mercoledì 31 marzo 2010

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (24) - RISULTATI MELISSANESI / 5

RISULTATO FINALE
DEI VOTI DI LISTA
DELLE 7 SEZIONI MELISSANESI

A questo risultato vanno aggiunti

i voti dati solo al Presidente
e non assegnati dall’elettorato
ai partiti o alle liste
Rocco Palese - Totale Voti 1.293
Nichi Vendola - Totale Voti 1.718
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 399
Michele Rizzi - Totale Voti 20
Schede nulle - Totale Numero 151
Schede bianche - Totale Numero 69

ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI TOTALI DI LISTA
1 - Alleanza Centro Pionati: 7
2 - La Puglia prima di tutto: 90
4 - Pensionati: 7
5 - I Pugliesi per il Presidente: 111
6 - Mastella Udeur Popolari: 4
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 1.074
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI TOTALI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 98
8 - La Puglia per Vendola: 711
9 - Emma Bonino, Pannella: 11
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 128
13 - Partito Democratico: 601
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 169
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI TOTALI DI LISTA

12 - Io Sud: 155
15 - Casini Unione Di Centro: 244
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI TOTALI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 20

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (23) - RISULTATI MELISSANESI / 4

ATTENZIONE
AI VOTI DI LISTA E ALLA SOMMATORIA

SI DOVRANNO AGGIUNGERE
AD OGNI SEZIONE I VOTI
DATI SOLO AL PRESIDENTE
E NON ASSEGNATI DALL’ELETTORATO
AI PARTITI O ALLE LISTE.
SEZIONE NUMERO 5
Rocco Palese - Totale Voti 192
Nichi Vendola - Totale Voti 270
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 71
Michele Rizzi - Totale Voti 5
Schede nulle - Numero 22
Schede bianche - Numero 12

ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

1 - Alleanza Centro Pionati: 1
2 - La Puglia prima di tutto: 19
4 - Pensionati: 2
5 - I Pugliesi per il Presidente: 17
6 - Mastella Udeur Popolari: 0
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 153
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 19
8 - La Puglia per Vendola: 107
9 - Emma Bonino, Pannella: 4
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 15
13 - Partito Democratico: 93
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 32
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

12 - Io Sud: 22
15 - Casini Unione Di Centro: 49
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 5

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (22) - RISULTATI MELISSANESI / 3

SEZIONE NUMERO 3
Rocco Palese - Totale Voti 188
Nichi Vendola - Totale Voti 231
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 57
Michele Rizzi - Totale Voti 0
Schede nulle - Numero 21
Schede bianche - Numero 9
ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

1 - Alleanza Centro Pionati: 0
2 - La Puglia prima di tutto: 10
4 - Pensionati: 1
5 - I Pugliesi per il Presidente: 18
6 - Mastella Udeur Popolari: 0
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 159
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 10
8 - La Puglia per Vendola: 108
9 - Emma Bonino, Pannella: 2
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 11
13 - Partito Democratico: 76
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 24
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

12 - Io Sud: 19
15 - Casini Unione Di Centro: 38
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 0
SEZIONE NUMERO 4
Rocco Palese - Totale Voti 192
Nichi Vendola - Totale Voti 204
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 56
Michele Rizzi - Totale Voti 6
Schede nulle - Numero 24
Schede bianche - Numero 5

ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

1 - Alleanza Centro Pionati: 2
2 - La Puglia prima di tutto: 11
4 - Pensionati: 0
5 - I Pugliesi per il Presidente: 20
6 - Mastella Udeur Popolari: 3
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 156
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 13
8 - La Puglia per Vendola: 59
9 - Emma Bonino, Pannella: 3
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 19
13 - Partito Democratico: 86
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 24
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

12 - Io Sud: 10
15 - Casini Unione Di Centro: 46
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 6

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (21) - RISULTATI MELISSANESI / 2

SEZIONE NUMERO 1
Rocco Palese - Totale Voti 179
Nichi Vendola - Totale Voti 199
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 59
Michele Rizzi - Totale Voti 1
Schede nulle - Numero 18
Schede bianche - Numero 11

ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA
1 - Alleanza Centro Pionati: 2
2 - La Puglia prima di tutto: 18
4 - Pensionati: 1
5 - I Pugliesi per il Presidente: 7
6 - Mastella Udeur Popolari: 1
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 150
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 9
8 - La Puglia per Vendola: 88
9 - Emma Bonino, Pannella: 0
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 17
13 - Partito Democratico: 74
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 11
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA
12 - Io Sud: 34
15 - Casini Unione Di Centro: 25
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 1
SEZIONE NUMERO 2
Rocco Palese - Totale Voti 167
Nichi Vendola - Totale Voti 279
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 49
Michele Rizzi - Totale Voti 1
Schede nulle - Numero 21
Schede bianche - Numero 10
ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

1 - Alleanza Centro Pionati: 2
2 - La Puglia prima di tutto: 8
4 - Pensionati: 1
5 - I Pugliesi per il Presidente: 14
6 - Mastella Udeur Popolari: 0
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 142
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 16
8 - La Puglia per Vendola: 122
9 - Emma Bonino, Pannella: 0
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 15
13 - Partito Democratico: 98
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 28
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

12 - Io Sud: 20
15 - Casini Unione Di Centro: 29
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 1

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (20) - VENDOLA: "HA VINTO IL BUON GOVERNO DELLA PUGLIA, LABORATORIO DI BUONA POLITICA"

INTERCETTAZIONI / DI PIETRO A BALLARO': "VOGLIONO IMPEDIRE DI SCOPRIRE I REATI"

NICOLA ARIGLIANO DI SQUINZANO (LE), UNA VITA TRA JAZZ E TELEVISIONE


Il cantante salentino è deceduto
intorno alla mezzanotte
a causa di un infarto.
Aveva 87 anni ed era ospitato
in un centro per anziani a Calimera.
Famose le sue apparizioni
con Mina a "Sentimentale"
31 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Triste risveglio, stamattina, per il mondo del jazz. La notte ha portato via con sé Nicola Arigliano, ottantasettenne cantante salentino, famoso per aver portato il jazz in tv. Secondo quanto riferito dalla famiglia, non aveva malattie, ma aveva avuto, ieri pomeriggio, una crisi respiratoria e, prima della mezzanotte, è stato colpito da un infarto.
Nato il 6 dicembre 1923 a Squinzano, attualmente abitava a Calimera, presso il centro per anziani “Gino Curachì”, da circa quattro anni. Dopo l’esordio, nel 1946, ai microfoni di Radio Bari, nell’ambito del concorso “Il paradiso dei dilettanti”, era emigrato dal Salento, iniziando una lunga gavetta nei locali notturni del Nord Italia. Notato da un produttore televisivo, fa le sue prime comparse in alcuni programmi di varietà, con scenette e numeri musicali.
Nel 1958 partecipò a “Canzonissima”, per poi, qualche tempo dopo, spiccare in un programma dal titolo “Sentimentale”, condotto da Lelio Luttazzi, al quale partecipava come ospite fisso, insieme con Mina. L'omonima sigla diventò un disco di successo, inciso da entrambi i cantanti in due versioni differenti. Tra i suoi maggiori successi, “Un giorno ti dirò”, “Amorevole”, “I sing ammore”, “My wonderful bambina”, “I love you forestiera”. La sua ultima apparizione pubblica risale al 2005, quando aveva partecipato a Sanremo con il brano “Colpevole”, vincendo il premio della critica. La scorsa estate avrebbe dovuto iniziare un tour con la sua band, ma i medici l’hanno convinto a desistere, per cui si limitava a tenere piccoli concerti nel Salento, dove i sindaci dei comuni locali lo avevano insignito di diversi premi alla carriera.
I funerali di Nicola Arigliano saranno celebrati domani, alle ore 16, presso la Chiesa SS. Maria Annunziata di Squinzano. Presso l’istituto “Gino Cucurachì”, a Calimera, invece, è stata aperta la camera ardente.

