Italia nel nucleare” e “no alle centrali in Puglia”: mente sapendo di mentire».
Dal Pdl la difesa di Saverio Congedo: «Le dichiarazioni di Palese, che esclude ipotesi di centrali in Puglia, fanno giustizia della mistificazione con cui la sinistra vuol nascondere il fallimento del suo governo alla Regione».
L’assessore all’Ecologia, Onofrio Introna, entra nel merito: «Il governo declama le presunte virtù ambientali del nucleare, ma continua a tenere per sé elementi quali tipo, qualità, localizzazione degli impianti. E le Regioni continuano a star fuori dalla procedura di decisione. Resta il rifiuto della Puglia». La collega alle Poliche energetiche, Loredana Capone, aggiunge: «Sulla nostra testa la minaccia della scelta della lobby del nucleare che punterebbe sulla Puglia. È già alto il prezzo pagato dai cittadini per il carbone di Cerano e per la diossina di Taranto».
La senatrice Adriana Poli Bortone insinua il dubbio che qualcosa non torni: «il governo dice di considerare le istituzioni locali, ma fa finta di non vedere che al decreto sul nucleare manca il parere della Conferenza unificata. Quanto a Vendola, forse avrebbe fatto meglio a partecipare a qualche conferenza Stato-regioni in più».
Dalla Basilicata l’allarme del senatore Filippo Bubbico, il quale teme che ci sia un disegno per realizzare nella sua regione il sito di stoccaggio delle scorie nucleari. «Va alzata al massimo la sorveglianza», dice.
L’onorevole Teresa Bellanova chiede che: «Il governo dica subito dove intende costruire queste centrali». Il senatore Salvatore Tomaselli teme che il nucleare: «mini alle basi uno dei pochi mercati liberalizzati, quello dell’energia per favorire Enel e la francese Edf».
Pierfelice Zazzera, parlamentare Idv attacca: «Che ruolo svolga il ministro Fitto? Difende gli interessi dei pugliesi? Si accorge che questo governo calpesta la dignità anche dei suoi elettori? Da domenica gazebo per chiedere la rivolta civile contro questo governo». Marcello Vernola (Udc), è più moderato: «No alle centrali nucleari in Puglia, che già produce energia per tutta l'Italia. Abbiamo già dato e ottenuto nulla. Facciamo le centrali al Nord dove si consuma di più e si produce meno».
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Clima politico infuocato. Il candidato Pdl alla presidenza della Regione, Rocco Palese ammette: «Sono favorevole al ritorno dell’Italia al nucleare, ma dico no a una centrale e all’eventuale stoccaggio di rifiuti radioattivi in Puglia. Già contribuiamo con le centrali elettriche a Brindisi e Taranto».
La replica a Sergio Blasi, segretario regionale Pd: «L’eventuale vittoria del centrodestra alla Regione porta con sé il nucleare in Puglia. Rocco Palese dice sì “al ritorno dell'Italia nel nucleare” e “no alle centrali in Puglia”: mente sapendo di mentire».
Dal Pdl la difesa di Saverio Congedo: «Le dichiarazioni di Palese, che esclude ipotesi di centrali in Puglia, fanno giustizia della mistificazione con cui la sinistra vuol nascondere il fallimento del suo governo alla Regione».
L’assessore all’Ecologia, Onofrio Introna, entra nel merito: «Il governo declama le presunte virtù ambientali del nucleare, ma continua a tenere per sé elementi quali tipo, qualità, localizzazione degli impianti. E le Regioni continuano a star fuori dalla procedura di decisione. Resta il rifiuto della Puglia». La collega alle Poliche energetiche, Loredana Capone, aggiunge: «Sulla nostra testa la minaccia della scelta della lobby del nucleare che punterebbe sulla Puglia. È già alto il prezzo pagato dai cittadini per il carbone di Cerano e per la diossina di Taranto».
La senatrice Adriana Poli Bortone insinua il dubbio che qualcosa non torni: «il governo dice di considerare le istituzioni locali, ma fa finta di non vedere che al decreto sul nucleare manca il parere della Conferenza unificata. Quanto a Vendola, forse avrebbe fatto meglio a partecipare a qualche conferenza Stato-regioni in più».
Dalla Basilicata l’allarme del senatore Filippo Bubbico, il quale teme che ci sia un disegno per realizzare nella sua regione il sito di stoccaggio delle scorie nucleari. «Va alzata al massimo la sorveglianza», dice.
L’onorevole Teresa Bellanova chiede che: «Il governo dica subito dove intende costruire queste centrali». Il senatore Salvatore Tomaselli teme che il nucleare: «mini alle basi uno dei pochi mercati liberalizzati, quello dell’energia per favorire Enel e la francese Edf».
Pierfelice Zazzera, parlamentare Idv attacca: «Che ruolo svolga il ministro Fitto? Difende gli interessi dei pugliesi? Si accorge che questo governo calpesta la dignità anche dei suoi elettori? Da domenica gazebo per chiedere la rivolta civile contro questo governo». Marcello Vernola (Udc), è più moderato: «No alle centrali nucleari in Puglia, che già produce energia per tutta l'Italia. Abbiamo già dato e ottenuto nulla. Facciamo le centrali al Nord dove si consuma di più e si produce meno».
Nessun commento:
Posta un commento