giovedì 25 febbraio 2010

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (36) - LA DIFESA ORA SI AGGRAPPA A UN "FORSE"

Per i legali "la bambina
non è attendibile, in quel forse
c’è tutta la disperazione
di questa fonte di prova
che è ormai usurata”.
E sarà presentata a breve
una nuova istanza di scarcerazione
23 Febbraio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Ha confermato tutto. Li ha riconosciuti, ha fatto i loro nomi, ha detto che sono stati loro a “dare le botte a Peppino”. Ma, quasi alla fine, un “forse” regala alla difesa un altro elemento da giocare per chiedere la scarcerazione dei presunti assassini di Peppino Basile, Vittorio Colitti senior e junior, che si trovano in carcere dal 25 novembre scorso. Nel corso dell’incidente probatorio svoltosi mercoledì scorso presso il Tribunale dei minori, la piccola testimone ha assistito ad un filmato di un’emittente televisiva riguardante il corteo pro Colitti che si è svolto ad Ugento.
Si trattava dello stesso filmato davanti al quale la bimba la mattina della vigilia di Natale aveva candidamente detto alla madre che quelli erano gli assassini di Peppino, cosa che aveva taciuto invece il giorno prima nel corso dell’incidente probatorio che si è svolto il 23 dicembre. Davanti a quelle immagini, la bimba prima li ha identificati come il fratello ed il nonno del suo amichetto Luca, poi ha detto che sono stati loro a dare le botte a Peppino. E lo ha confermato, annuendo con la testa più volte quando il gip Cinzia Vergine le chiedeva se era sicura di questo.
Ma proprio alla fine, all’ennesima richiesta di conferma, la bimba si è lasciata scappare un “forse”, facendo cenno di sì col capo subito dopo, quasi a smentire quell’incertezza. E proprio a questa titubanza la difesa si attaccherà con tutte le sue forze. "La bambina non è attendibile, in quel forse c’è tutta la disperazione di questa fonte di prova che è ormai usurata”, spiega l’avvocato Francesca Conte. Unitamente agli altri difensori Roberto Bray e Paolo Pepe, sarà presentata a breve una nuova istanza di scarcerazione per entrambi gli indagati.
Linda Cappello

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