ADDIO AL MAESTRO ARIGLIANO, IL SALENTINO CHE PORTO' LA MUSICA JAZZ IN TV E CONSIDERATO IL "FRANK SINATRA ITALIANO"


Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
E' morto questa notte intorno alla mezzanotte Nicola Arigliano. Il cantante, 87 anni, abitava da quattro anni a Calimera, in provincia di Lecce, nell’istituto "Gino Cucurachi", un centro per anziani. Era originario di Squinzano, sempre in provincia di Lecce, dove era nato il 6 dicembre 1923.
Tra i maggiori successi di Arigliano, una vita divisa tra il jazz e le apparizioni in tv, sono Un giorno ti dirò, Amorevole, I sing ammore, My wonderful bambina, I love you forestiera. Nel 1958 partecipò a Canzonissima e, successivamente, si fece notare in un programma televisivo dal titolo Sentimentale, condotto da Lelio Luttazzi, al quale partecipava come ospite fisso, insieme con Mina.
L’omonima sigla diventò un disco di successo, inciso da entrambi i cantanti in due versioni differenti.
I funerali di Nicola Arigliano siterranno domani alle ore 16 presso la Chiesa SS. Maria Annunziata di Squinzano, in provincia di Lecce, dove l’artista è nato. La camera ardente è stata aperta a Calimera, sempre in provincia di Lecce, nell’istituto "Gino Cucurachi".
Secondo quanto riferito dalla famiglia, Nicola Arigliano non aveva malattie: ieri pomeriggio ha avuto una crisi respiratoria e poi prima della mezzanotte è morto per un infarto. L'ultima sua apparizione pubblica era stata a Sanremo, nel 2005, dove aveva presentato il brano Colpevole, che vinse il premio della critica.
La scorsa estate doveva iniziare un tour con la sua band ma i medici glielo avevano sconsigliato. Teneva piccoli concerti, quasi in forma privata, nel Salento, dove sindaci di comuni locali lo avevano insignito di diversi premi alla carriera. L’ultima intervista, sempre la scorsa estate: una troupe della Rai era andato a trovarlo a Calimera.
ARBORE: ERA IL RE
DELLO SWING E DELL'IRONIA
«Per noi ragazzi del jazz degli anni Cinquanta era un idolo non solo perchè cantava lo swing ma anche perchè lo faceva con molta ironia: era il re dello swing e dell’ironia»: così Renzo Arbore ricorda Nicola Arigliano, morto stanotte a 87 anni.
«Arigliano era il più giovane di un drappello di cantanti swing come Natalino Otto, Alberto Rabagliati, Flo Sandos e ne aveva continuato la tradizione - aggiunge Arbore -. Da una parte rimangono le sue canzoni come I sing Ammore, 20 km al giorno «10 all’andata e dieci al ritorno», ma anche la sua interpretazione di canzoni americane come Sixteen tons, con la voce bassa. Quelli del jazz hanno sempre ritenuto Arigliano uno di loro ed è stato spesso ospite ad Umbria Jazz con una sua formazione».
«Tra le cose che lo rendevano originale - ricorda ancora Arbore - c'era il fatto che in pieno successo aveva abbandonato Milano per vivere in collina con animali e prodotti della terra, aveva fatto una scelta bucolica. Era allo stesso tempo naive e innamorato della musica moderna. Lo rimpiangeremo - conclude Arbore - rimarrà in quel portfolio di cantanti che vanno ricordati perchè hanno seguito un discorso di musica popolare italiana».
FIORELLO: CIAO NICOLA!
I SING AMORE FOREVER
"Mi dispiace tantissimo, insieme a Luttazzi ha dimostrato che lo swing lo sanno fare anche gli italiani!" Così Fiorello all’Ansa, saluta Nicola Arigliano: “Ciao Nicola! I sing amore forever!” Fiorello, attraverso Viva Radiodue aveva lungamente sponsorizzato la candidatura di Arigliano al festival di Sanremo, al quale nel 2005 partecipò conquistando il premio della Critica con il brano Colpevole.

ARTICOLO 18, NAPOLITANO NON FIRMA: TROPPI DUBBI SULL'ARBITRATO

Il presidente della Repubblica
stoppa il testo che disciplina
i rapporti di lavoro varato dal governo.
Era previsto che già nel contratto
di assunzione, in deroga
dai contratti collettivi,
si possa stabilire il ricorso all'arbitro.
La soddisfazione della Cgil
e la cautela di Maroni
31 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.repubblica.it
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha firmato il Ddl del governo sul lavoro e ha rimandato il testo alle Camere. Ponendo forti dubbi sulla norma che prevede l'estensione dell'arbitrato nei rapporti di lavoro. "Il Capo dello Stato è stato indotto a tale decisione dalla estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni - con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 - che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale. Ha perciò ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinchè gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale" si legge nella nota del Quirinale. Che, per la prima volta, dal momento dell'elezioni di Napolitano, rinvia una legge alle Camere
I rilievi del Colle si appuntano su una delle due norme del ddl Lavoro. Quella che riguarda la nuova procedura di conciliazione e arbitrato che di fatto incide sulle norme dell'articolo 18 relative al licenziamento. In particolare l'articolo indicato nel comunicato del Quirinale prevede che già nel contratto di assunzione, in deroga dai contratti collettivi, si possa stabilire che in caso di contrasto le parti si affidino ad un arbitrato.
L'altro articolo sul quale il Quirinale ha mosso rilievi è il 20, che esclude dalle norme del 1955 sulla sicurezza del lavoro il personale a bordo dei navigli di Stato.
I primi di marzo l'aula aveva approvato il ddl. Un provvedimento che contiene norme sui lavori usuranti, gli ammortizzatori sociali, l'apprendistato e le controversie sul lavoro. La contestata normativa sull'arbitrato, aveva sottolineato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, faceva parte della versione originaria della legge Biagi: "Il diritto sostanziale del lavoro, incluso l'articolo 18 dello Statuto non è stato minimamente toccato".
Cauta la prima reazione del governo. "Napolitano ha sempre mostrato una grande attenzione" alla etrogeneità delle norme e alle coperture finanziarie, è nel suo potere rimandare alle Camere, non ho nulla da obiettare" dice il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Soddisfatta la Cgil, fortemente critica verso il provvedimento. "E' una decisione - dice il segretario Guglielmo Epifani - che conferma le considerazioni della Cgil sugli aspetti critici del provvedimento. E' di tutta evidenza l'intempestività di una dichiarazione comune su una legge nemmeno ancora promulgata nè pubblicata sulla Gazzetta ufficiale".

FISICA / CERN, MAXI-SCONTRI TRA PROTONI - GENERATA ENERGIA DA RECORD

Esperimento storico
al Large Hadron Collider,
al confine tra Francia e Svizzera.
Si studierà la materia a temperature
100.000 volte superiori
a quelle del nucleo del sole
Di Elena Dusi
Tratto dal Sito Internet
www.repubblica.it
Si sono aperti come tante noci spaccate. Così i protoni scagliati l'uno contro l'altro nel grande acceleratore di particelle del Cern di Ginevra hanno iniziato ieri all'una di pomeriggio a svelare i loro segreti più intimi. Lanciati l'uno contro l'altro a energie mai raggiunte prima nella storia, i protoni si sono disintegrati dando vita a spettacolari fontane di particelle ancora più piccole ed elementari di quelle che compongono gli atomi. La loro comparsa sui monitor del centro di ricerche di Ginevra - dopo una notte insonne di lavoro e due tentativi andati a vuoto in mattinata - è stata accompagnata da un'esplosione di gioia e una pioggia di spumante.
Da questo cilindro delle meraviglie che sono i protoni liberi della loro scorza, gli scienziati del Cern con gli occhi cerchiati dalla stanchezza sperano ora di pescare nuove componenti della materia. E dopo vent'anni di lavori per realizzare il "Large Hadron Collider", l'acceleratore di particelle più grande e potente del mondo, nessuno dei 5mila fisici del Cern ha rinunciato ieri a dire la sua sull'origine dell'universo, la natura del Big Bang, le dimensioni che compongono il cosmo, le caratteristiche della materia oscura. Tutti misteri cui gli esperimenti dell'acceleratore di particelle dovrebbero dare una risposta, e che sembravano da ieri più a portata di mano. Insieme alle grandi questioni sul nostro universo, i ricercatori hanno iniziato a dare la caccia anche al bosone di Higgs. La famosa "particella di Dio" prevista da tutte le teorie sulla natura della materia, ma sulla quale nessuno scienziato è ancora riuscito a posare i suoi occhi, potrebbe nascondersi fra i miliardi di schegge prodotte dalle collisioni del Cern.
Anche se l'inseguimento sarà lungo, ieri per i fisici riuniti nelle varie "control room" in cui è suddiviso il più enorme esperimento scientifico del mondo, è stato un giorno di entusiasmo. I due fasci di protoni avevano iniziato a circolare nella notte nel tunnel sotterraneo di 27 chilometri raffreddato a meno 271 gradi, praticamente il punto più freddo dell'universo. Ma prima il malfunzionamento di uno dei 9600 magneti incaricati di accelerare e guidare il tragitto delle particelle, poi un calo di tensione della rete elettrica francese causato da un temporale hanno mandato a monte il primo tentativo di collisioni ad altissima energia (7 teraelettronvolt, 3,5 volte il record precedente appartenuto al laboratorio rivale di Chicago, Fermilab).
Finalmente, dopo dodici ore di lavoro, i due treni di particelle hanno iniziato a circolare stabilmente nel tunnel del Cern, uno in senso orario e l'altro in senso antiorario, a una velocità pari al 99,9% di quella della luce. Poi, quando gli scienziati hanno iniziato a sentire che i due fasci erano stabili e docili nelle loro mani, li hanno orientati fino a farli scontrare.
Le collisioni andranno avanti ora in maniera regolare fino alla fine del 2011. I circa 5mila fisici del Cern, di cui circa 500 italiani e appartenenti all'Istituto nazionale di fisica nucleare, si daranno il turno notte e giorno davanti ai loro esperimenti. Con una fionda così potente, le "noci" scagliate l'una contro l'altra continueranno a disintegrarsi in frammenti sempre più colorati e spettacolari. Ogni scheggia dalla forma interessante viene immediatamente "fotografata" dai quattro grandi apparecchi incaricati di catturare e mostrare sui monitor le tracce delle particelle che volano via. Ogni nuovo mattone della materia scoperto getterà una parte di luce sui tanti aspetti dell'universo che ancora restano incomprensibili.

