giovedì 6 maggio 2010

VINCITORI E VINTI NELLA PUGLIA 2010 (86) - CAOS ELETTI IN CONSIGLIO: ENTRA CURTO, ESCE SCALERA?

Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Continua il caos elezioni in consiglio regionale, mentre è attesa domani il giudizio del Tar sul ricorso presentato dal Pd nella regione Lazio per l’aumento dei consiglieri assegnato alla nuova maggioranza guidata da Renata Polverini (principio negato, a parità di legge, alla Puglia). È di ieri infatti la nuova «sorpresa» nel ricalcolo che i tribunali provinciali stanno effettuando sulla base dell’indicazione pervenuta dalla Corte d’Appello regionale: dal nuovo conteggio dei resti assegnato all’Udc risulterebbe non eletto il capogruppo uscente Antonio Scalera, mentre entrerebbe al suo posto l’ex senatore Euprepio Curto.
Tutto nascerebbe da un’errata valutazione dei voti assegnati alla lista in provincia di Taranto (dov’era candidato Scalera) e di Brindisi (la provincia di Curto), territorio nel quale il supporto di «Io Sud» ha consentito ai centristi di ottenere più voti. Altri sorprese, però, potrebbero nascere nei prossimi giorni anche nelle fila del centrosinistra, dove l’esponente di Sel Mino Borraccino rivendica di rientrare nel calcolo dei 70 consiglieri per i suffragi ottenuti dalla lista nel Tarantino, a scapito di uno degli eletti di Bari. Al momento il calcolo provinciale è ultimato per 41 dei 56 consiglieri eletti con quota proporzionale, mentre toccherà alla Corte d’Appello verificare i 13 seggi da assegnare come premio di maggioranza sulla base del collegio unico regionale previsto dalla legge. Entro il fine settimana è atteso il responso definitivo, onde consentire l’insediamento del Consiglio.
I seggi ballerini stanno facendo «ballare» anche le trattative in corso tra i gruppi per l’assegnazione delle presidenze di commissione e dei posti nell’ufficio di presidenza. Se, infatti, nella maggioranza si va schiarendo il quadro (Maniglio verso la presidenza, Introna vice), nell’opposizione l’Udc accampa diritti nei confronti del Pdl. Probabile che agli azzurri vada la vicepresidenza, ai centristi il posto da consigliere segretario indicato dalla minoranza. Tutto da decidere, invece, per la presidenza della settima commissione. Ma anche all’interno dei gruppi (nel caso fossero confermate le sorprese) cambierebbe il quadro: l’uscita di Scalera spiana la strada da capogruppo a Peppino Longo, con Curto che potrebbe ambire a guidare la Affari istituzionali.
Vendola, dal canto suo, spalanca le porte al dialogo onde evitare che le manovre e i mal di pancia interni alla maggioranza facciano saltare i conti (appena 8 seggi in più rispetto all’opposizione) in Consiglio. «Proviamo invece a immaginare un’epoca - dice, confortato dalla disponibilità del Pdl - in cui senza minimamente scalfire la nitidezza delle alternative che si contendono la scena pubblica, si può discutere civilmente». Il governatore assicura di non voler mettere mano alle regole istituzionali (dunque all’assegnazione dei posti) ma prende atto «che ci sono due opposizioni e che nel programma dell’Udc ci sono alcuni elementi che appartengono alla mia cultura politica e voglio valorizzarli».
«Molti dimenticano che in questa legislatura le opposizioni sono due - dice Longo - e noi gradiremmo essere trattati con pari dignità».
[b. mart.]

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