Tratto dal Sito Internet
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Tutt’altro che scontato l’esito del secondo incidente probatorio disposto nelle indagini per l’omicidio di Peppino Basile. Il riconoscimento da parte della baby testimone dei Colitti, nonno e nipote, quali presunti autori del delitto non convince affatto i difensori. E la loro battaglia ricomincia da un avverbio, da un «forse», con il quale la bambina ha risposto ad una domanda del giudice Cinzia Vergine: «Sono quelli che hanno dato le botte a Peppino? E’ sicuro?».
La trascrizione del contenuto dell’incidente probatorio è stata depositata ieri mattina. Ecco alcuni stralci delle domande poste da gip e delle risposte date dalla baby testimone. L’incidente probatorio era stato fissato perché, attraverso la visione di alcune foto pubblicate sui giornali e delle immagini trasmesse in tv, la bambina riconoscesse i Colitti.
giudice: Mamma quanta gente c’è. Chi sono tutti questi?
bambina: Vittorio
giudice: Chi sono?
bambina: Vittorio c’è scritto
giudice: Questo chi è?
bambina: Il fratello di un mio amichetto
giudice: E’ il fratello di un tuo amichetto.. e come si chiama?
bambina: Vittorio
giudice: Ma tu sei proprio che questo Vittorio è il fratello del tuo amichetto?
bambina: Si
giudice: Andiamo avanti. Qua si vede quest’altro...
bambina: Il nonno del mio amichetto.
giudice: E che hanno fatto questi due?
bambina: Hanno dato ...
giudice: Ma questi due perchè stanno in questa cosa, che hanno fatto?
bambina: hanno dato le botte a Peppino
giudice: Hanno dato le botte a Peppino? Sono quelli lì che tu mi hai detto l’altra volta?
La bambina non risponde ma annuisce il capo in avanti
giudice: E sei sicura che sono quelli?
Anche stavolta la baby testimone annuisce chinando il capo.
giudice: E questi sono quelli che hanno dato le botte a Peppino?
bambina: Sì
giudice: E’ sicuro?
bambina: Forse
giudice: Forte!
La bambina, ancora una volta, risponde chinando il capo in avanti. In ambienti vicini alla Procura non ci sono dubbi. La baby testimone avrebbe risposto chinando il capo. La piccola avrebbe voluto dire «Forte» e non «Forse», ma la mancanza di alcuni dentini avrebbe reso ancora più difficile la pronuncia di alcune consonanti.
Intanto l’avvocato Francesca Conte che assiste i Colitti promette battaglia: «Preso atto del contenuto testuale dell’incidente probatorio, la difesa tecnica dei Colitti si convince, ove ve ne fosse bisogno, della assoluta inattendibilità delle dichiarazioni di una bimba che si trova ad essere al centro di una vicenda ben più grande di lei che ne sta minando la serenità e lo sviluppo armonico». La difesa «presenterà istanza di scarcerazione per entrambi i Colitti evidenziando le enormi discrasie delle deposizioni della bimba con particolare riferimento al contenuto dell’incidente probatorio del 23 dicembre 2009 e quello del 17 febbraio 2010». La difesa torna a chiedere alla Procura della Repubblica di Lecce che sia messa «a disposizione la registrazione del primo ascolto della piccina avvenuto nel settembre del 2008 alla presenza della psicologa Michela Francia, che non è stato possibile esaminare ed ascoltare».
Tutt’altro che scontato l’esito del secondo incidente probatorio disposto nelle indagini per l’omicidio di Peppino Basile. Il riconoscimento da parte della baby testimone dei Colitti, nonno e nipote, quali presunti autori del delitto non convince affatto i difensori. E la loro battaglia ricomincia da un avverbio, da un «forse», con il quale la bambina ha risposto ad una domanda del giudice Cinzia Vergine: «Sono quelli che hanno dato le botte a Peppino? E’ sicuro?».
La trascrizione del contenuto dell’incidente probatorio è stata depositata ieri mattina. Ecco alcuni stralci delle domande poste da gip e delle risposte date dalla baby testimone. L’incidente probatorio era stato fissato perché, attraverso la visione di alcune foto pubblicate sui giornali e delle immagini trasmesse in tv, la bambina riconoscesse i Colitti.
giudice: Mamma quanta gente c’è. Chi sono tutti questi?
bambina: Vittorio
giudice: Chi sono?
bambina: Vittorio c’è scritto
giudice: Questo chi è?
bambina: Il fratello di un mio amichetto
giudice: E’ il fratello di un tuo amichetto.. e come si chiama?
bambina: Vittorio
giudice: Ma tu sei proprio che questo Vittorio è il fratello del tuo amichetto?
bambina: Si
giudice: Andiamo avanti. Qua si vede quest’altro...
bambina: Il nonno del mio amichetto.
giudice: E che hanno fatto questi due?
bambina: Hanno dato ...
giudice: Ma questi due perchè stanno in questa cosa, che hanno fatto?
bambina: hanno dato le botte a Peppino
giudice: Hanno dato le botte a Peppino? Sono quelli lì che tu mi hai detto l’altra volta?
La bambina non risponde ma annuisce il capo in avanti
giudice: E sei sicura che sono quelli?
Anche stavolta la baby testimone annuisce chinando il capo.
giudice: E questi sono quelli che hanno dato le botte a Peppino?
bambina: Sì
giudice: E’ sicuro?
bambina: Forse
giudice: Forte!
La bambina, ancora una volta, risponde chinando il capo in avanti. In ambienti vicini alla Procura non ci sono dubbi. La baby testimone avrebbe risposto chinando il capo. La piccola avrebbe voluto dire «Forte» e non «Forse», ma la mancanza di alcuni dentini avrebbe reso ancora più difficile la pronuncia di alcune consonanti.
Intanto l’avvocato Francesca Conte che assiste i Colitti promette battaglia: «Preso atto del contenuto testuale dell’incidente probatorio, la difesa tecnica dei Colitti si convince, ove ve ne fosse bisogno, della assoluta inattendibilità delle dichiarazioni di una bimba che si trova ad essere al centro di una vicenda ben più grande di lei che ne sta minando la serenità e lo sviluppo armonico». La difesa «presenterà istanza di scarcerazione per entrambi i Colitti evidenziando le enormi discrasie delle deposizioni della bimba con particolare riferimento al contenuto dell’incidente probatorio del 23 dicembre 2009 e quello del 17 febbraio 2010». La difesa torna a chiedere alla Procura della Repubblica di Lecce che sia messa «a disposizione la registrazione del primo ascolto della piccina avvenuto nel settembre del 2008 alla presenza della psicologa Michela Francia, che non è stato possibile esaminare ed ascoltare».
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