martedì 30 marzo 2010

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (19) - RISULTATI MELISSANESI / 1

A MELISSANO hanno votato 3.839 elettori (il 58,33%) di cui 1.967 maschi e 1.872 Femmine.
Il Partito dell'ITALIA DEI VALORI è stato votato
da 169 cittadini melissanesi:
11 nella Sezione 1
28 nella Sezione 2
24 nella Sezione 3
24 nella Sezione 4
32 nella Sezione 5
25 nella Sezione 6
25 nella Sezione 7
SEZIONE NUMERO 6
Rocco Palese - Totale Voti 205
Nichi Vendola - Totale Voti 235
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 47
Michele Rizzi - Totale Voti 3
Schede Nulle - Numero 23
Schede Bianche - Numero 10
ROCCO PALESE PRESIDENTE

VOTI DI LISTA
1 - Alleanza Centro Pionati: 0
2 - La Puglia prima di tutto: 17
4 - Pensionati: 0
5 - I Pugliesi per il Presidente: 17
6 - Mastella Udeur Popolari: 0
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 171
NICHI VENDOLA PRESIDENTE

VOTI DI LISTA
7 - Rifondazione Comunista, la Sinistra e l'ambiente: 21
8 - La Puglia per Vendola: 92
9 - Emma Bonino, Pannella: 1
11 - Libertà Ecologia Sinistra: 23
13 - Partito Democratico: 73
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 25
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE

VOTI DI LISTA
12 - Io Sud: 17
15 - Casini Unione di Centro: 30
PRESIDENTE MICHELE RIZZI

VOTI DI LISTA
3 - Partito di Alternativa Comunista: 3

SEZIONE NUMERO 7
Rocco Palese - Totale Voti 170
Nichi Vendola - Totale Voti 301
Adriana Poli Bortone - Totale Voti 60
Michele Rizzi - Totale Voti 4
Schede nulle - Numero 22
Schede bianche - Numero 12
ROCCO PALESE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

1 - Alleanza Centro Pionati: 0
2 - La Puglia prima di tutto: 7
4 - Pensionati: 2
5 - I Pugliesi per il Presidente: 18
6 - Mastella Udeur Popolari: 0
10 - Il Popolo della Libertà, Berlusconi per Palese: 143
NICHI VENDOLA PRESIDENTE
VOTI DI LISTA
7 - Rifondazione Comunista, la sinistra e l’ambiente: 11
8 - La Puglia per Vendola: 135
9 - Emma Bonino, Pannella: 1
11 - Sinistra Ecologia Libertà: 28
13 - Partito Democratico: 101
14 - Di Pietro Italia dei Valori: 25
ADRIANA POLI BORTONE PRESIDENTE
VOTI DI LISTA
12 - Io Sud: 33
15 - Casini Unione Di Centro: 27
MICHELE RIZZI PRESIDENTE
VOTI DI LISTA

3 - Partito di Alternativa Comunista: 4

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (18) - I 78 NUOVI CONSIGLIERI DELLA REGIONE PUGLIA

Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Per effetto di un doppio premio previsto per la maggioranza dalla legge elettorale regionale pugliese per garantire la 'governabilità', salgono complessivamente dai 70 della passata legislatura a 78 i consiglieri della Regione Puglia, compresi Nichi Vendola (Sel) e Rocco Palese (Pdl). Ecco gli eletti lista per lista.
Lista: La Puglia per Vendola (6) - Angelo Disabato, Alfonsino Pisicchio, Giovanni Brigante, Anna Nuzziello, Dario Stefano, Francesco Laddomada.
Lista: Sinistra Ecologia Libertà (11) - Onofrio Introna, Michele Ventricelli, Michele Losappio, Francesco Pastore, Antonio detto Toni Matarrelli, Giuseppe detto Pino Lonigro, Arcangelo Sannicandro, Donato Pellegrino, Luigi Calò, Alfredo Cervellera, Cosimo Borraccino.
Lista: Italia dei Valori-Lista Di Pietro Idv (6) - Giacomo Olivieri, Lorenzo Nicastro, Lorenzo Caiolo, Orazio Schiavone, Aurelio Antonio Gianfreda, Patrizio Mazza.
Lista: Pd-Partito Democratico (23) - Nicola Canonico, Mario Cosimo Loizzo, Antonio Decaro, Gerardo De Gennaro, Guglielmo Minervini, Ruggiero Mennea, Filippo Caracciolo, Bartolomeo Cozzoli, Fabiano Amati, Giuseppe Romano, Giovanni Epifani, Elena Gentile, Francesco Ognissanti, Leonardo detto Dino Marino, Sergio Clemente, Sergio Blasi, Loredana Capone, Antonio Maniglio, Enzo Russo, Michele Pelillo, Donato Pentassuglia, Michele Mazzarano, Anna Rita Lemma.
Lista: I Pugliesi per Rocco Palese (2) - Davide Bellomo, Antonio Buccoliero.
Lista: Popolo della Libertà (20) - Massimo Cassano, Michele Boccardi, Domenico detto Domi Lanzilotta, Giammarco Surico, Ignazio Zullo, Antonio Camporeale, Nicola Marmo, Giovanni Alfarano, Maurizio Nunzio, Cesare Friolo, Pietro detto Piero Iurlaro, Giacomo Diego detto Giandiego, Gatta Lucio, Rosario Filippo Tarquinio, Leonardo Di Gioia, Saverio detto Erio Congedo, Roberto Marti, Mario Domenico Vadrucci, Antonio Barba, Gianfranco Giovanni, Chiarelli Arnaldo, Sala Pietro Lospinuso.
Lista: La Puglia Prima di Tutto (4) - Salvatore detto Tato Greco, Francesco detto Franco De Biasi, Francesco Maria, Ciro Damone, Andrea Caroppo.
Lista: Casini Libertas-Unione di Centro (4) - Giuseppe detto Peppino Longo, Giovanni detto Giannicola De Leonardis, Salvatore Negro, Antonio Paolo Scalera.

RAI PER UNA NOTTE (3) - PER CHI NON HA AVUTO LA POSSIBILITA' DI VEDERLO IN DIRETTA PERCHE' "TAGLIATO" DALLA TV PUBBLICA CHE PAGHIAMO




VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (17) - SI RIPARTE DALL'ITALIA DEI VALORI


30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Le elezioni regionali hanno portato in trionfo l'Italia dei Valori che ha dimostrato di essere uscita dallo stadio embrionale per radicarsi sul territorio. Un partito, il nostro, che alle scorse regionali aveva raggiunto l'1,5 % dei consensi e che oggi, in ben tre regioni, ha registrato un risultato del 9% e, a livello nazionale, si e' aggiudicato il 7,2%, senza dimenticare il 15% del dicembre 2008 ottenuto in Abruzzo.
Il Pd, a questo punto, deve compiere un atto di umiltà, mettere da parte i potentati e la gerontocrazia, che in cinque anni gli hanno sottratto quattro regioni, e pensare ad un’alternativa di governo credibile per il 2013.
In Campania così come in Calabria, Piemonte e Lazio, se i candidati del centrosinistra non hanno convinto, e hanno pagato anche per il malgoverno precedente, è inutile cercare capri espiatori nel Movimento a 5 Stelle.
Il Movimento di Beppe Grillo, infatti, non ha rubato voti al centrosinistra ma ha raccolto il voto di protesta dei cittadini e rappresenta una realtà con la quale vogliamo interloquire.
La coalizione del centrosinistra può uscire dall’empasse.
Il berlusconismo è letteralmente franato al 26,7%, media nazionale, non soltanto rispetto al 32% delle europee del 2009 ma anche rispetto il 33% delle politiche del 2008. Quando Berlusconi parla di riforme intende dire che, appropriandosi del consenso della Lega, vuol promuovere una politica utile a se stesso e ai suoi sodali. Dopo questa pedata nel fondoschiena non ha ancora capito che le riforme, quelle vere, deve farle con una maggioranza che va oltre il consenso di un italiano e mezzo su dieci (questo è il numero medio degli italiani che lo hanno votato, ossia il 26% sul 60% dei votanti).
Il grimaldello del cambiamento nel centrodestra oggi è la Lega, nel centrosinistra è l’Italia dei Valori. Da qui si riparte anche in vista delle prossime elezioni politiche del 2013.
Noi dell'Italia dei Valori continueremo la fase di rinnovamento, lavorando sul territorio senza sosta, per giungere ancor più forti al prossimo appuntamento elettorale.
Per quel che riguarda il programma penso, invece, che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Il cambiamento è già in atto.
Ringrazio tutti i nostri sostenitori che hanno seguito, attraverso la diretta streaming sul mio blog e sul sito dell'Italia dei Valori, l'iniziativa 'Votare Informati' contribuendo così al magnifico risultato che, per questo, appartiene anche a loro.
A breve pubblicheremo l’elenco di tutti gli eletti regione per regione. Ora ci attendono due sfide importanti: i referendum abrogativi per dire no al nucleare e alla privatizzazione dell'acqua.
Riporto di seguito la tabella riassuntiva dei risultati elettorali di Italia dei Valori alle elezioni regionali 2005 e 2010.
Lombardia 1,4 nel 2005 - 6,3 nel 2010
Piemonte 1,5 nel 2005 - 6,9 nel 2010
Liguria 1,3 nel 2005 - 8,4 nel 2010
Veneto 1,3 nel 2005 - 5,3 nel 2010
Emilia Romagna 1,4 nel 2005 - 6,4 nel 2010
Toscana 0,9 nel 2005 - 9,4 nel 2010
Marche 1,4 nel 2005 - 9,1 nel 2010
Umbria 0 nel 2005 - 8,3 nel 2010
Lazio 1 nel 2005 - 8,6 nel 2010
Campania 2,4 nel 2005 - 6,5 nel 2010
Basilicata 2,7 nel 2005 - 9,9 nel 2010
Calabria 0 nel 2005 - 5,4 nel 2010
Puglia 1,7 nel 2005 - 6,5 nel 2010

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (16) - PAROLA D'ORDINE: RINNOVAMENTO

30 Marzo 2010
Di Massimo Donadi
Tratto dal Sito Internet
www.italiadeivalori.it
Non abbiamo l’abitudine di dire che abbiamo vinto anche quando è vero il contrario. Abbiamo il vizietto della verità. Se ci fermassimo a guardare in casa nostra, potremmo usare toni trionfalistici, vista l’eccellente affermazione di Italia dei Valori. Ma la giornata di ieri impone una seria riflessione nel centrosinistra che, pur mostrando timidi cenni di ripresa rispetto ai suoi momenti più bassi, è uscito sconfitto da questa tornata di elezioni regionali.
Abbiamo perso il Lazio ed il Piemonte mentre in Calabria ed in Campania siamo alla disfatta. Italia dei Valori ha fatto bene, anzi di più. Siamo cresciuti nel Lazio (8,6 %), nelle rosse Umbria (8,3%) e Toscana (9,4%) , in Liguria (8,4%) , nelle Marche (9,1%)e in Basilicata (9,9%). Altrettanto bene siamo andati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria. Un partito che mostra di essere sempre più radicato nel territorio e che porta in dote al Partito Democratico un ricco bottino di voti, destinati ad essere inutili per governare in futuro, se il maggior partito della coalizione di centrosinistra non avvia una seria riflessione al suo interno.
Il responso delle urne è chiaro. Il Pd deve capire che la vera sfida politica è dentro al centrosinistra. Serve costruire un’alternativa che possa essere vincente ma pensare di farlo con accordicchi tra sigle e partiti, con alleanze alchemiche costruite a tavolino, come quella con l’Udc, non serve a dare un futuro a questo centrosinistra. Dalla Calabria alla Campania, dobbiamo cogliere il segnale che gli elettori ci hanno inviato forte e chiaro. Serve il coraggio di cambiare, di scegliere volti nuovi credibili, di avviare un serio rinnovamento etico della classe dirigente dei partiti, soprattutto al Sud dove il Pd è uscito sconfitto dall’esperienza amministrativa. Finché il Partito Democratico non affronterà l’evidente questione morale esplosa al suo interno e non procederà con la conseguente bonifica delle varie baronie, il centrosinistra non andrà da nessuna parte. Finché non deciderà di anteporre gli interessi dei cittadini a quelli dei vari notabili di partito, saremo costretti a guardare l’avanzata del centrodestra per i prossimi anni.
Finché non sarà in grado di costruire un’alleanza naturale sui valori, sui programmi e sulle idee, i cittadini continueranno sempre di più a rifugiarsi nel voto alla lista Grillo che, a differenza di IdV, che è un partito di centrosinistra nel centrosinistra che vuole costruire un’alternativa credibile, denuncia un malessere evidente che non si può ignorare. Rinnovamento è la parola d’ordine per il futuro del centrosinistra. Ieri si è chiuso un ciclo ed è tempo di aprirne uno nuovo basato su un progetto, su un programma, su una classe dirigente di specchiata onorabilità e moralità. Basta con accordicchi che durano il tempo di una stagione o a candidature forzate o disperate. Se vogliamo tornare a vincere serve ripartire da qui.

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (15) - ZAZZERA (IDV): "CRESCIUTI GRAZIE AGLI ELETTORI, PER GOVERNARE"

30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.puglia.antoniodipietro.it
«Il confronto con il dato elettorale di 5 anni fa, con una percentuale dell’1,7% ed un solo consigliere regionale eletto, ci conferma la bontà del lavoro fatto fino ad oggi, senza però farci accomodare troppo sugli allori. Il dato percentuale dell’Italia dei Valori in Puglia in questa tornata, del 6,47%, ci permette di eleggere ben 6 consiglieri, con una possibilità di rappresentare degnamente le istanze e le problematiche che i cittadini quotidianamente ci sottopongono». A dichiararlo l’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia.
«La nostra crescita, di cui non possiamo che ringraziare gli elettori, oltre a ripagare gli sforzi dei tanti che nella regione - prosegue il deputato - hanno lavorato pancia a terra in questa come in altre campagne elettorali, esprime la volontà dell’Italia dei Valori di metterci a disposizione del presidente Vendola, con l’obiettivo di assumerci, con puntualità e competenza, la nostra responsabilità nel governo della regione».

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (14) - REGIONALI: SILVIO RABBUIATO E RAFFAELE FITTO SI DIMETTE

Il premier non ha digerito la sconfitta
pugliese avviando un processo politico
al suo rappresentante in regione.
Fitto per evitare “strumentalizzazioni
politiche” si dimette.
La Poli: "Solo facciata"
30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Raffaele Fitto, ministro degli Affari regionali del governo Berlusconi, ha rassegnato le proprie dimissioni. La notizia arriva dalle agenzie di stampa, che battono pochi minuti dopo le 15 la breve, ma importante informazione. Le prime indiscrezioni parlano di dimissioni arrivate per evitare “strumentalizzazioni politiche”, ma la certezza che l’atto sia figlio della giornata di ieri, alla luce dei risultati elettorali delle regionali pugliesi, che hanno visto la netta affermazione del governatore uscente, Nichi Vendola, man mano diventa sempre crescente. La notizia circolava già ieri sera, da ambienti molto vicini al numero uno del Pdl pugliese, sebbene l’interessato si era presentato nel comitato di Rocco Palese, per commentare con lucidità la sconfitta e ribadire il proprio sostegno alla generosità del suo candidato, rinviando altre verifiche e valutazioni sul dato elettorale, in tempi successivi.
Eppure più passano i minuti, più le notizie che arrivano dagli ambienti romani fanno comprendere come la situazione sia ben più complessa: un vero e proprio “Caso Puglia” che avrebbe rovinato al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, la festa preventivata per il successo alle regionali 2010. Se, infatti, il Pdl esulta per aver conquistato il Piemonte e il Lazio in zona Cesarini, non nasconde tutta la sua delusione per la Puglia. E brucia la vittoria di Nichi Vendola: voci di corridoio parlando di un Berlusconi inviperito dall’esito della terra del “laboratorio politico”. Sotto accusa i dirigenti locali del partito, in particolare Raffaele Fitto, che, proprio in virtù di queste vicende, avrebbe rassegnato il suo mandato governativo: sarebbe, insomma, partito, a tutti gli effetti, seppur tra qualche timida smentita un vero e proprio processo politico a carico del ministro, che aveva imposto la candidatura di Rocco Palese, chiudendo le porte ad un’alleanza diversa con Udc ed Io Sud, intorno al nome della Poli Bortone.
La candidatura di Palese, secondo le agenzie, sarebbe nata male, tanto da far dire a Berlusconi, che il dato pugliese “ci ha rovinato la festa”, perché “poteva essere un trionfo”. Nell'occhio del ciclone, dunque, ci finisce Fitto, quella che era la “protesi del Cavaliere” in Puglia e che oggi vede offuscata inequivocabilmente la sua buona stella. Pietro Franzoso, deputato tarantino del Pdl, spiega che “la verità è che in Puglia ci siamo fatti abbindolare per mesi da Casini quando si capiva benissimo che non sarebbe mai venuto con noi”, mentre Luigi Vitali, anche lui parlamentare pugliese, dichiara: “Berlusconi ha ragione nell'essere arrabbiato, ma la candidatura del governatore del Pdl in Puglia non poteva che nascere così come è nata. Non poteva essere la Poli Bortone, che otto mesi prima aveva contribuito ad affossare la politica del governo Berlusconi”.
Nichi Vendola, trionfatore delle regionali, aveva commentato, invece, così il risultato delle urne: “Oggi sconfitto Fitto? Questo è indubitabile. Spero che non lo dicano troppo perché non vorrei che Fitto subisse una estromissione dai luoghi del potere. Fitto è stato per me un alleato troppo prezioso. La sua idea della lotta politica è talmente primitiva e insultante. La prima causa della crisi del centrodestra in Puglia si chiama Raffaele Fitto. Per quello io ho fondato questa associazione: 'Nessuno tocchi Raffaele”. Chissà, forse Berlusconi avrà letto queste dichiarazioni di Vendola, pensando che fosse il caso di una resa dei conti.
Adriana Poli Bortone:
"Una manovra di facciata"
Secondo la senatrice Adriana Poli Bortone, fondatrice del movimento Io Sud, però, le dimissioni sarebbero solo una manovra di facciata. "Se volessimo essere buoni potremmo commentare le dimissioni del ministro Fitto dicendo che è il gesto di chi vuole assumersi le proprie responsabilità; se invece volessimo dare un più freddo giudizio politico dovremmo dire che questa sembra la abile mossa di chi prova ad anticipare una richiesta che gli sarebbe comunque arrivata di qui a poche ore". È l'opinione della senatrice.
"Dimettersi per Fitto - spiega Poli Bortone - era il minimo che potesse fare di fronte alla terza sconfitta consecutiva: ha perso le regionali del 2005, ha perso le amministrative dello scorso anno, quando il centrodestra si è visto battere nei Comuni di Bari, Foggia e Taranto e nelle Province di Brindisi e Taranto, e ha perso oggi volendo imporre a tutti i costi il proprio pupillo sacrificando la causa di una alleanza politica con Udc e Io Sud, l'unica in grado di battere Vendola. Le dimissioni di Fitto tuttavia - aggiunge la presidente nazionale di Io Sud - non sono sufficienti: dovrebbe seguire il suo esempio tutta la classe dirigente del Pdl, a partire dai 13 ex An firmatari della lettera contro di me, i quali sono corresponsabili della scelta del ministro di fare a meno di una parte rilevante dell'area moderata di questa regione. Non si può escludere - conclude Poli Bortone - che le dimissioni siano oggi soltanto un atto di facciata, firmato con la segreta speranza che il presidente Berlusconi le respingerà: visto dall'esterno del Pdl, non sarebbe affatto un bel segnale, in un momento in cui è chiaro che c'è bisogno di rifondare i presupposti sui quali si fonda l'alternativa a Vendola".

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (13) - VINTO IN PUGLIA DA VENDOLA, FITTO SI DIMETTE / LA POLI BORTONE: "UN PERDENTE"

Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Il ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto, secondo quanto si è appreso, ha presentato le dimissioni dall’incarico. Le dimissioni presentate dal ministro Fitto arrivano il giorno dopo le elezioni regionali, che hanno visto in Puglia l’affermazione del centrosinistra con Nichi Vendola e la sconfitta del candidato del centrodestra Rocco Palese, portato avanti e sostenuto proprio dal ministro.
Fitto si è ampiamente speso nel corso della campagna elettorale a favore di Palese, è stato per molti versi l'artefice della sua candidatura. Parallelamente Adriana Poli Bortone, potenziale candidata del centrodestra, aveva deciso di correre autonomamente con l'appoggio dell’Udc.
ORE 15:00 - VENDOLA: FITTO?
NESSUNO TOCCHI RAFFAELE
«Oggi sconfitto Fitto? Questo è indubitabile. Spero che non lo dicano troppo perché non vorrei che Fitto subisse una estromissione dai luoghi del potere». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando oggi con i giornalisti e commentando i risultati delle urne.
«Fitto - ha detto Vendola - è stato per me un alleato troppo prezioso. La sua idea della lotta politica è talmente primitiva e insultante». «La prima causa della crisi del centrodestra in Puglia si chiama Raffaele Fitto. Per quello io - ha detto Vendola - ho fondato questa associazione: 'Nessuno tocchi Raffaele'».
ORE 16:09 - FRATOIANNI (SEL),
GIUSTE LE DIMISSIONI DI FITTO
«Le dimissioni di Raffaele Fitto sono la conseguenza naturale della situazione creatasi in Puglia: competitore nominale in questa campagna elettorale è stato Rocco Palese ma il protagonista reale è stato Raffaele Fitto». Lo afferma il coordinatore regionale di Sinistra ecologia e libertà, Nicola Fratoianni, commentando la decisione del ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, di dimettersi dall’incarico dopo la sconfitta del candidato del centrodestra in Puglia, Rocco Palese. «La sconfitta clamorosa di Raffaele Fitto mi pare che preveda - afferma Fratoianni - le possibili dimissioni». «Ci auguriamo che questa scelta - continua Fratoianni - segni la fine di una stagione nella quale la battaglia politica è stata concepita come una punizione per il popolo pugliese da parte del governo nazionale».
ORE 16:18 - FITTO SI DIMETTE DA MINISTRO,
LO ZIO È IL NUOVO SINDACO DI MAGLIE
Le dimissioni di Raffaele Fitto da ministro per i Rapporti con le Regioni sono arrivate poche ore prima che lo zio, Antonio Fitto, venisse confermato alla carica di sindaco di Maglie (Lecce), la cittadina d’origine della famiglia. Antonio Fitto, candidato del centrodestra, è stato infatti rieletto con il 50,4% dei voti, surclassando l’avversario del centrosinistra, Raffaele Cesari, che si è fermato al 29,2%.
ORE 16:43 - POLI BORTONE, DIMISSIONI?
ABILE MOSSA DI UN PERDENTE
«Se volessimo essere buoni potremmo commentare le dimissioni del ministro Fitto dicendo che è il gesto di chi vuole assumersi le proprie responsabilità; se invece volessimo dare un più freddo giudizio politico dovremmo dire che questa sembra la abile mossa di chi prova ad anticipare una richiesta che gli sarebbe comunque arrivata di qui a poche ore». Lo afferma la sen.Adriana Poli Bortone (Io Sud).
«Dimettersi per Fitto - spiega in una nota - era il minimo che potesse fare di fronte alla terza sconfitta consecutiva: ha perso le regionali del 2005, ha perso le amministrative dello scorso anno, quando il centrodestra si è visto battere nei Comuni di Bari, Foggia e Taranto e nelle Province di Brindisi e Taranto, e ha perso oggi volendo imporre a tutti i costi il proprio pupillo sacrificando la causa di una alleanza politica con Udc e Io Sud, l’unica in grado di battere Vendola». «Le dimissioni di Fitto tuttavia - aggiunge la parlamentare - non sono sufficienti: dovrebbe seguire il suo esempio tutta la classe dirigente del Pdl, a partire dai 13 ex An firmatari della lettera contro di me, i quali sono corresponsabili della scelta del ministro di fare a meno di una parte rilevante dell’area moderata di questa regione». «Non si può escludere - conclude Poli Bortone - che le dimissioni siano oggi soltanto un atto di facciata, firmato con la segreta speranza che il presidente Berlusconi le respingerà: visto dall’esterno del Pdl, non sarebbe affatto un bel segnale, in un momento in cui è chiaro che c'è bisogno di rifondare i presupposti sui quali si fonda l'alternativa a Vendola».
ORE 17:01 - TATARELLA, FITTO PAGA SCELTE MIOPI
«Quello del ministro Fitto mi sembra un atto doveroso, oltre che una assunzione di responsabilità politicamente apprezzabile». Lo dichiara l’eurodeputato del Pdl Salvatore Tatarella. «Le scelte sbagliate del ministro di Maglie - spiega in una nota - imposte con prepotenza e con qualche furbizia a un riottoso e alla fine remissivo Silvio Berlusconi, hanno penalizzato innanzitutto la Puglia, ma hanno anche tolto al centrodestra la grande soddisfazione di uno storico sorpasso: il conto finale del 7 a 6 sarebbe stato un trionfo: il 6 a 7 è pur sempre un successo, ma se un po' di amaro ci resta in bocca dobbiamo dire grazie solo a Raffaele Fitto».
«Se invece di obbedire a un miope e personale calcolo di potere personale - prosegue Tatarella - Fitto avesse accolto il paterno consiglio di Silvio Berlusconi di candidare Adriana Poli Bortone, allargando l’alleanza anche all’Udc, oggi staremmo festeggiando la vittoria del centrodestra anche in Puglia e Nichi Vendola, invece di una nuova icona della sinistra nazionale, sarebbe solo un ex presidente di Regione, sconfitto al pari dei suoi colleghi meridionali di Calabria e Campania: sommando i voti ottenuti dalla Poli e da Rocco Palese, Vendola sarebbe stato nettamente battuto». «Così - conclude Tatarella - per quanto gli va dato merito per le dimissioni e la assunzione di responsabilità, questo atto non esaurisce la necessità che in Puglia si apra immediatamente un dibattito per ridisegnare scelte politiche e classe dirigente del Pdl».
ORE 17:55 - DI PIETRO, VEDREMO
SE SONO VERE DIMISSIONI
Antonio Di Pietro non crede alle dimissioni del ministro Raffaele Fitto. E parlando alla Camera con i giornalisti spiega: «Le voglio vedere davvero se arrivano. Nel centrodestra ho assistito tante volte a dimissioni del giorno prima e ritiro il giorno dopo...».

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (12) - TUTTI I DATI DEFINITIVI E RIASSUNTIVI PROVENIENTI DALLE 4003 SEZIONI PUGLIESI

4003 sezioni
Totale Votanti 2.245.412
Totale Elettori 3.553.587
Schede non valide 116.161
Contestate e non attribuite 277
Schede valide 2.128.974
Rocco Palese 874.432 (coalizione), 899.590 (presidente) (42,25%);
Nichi Vendola 910.722 (coalizione), 1.036.638 (presidente) (48,69%);
Adriana Poli Bortone 186.443 (coalizione), 185.370 (presidente) (8,71%);
Michele Rizzi 5.834 (coalizione) 7.376 (presidente) (0,35%).

Provincia di Bari
1205 sezioni
Totale Votanti 690.477
Totale Elettori 1.089.169
Schede non valide 29.328
Contestate e non attribuite 75
Schede valide 661.074
Rocco Palese 266.065 (coalizione), 272.295 (presidente) (41,19%);
Nichi Vendola 297.818 (coalizione), 342.153 (presidente) (51,76%);
Adriana Poli Bortone 44.959 (coalizione), 44.908 (presidente) (6,79%);
Michele Rizzi 1.184 (coalizione), 1.718 (presidente) (0,26%).

Provincia di Bat
402 sezioni
Totale votanti 207.099
Totale elettori 322.945
Schede non valide 12.109,
contestate o non attribuite 10
Schede valide 194.980
Rocco Palese 89.891 (coalizione), 93.157 (presidente) (47,78%);
Nichi Vendola 78.326 (coalizione), 89.003 (presidente) (45,65%);
Adriana Poli Bortone 11.653 (coalizione), 11.554 (presidente), (5,93%);
Michele Rizzi 1.021(coalizione), 1.266 (presidente) (0,65%).

Provincia di Brindisi
379 sezioni
Totale Votanti 231.343
Totale Elettori 352.749
Schede non valide 15.246
Contestate e non attribuite 45
Schede valide 216.052
Rocco Palese 85.786 (coalizione), 87.969 (presidente) (40,72%);
Nichi Vendola 89.794 (coalizione), 104.095 (presidente) (48,18%);
Adriana Poli Bortone 23.401 (coalizione), 23.266 (presidente) (10,77%);
Michele Rizzi 549 (coalizione), 722 (presidente) (0,33%).

Provincia di Foggia
654 sezioni
Totale Votanti 326.694
Totale Elettori 552.668
Schede non valide 19.862
Contestate e non attribuite 45
Schede valide 306.787
Rocco Palese 125.086 (coalizione), 127.838 (presidente) (41,67%);
Nichi Vendola 128.028 (coalizione), 144.800 (presidente) (47,2%);
Adriana Poli Bortone 34.595 (coalizione), 32.595 (presidente) (10,62%);
Michele Rizzi 1.351 (coalizione), 1.554 (presidente) (0,51%).

Provincia di Lecce
817 sezioni
Totale Votanti 479.601
Totale Elettori 733.141
Schede non valide 22.927
Contestate e non attribuite 72
Schede valide 456.602
Rocco Palese 193.027 (coalizione), 201.585 (presidente) (44,15%);
Nichi Vendola 183.264 (coalizione), 205.688 (presidente) (45,05%);
Adriana Poli Bortone 47.544 (coalizione), 48.083 (presidente) (10,53%);
Michele Rizzi 991 (coalizione), 1.246 (presidente) (0,27%).

Provincia di Taranto
546 sezioni
Totale Votanti 310.198
Totale Elettori 502.915
Schede non valide 16.689
Contestate e non attribuite 30
Schede valide 293.479
Rocco Palese 114.577 (coalizione), 116.746 (presidente) (39,78%);
Nichi Vendola 133.492 (coalizione), 150.899 (presidente) (51,42%);
Adriana Poli Bortone 24.291 (coalizione), 24.964 (presidente) (8,51%);
Michele Rizzi 738 (coalizione) 870 (presidente) (0,3%).
Risultati di lista
Centrodestra
Pdl: 615.064 (31,10%)
Puglia Prima di tutto: 139.379 (7,05%)
I Pugliesi: 95.040 (4.81%)
Alleanza di centro: 11.047 (0,56%)
Pensionati: 4.777 (0,24%)
Udeur: 9.125 (0,46%)
Centrosinistra
Pd: 410.395 (20,75%)
La Puglia per Vendola: 109.412 (5,53%)
Sinistra e Libertà: 192.604 (9,74%)
Federazione della Sinistra: 64.441 (3,26%)
Lista Bonino: 6.005 (0,30%)
Idv: 127.865 (6,47%)
Terzo Polo
Udc: 128.542 (6.50%)
Io Sud-Mpa: 57.901 (2.93%)
Alternativa Comunista
5.834 (0,3%).

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (11) - I COMMENTI DEI PROTAGONISTI

30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Vendola si è fatto vedere nel comitato, parlando già da governatore rieletto e sottolineando come il risultato che sta emergendo dalle urne, dimostri una scommessa del popolo pugliese su un’esperienza di governo, entrata nel cuore della gente. “C'è un Sud che è in piedi, un Sud che orgogliosamente rivendica le proprie eccellenze, i propri talenti e cerca la strada del proprio futuro. Il laboratorio di buon governo che abbiamo messo in campo in Puglia - ha detto ancora Vendola - viene oggi premiato dal consenso degli elettori”. Il presidente ha commentato anche il mancato condizionamento del caso Frisullo sul voto pugliese, con una frase molto semplice e diretta: “L’olfatto del popolo sa distinguere i briganti dalle persone per bene”. Un concetto ribadito più volte, nel corso di diverse interviste.
Vendola si è anche soffermato sui dati più intimi del voto, compreso il forte astensionismo. “Dobbiamo essere molto attenti a leggere tutti i segnali di crisi nel blocco di consenso e anche nel blocco politico del centrodestra. Ogni crepa, ogni smagliatura che si apre, per noi deve diventare una finestra per andare a guardare dall'altra parte e noi dobbiamo intercettare quei settori dell'opinione pubblica che sono ormai largamente disincantati dall’affabulazione berlusconiana che non convince più”. Per questo ha ricordato l’importanza di dar vita “ad un quadro di alleanze che sappia capitalizzare tutto ciò che oggi è lo svantaggio del centrodestra e che può diventare il vantaggio del centrosinistra”, ma a condizione di “saper mettere sul terreno una proposta di cambiamento della politica economica e sociale dell'Italia”.
E intanto, si profila il ritorno per altri cinque anni sullo scranno più alto della Puglia. Per ricominciare “dalla precarietà”, ha spiegato, dedicando la prossima vittoria al giornalista salentino Michele Frascaro, tristemente scomparso nei giorni scorsi durante un comizio, a Supersano, a soli 37 anni, per un infarto, mentre si stava occupando dei problemi occupazioni che hanno investito l’Adelchi.
Ha preso parola anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano: “Questa è una lezione dolcissima e severa, avevamo perso la connessione con il popolo di Puglia: è stato il popolo pugliese a riabbracciarci e a riportarci sulla retta via, ristabilendo quella connessione. La risposta di Bari, totem del consenso del centrodestra, che ha sostenuto Vendola come non mai, è inequivocabile”. Per Emiliano, anche il Pd deve ragionare su quanto è venuto fuori dalle urne e da quanto era accaduto prima delle primarie: il sindaco di Bari ha ammesso che è stato un errore il suo voto a Boccia, nelle primarie.
Secondo il segretario provinciale leccese del Pd, Salvatore Capone “è un segnale importante quello che parte oggi dalla Puglia per raggiungere l’intero Paese. Esiste un’alternativa concreta di Governo ed è un’alternativa targata centrosinistra. Quello di oggi in Puglia è stato un segnale molto forte, che si è manifestato sotto diverse forme. È da interpretare come opinione l’alto livello di astensionismo, che ha evidentemente colpito, principalmente, l’elettorato di centrodestra. Segnale di un elettorato deluso dall’operato del Governo nazionale e dal dirigismo che regna in quello schieramento. Ma è anche segnale di una politica che deve recuperare il proprio rapporto con la società”.
“Segnale che si è concretizzato nel voto ad un leader come Nichi Vendola, che è stato capace proprio di rinsaldare una forte connessione con i cittadini pugliesi”, ha aggiunto Capone. “Notoriamente il voto d’opinione penalizza i Partiti tradizionali, ma proprio in quest’ottica va interpretato con grande soddisfazione il grande lavoro svolto dal Partito Democratico, proprio qui in provincia di Lecce, terra degli altri due candidati Presidente. Ha pagato anche il coraggio dimostrato dal PD nell’intraprendere la strada delle Primarie. Scelta che ha spianato la strada all’affermazione di Nichi Vendola. Oggi - ha concluso - il Pd e Nichi Vendola rendono più forti la Puglia ed i pugliesi”.

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (10) - LA VITTORIA E' PALESE: NICHI VENDOLA E' GOVERNATORE AMATO

Lo spoglio conferma le sensazioni
della vigilia, con il governatore uscente
con un vantaggio incolmabile:
"Ripartirò dalla precarietà".
Dura batosta per il centrodestra
tenuto a distanza
30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Vendola si riconferma: sarà ancora lui il governatore della Puglia per i prossimi cinque anni. La vittoria era da qualche ora ormai solo una questione di numeri, anche perché i voti reali, quelli che alla fine davvero contano, oltre le parole, son apparsi fin da subito eloquenti. Decisamente eloquenti. Lo scrutinio, era iniziato dalle 15 di ieri questo pomeriggio, tra pronostici, exit poll, prime proiezioni di voto, i dati provenienti dalle 4003 sezioni, sparse sul territorio pugliese, senza che niente e nessuno mettesse mai in dubbio la vittoria del governatore uscente. Non hanno messo in dubbio il suo successo, nemmeno i numeri, i voti, perché Vendola, come ribadito in tutto il lungo pomeriggio elettorale di ieri, è stato in costante vantaggio sin dai primi minuti dello spoglio e oltre i commenti cauti del centrodestra, che avevano pronosticato un testa a testa. Il testa a testa è stato solo ipotetico ed il vantaggio di Vendola è stato sempre cospicuo e regolare, senza che il risultato finale fosse mai stato rimesso in gioco. Un’autentica cavalcata, che ha spinto, intorno alle 20 della serata, la gente e i sostenitori del presidente rieletto, a riunirsi in piazza Prefettura, a Bari, per festeggiare la vittoria imponente e scontata.
Ciò che appare certo ed interessante è semmai la controindicazione del voto sulle coalizioni, dove gli elettori hanno comunque premiato il centrosinistra, tuttavia ridimensionando le distanze col centrodestra, sostenuto da una tradizione di consenso ben radicata: le liste di Palese, infatti, riescono quanto meno a ridurre il gap con il centrosinistra, cosa, invece, mai vista nello scontro a due tra il candidato del centrodestra e Vendola, con il primo, incapace di distanze inferiori ai sei-sette punti percentuali. Un distacco sancito da oltre 100mila voti di differenza: su scala regionale, non c’è stata mai partita con Palese sconfitto in tutte le province, tranne nella Bat, dove si è affermato con uno scarto minimo, a dimostrazione che la vittoria di Vendola sia indiscutibile ed inequivocabile.
Un problema, a questo punto, dovrebbe porsi sulla candidatura di Rocco Palese, che evidentemente è stata ritenuta più forte di quanto invece è stata abile a raccogliere e dell’ottimismo del centrodestra, che aveva previsto un’appassionante rivincita del 2005, con le medesime modalità, ma con un responso per l’appunto rovesciato. In realtà, il ragioniere gentile ha visto il suo avversario sin dalle prime battute, lontano ed irraggiungibile, come un corridore dallo scatto felino ed insostenibile. Il “terzo incomodo”, Adriana Poli Bortone, ha stabilmente viaggiato intorno ad un dato superiore all’8%, che confermerebbe un risultato che, nelle previsioni della vigilia, l’Udc contava di prendere già singolarmente come partito. Per la candidata del Polo di centro emerge una constatazione manifesta, ossia che non ha tratto vantaggio dal voto disgiunto, non apportando il proprio valore aggiunto in termini di candidatura: il suo dato, infatti, dimostra inequivocabilmente che il Terzo Polo raccolga più voti come coalizione che come candidata presidente.

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (9) - NICHI: "LA PUGLIA E' QUEL SUD CHE NON SOMIGLIA A GOMORRA"

Di Stefano Boccardi
Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Presidente Vendola, ce l’ha fatta un’altra volta.
Sì. Si sta profilando un distacco di sette punti tra me e Palese. Si sta profilando anche una notevole distanza tra me e la mia coalizione. Una vittoria netta? Direi significativa. Perché è in controtendenza rispetto al voto in Campania e in Calabria. Si conferma ciò che avevo detto in campagna elettorale. E cioè che la Puglia avrebbe fatto la differenza. Perché rappresenta il Sud che non somiglia a Gomorra, perché è il Sud che si presenta con il coraggio di voler scommettere sul suo futuro, sulla qualità, sull’innovazione. Questo messaggio è stato recepito dagli elettori pugliesi.
Un laboratorio nazionale?
Sì. E per molte ragioni, a cominciare proprio dalla conferma che non tutto il Mezzogiorno è stato risucchiato dentro quella specie di cono d’ombra che è degrado, malaffare, spreco.
E D’Alema? L’avrà recepito D’Alema il messaggio?
Io credo che il Pd abbia contribuito in maniera determinante a questa vittoria. Penso tuttavia che tutti i partiti del centrosinistra debbano riflettere sul significato di questa vittoria, su come si è determinata. Così come debbono riflettere approfonditamente sul dato dell’astensione. Che colpisce, io credo, trasversalmente gli schieramenti politici ed è indicativo di come la cattiva politica venga premiata con il voto di astensione. La buona politica invece può essere premiata motivando al voto ciascuno il proprio elettorato.
Presidente, già in queste ore si parla di lei come del leader del nuovo centrosinistra. Che farà a cominciare da domani?
Io penso che il tema sia il nuovo centrosinistra piuttosto che il suo leader. E per me la partita nazionale da domani si comincia a giocare in Puglia. Si gioca nella capacità di rendere sempre più forte. strutturato e credibile il cantiere dell’alternativa».
Va bene. Ma che significa?
L’alternativa non può essere semplicemente l’idea di sostituire il ceto politico berlusconiano con un altro ceto politico. Alternativa significa come concretamente, nell’agenda di governo, nelle scelte di tutti i giorni, difendiamo i beni comuni, a partire dal territorio, dall’acqua, dalla salute dei cittadini. E alternativa significa come complessivamente il centrosinistra diventa il racconto della lotta contro ogni forma di precarietà.
E in Puglia? Da dove ricomincia quella che lei ha definito la Puglia migliore?
Ricomincia da una contesa molto forte con il governo nazionale, che ora spero smetta di prendere in giro i pugliesi. Ci restituisca i soldi che sono stati sottratti ai loro usi legittimi come i fondi Fas. E spero che cambi registro. In questi ultimi anni la Puglia ha avuto una rappresentanza nel governo nazionale che è stata una barriera architettonica per i propri talenti.
Si riferisce per caso al ministro Fitto?
Io sono un simpatizzante del ministro Fitto, che considero un ottimo alleato, visti gli esiti catastrofici del suo comando autoritario sul centrodestra pugliese. Sarei persino tentato di mettere in piedi i comitati “nessuno tocchi Fitto”. Ma davvero auspico che il governo nazionale la smetta con una modalità di relazioni che è barbarica».
Berlusconi, in questi giorni, ha fatto intendere che potrebbero persino essere punite quelle regioni in cui avrà vinto il centrosinistra.
E io che cosa dovrei fare? Dovrei punire i Comuni e le Province di centrodestra? Questa è una concezione barbarica, inammissibile, inconcepibile».
Quanto ha contato la candidatura di Adriana Poli Bortone? È stato avvantaggiato dalla presenza di un terzo candidato?
Penso che abbiamo saputo colloquiare con tutto ciò che non riusciva più a restare fedele al centrodestra: per scoramento, per sfiducia, per non sopportazione dello stile da caserma che il centrodestra pugliese ha avuto. E penso che dovremo continuare a colloquiare con questi settori.
Presidente, in Puglia ha vinto lei, in Basilicata ha vinto Vito De Filippo. Ma in Campania e in Calabria, il centrosinistra ha perso. Quanto peserà questa situazione nel rapporto con il governo Berlusconi e nella competizione tra Nord e Sud?
È un quadro che presenta molte criticità. Ma di fronte c’è un appuntamento che sarà la prova del nove, la prova della verità. Sono i decreti delegati che tradurranno i principi del federalismo fiscale in tabelline, parametri, numeri. Saremo, come diceva il poeta, di fronte all’apparir del vero. E dovremmo vedere che cosa significa costo standard, che cosa significa perequazione. E capiremo quanto l’ipoteca leghista, che è già così predominante nel governo centrale, nel governo Berlusconi, vorrà giocare la partita finale, quella della secessione. Noi siamo qui a presidiare gli interessi del Sud, ma anche gli interessi della solidarietà nazionale.

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (8) - LE SFIDE DEI SALENTINI IN CORSA PER UN POSTO IN REGIONE

Regionali: lo scontro si sposta
sulla lotta serrata per le preferenze.
Diversi i salentini aspiranti consiglieri,
che si contendono al voto-finish
un posto nella prossima rosa
di Viale Capruzzi
30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Una sfida nella sfida. Le regionali non sono solo una lotta per l’elezione del governatore pugliese, che ha visto peraltro la riconferma netta dell’uscente, Nichi Vendola, ma anche lo scontro serrato interno alle coalizioni per entrare in consiglio regionale. Quattordici i posti a disposizione nel Salento, undici su base proporzionale tra le liste che hanno superato lo sbarramento e tre come premio di maggioranza per la coalizione vincente.
Per il Partito Democratico, dovrebbero essere quattro i posti a disposizione, con Sergio Blasi, segretario regionale, Loredana Capone, vicepresidente uscente, ed Antonio Maniglio, capogruppo uscente a Viale Capruzzi, certi del proprio ingresso nel prossimo consiglio. Un quarto posto combattuto tra Giuseppe Taurino ed Enzo Russo.
La Puglia per Vendola ottiene un seggio, che sarà probabilmente occupato dall’assessore uscente, Dario Stefàno, nonostante gli ottimi risultati di Antonio Galati e Carlo Maria Salvemini. Sinistra e Libertà dovrebbe ottenere due posti, con l’ingresso quasi certo di Donato Pellegrino e dell’ex assessore provinciale all’ambiente, Gianni Scognamillo. L’Italia dei Valori ha a disposizione un posto per tre nomi in corsa: sfida aperta tra Carlo Madaro, Ferdinando Pedaci ed Aurelio Gianfreda.
Nel Pdl, tre posti a disposizione: certi gli ingressi di Saverio Congedo e Roberto Marti; testa a testa serrato per il terzo scranno tra Mario Vadrucci, Antonio Barba ed Aldo Aloisi, con il primo leggermente in vantaggio. Un posto a disposizione anche per La Puglia prima di tutto, dove lo scontro interno è tra il transfugo Mino Frasca ed Andrea Caroppo. Spazio anche alla lista de I Pugliesi per Palese, con il quasi certo ingresso di Antonio Buccoliero, che distanzia di gran lunga Bruno Ciccarese. Per l’Udc, entra in consiglio Salvatore Negro.

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (7) - L'URAGANO NICHI S'ABBATTE ANCORA SULLA DESTRA PUGLIESE

Dietro la vittoria di Vendola
ci sono tante spiegazioni:
dai meriti del candidato,
in grado di sbaragliare tutto e tutti,
ai demeriti di un centrodestra,
senza più “connessione sentimentale”
30 Marzo 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Un uragano, una forza della natura capace di sbaragliare il mero calcolo politico, per difendere un sogno utile: Nichi Vendola ha vinto ancora l’ennesima battaglia, da leader inusuale di una sinistra, troppo frequentemente orfana di se stessa, di un contatto vero con la propria gente e dentro l’ennesimo tracollo di un Pd, che da Nord a Sud, dalle urne, non riscuote il montepremi sperato, ma prende ancora paga, in molte zone strategiche. Il Sud vira a destra, con Campania e Calabria che cambiano colore. La Puglia, no: resta l’anomalia, ad immagine e somiglianza di chi quella sua diversità l’ha trasformata in ricchezza vincente. Proprio la terra, per anni ritenuta a ragione l’Emilia Romagna proprio della destra, una sorta di feudo inviolabile, regala il bis di una storia inedita, che racconta di un Mezzogiorno, persino diverso da quello che i più vorrebbero rappresentare.
E c’è una Puglia migliore, nell’evidenza del riscatto sociale di una regione, che si riconosce in un proprio figlio, nella sua storia, che lo prende a cuore e gli riconsegna il compito di condurla nel prossimo quinquennio. Vendola esce intatto, più forte, dall’ulteriore cerchio di fuoco congeniato, per fare di lui la legna da forno, ridimensionare la sua leadership, ripensare un altro destino: il governatore, venuto da Terlizzi, ha saputo rimettersi in gioco, quando c’era chi lo riteneva la logica fine di una trama politica, che avrebbe dovuto prevedere l’allargamento di una coalizione ad uno scudo crociato, con poche idee chiare. Ha saputo imporsi, stravincere, ricompattando un centrosinistra, che, senza il suo carisma, sarebbe ancora a leccarsi le ferite, probabilmente scottato da un’altra scelta approssimativa. Ha saputo affrontare il contropiede interno alla sua coalizione, ottenere un risultato senza ombre, che gli riconosce un successo netto e mai messo in discussione. È stato capace di essere principe incontrastato per ben due volte delle primarie, e di giungere sovrano alle secondarie, nonostante qualche franco tiratore avesse cercato di gufare il suo successo. E ha avuto la capacità di raccontare una regione, che raccoglie il sostegno e la simpatia di una fetta determinante di pugliesi.
Non c’è stato buio Fitto o disegno Palese, così come ha sottolineato lo stesso Vendola, in un suo spot elettorale, in grado di tenergli testa. I suoi avversari hanno spiegato come la sconfitta sia tutta colpa della Poli Bortone o della disattenzione dei pugliesi, che non avrebbero compreso lo stato grave in cui versa la Regione. Per un attimo, anche nel centrodestra, bisognerebbe recitare il mea culpa, rovesciare le carte in tavola: forse si può persino dare atto al popolo pugliese, di aver consapevolmente capito ed orientato la propria storia; del resto, il Pdl, che ha fatto del consenso elettorale, l’unico dogma di riferimento, proprio in virtù dei dati, dovrebbe obiettare poco, a meno che il consenso non valga solo quando si vince, mentre se si perde, le colpe sono da affibbiare agli elettori “disattenti”.
Ma c’è soprattutto un fattore che sta alla base di questo tracollo culturale del centrodestra pugliese, oltre che politico: l’inadeguatezza a cogliere quella “connessione sentimentale” che Vendola ha stabilito con il popolo pugliese, sottovalutandone la portata con sufficienza (e a tratti con arroganza), senza peraltro saperne scalfire l’immagine, ma anzi contribuendo sensibilmente a rafforzarla. La riflessione che andrebbe posta a tutto il centrodestra dovrebbe iniziare dall’analisi della propria effettiva abilità a veicolare il messaggio (non in campagna elettorale), nei cinque anni di opposizione, di un’esperienza evidentemente ritenuta fallimentare: gli improbabili slogan sulle chiacchiere hanno rappresentato spesso considerazioni tautologiche, che non hanno pescato nell’elettorato. Il peso politico che Vendola, invece, oggi inizia ad assumere rimanda ad un altro grande profilo pugliese: quello di Aldo Moro. Nel centrodestra, oggi manca una figura in grado di ritrovare la “connessione sentimentale” col proprio popolo, che il politico magliese, ucciso dalle Br, aveva.
C’è un’altra spiegazione logica: Vendola ha incarnato il risveglio della partecipazione del centrosinistra pugliese, grazie soprattutto ad uno strumento, quello delle primarie, che hanno sbattuto via ogni autoreferenzialità della politica. Nel centrodestra, quel passo non si è voluto affrontare, demandando le primarie direttamente sul terreno elettorale, per rinnovare l’ormai eterna e stucchevole partita tutta interna contro gli ex alleati e giustificando la designazione di Palese come la scelta partecipata di tutti i consiglieri moderati della Regione Puglia, come se fosse sintomo di partecipazione e non simbolo di una decisione di un’oligarchia politica.
Nella vittoria di Vendola, l’anomalia di un nuovo “laboratorio politico”, non costruito a tavolino dai partiti, ma dalle facce della gente comune, che, in questa campagna elettorale, hanno affollato i suoi comizi, pur senza pullman prenotati, passa dalla sfida del governo e di una gestione amministrativa, premiata dai pugliesi. Ora si riparte, con l’obiettivo ambizioso di dare risposte importanti sul lavoro e di rendere la Puglia una regione “deprecarizzata”, fuori da quell’immagine “livida e rancorosa”, che starebbe comoda a qualcuno. Con una Puglia all’avanguardia e controcorrente nelle sue scelte, al contrario di quella idea reazionaria e conservatrice che gli è stata appioppata nel tempo. Insomma, la poesia è palesemente nei fatti.
Mauro Bortone