Il direttore del Tg4 durante il notiziario: "E' superprotetto, non se ne può più. Gli hanno offerto anche la cittadinanza onoraria. Di che cosa?".
Il movimento "Valigia Blu" lancia una catena di mail: "Protestiamo con Mediaset, Ordine e Federazione della Stampa"
Il movimento "Valigia Blu" lancia una catena di mail: "Protestiamo con Mediaset, Ordine e Federazione della Stampa"
Tratto dal Sito Internet
www.repubblica.it
Basta con Roberto Saviano, non se ne può più. Non è lui che ha scoperto la camorra, non è lui che l'ha denunciata, ci sono magistrati che sono morti mentre lui è superprotetto. Che cosa c'entrasse Roberto Saviano in un servizio sulla polemica Bondi-Guzzanti 1, non è chiaro. Fatto sta che Emilio Fede, durante l'edizione del Tg4 di domenica 9 maggio, è passato velocemente da una notizia all'altra, o meglio da una notizia a una tirata contro lo scrittore di Gomorra, reo a suo dire di troppo clamore e di una visibilità eccessiva rispetto ai suoi meriti.
Un giudizio, quello del direttore e conduttore del Tg4, che segue di meno di un mese le parole pronunciate da Silvio Berlusconi 3 nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale disse che "la mafia è più famosa che potente" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato come "le serie della Piovra, la letteratura, Gomorra e tutto il resto".
Fede introduce la tirata dicendo che "ci sono alcune polemiche", una "riguarda questo film della Sabina Guzzanti", poi cambia immediatamente argomento e continua, "ce ne sono state in questi giorni anche per quanto riguarda Roberto Saviano, che ormai sempre lui, la camorra... Per carità, ma non è lui - dice il giornalista - che ha scoperto la camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi autorevoli, ci sono magistrati che l'hanno combattuta e sono morti, lui è superprotetto, e giustamente dev'essere sempre protetto però, come dire, non se ne può più di sentire che lui è l'eroe, qualcuno gli ha offerto pure la cittadinanza onoraria, di che cosa non si capisce".
Fede continua dicendo che Saviano "ha scritto dei libri contro la camorra, ma lo ha fatto tanta altra gente, senza fare clamore, senza andare sulle prime pagine, senza rompere... scusate, volevo dire senza disturbare la riflessione della gente che ha capito bene. Un paese come il nostro è contro la malavita organizzata".
La performance di Fede ha scatenato la rivolta della Rete. Ne parlano già centinaia di blog. Il movimento "Valigia Blu" esprime la profonda indignazione 4 per l'editoriale del direttore di Rete 4 e invita tutti i cittadini a mandare una mail a Mediaset, federazione della stampa e Ordine dei giornalisti.
Per il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando, l'attacco di Fede è "di una gravità inaudita". Tanto quanto lo sono le minacce di morte allo scrittore. "Fede dovrebbe sapere - ha detto Orlando - che Saviano è stato minacciato per il suo coraggio. Fede dovrebbe sapere che vive blindato e non ha più una vita personale. E' grave che questo attacco venga proprio da chi, essendo giornalista, dovrebbe avere rispetto per la libertà di informare o denunciare". A difesa dello scrittore incalza anche il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che dice "Saviano è un esempio di come si ci possa ribellare e combattere la mafia e la criminalità organizzata e dovrebbe essere patrimonio comune di tutte le forze politiche del Paese. Ma evidentemente per il centrodestra non è così".
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Basta con Roberto Saviano, non se ne può più. Non è lui che ha scoperto la camorra, non è lui che l'ha denunciata, ci sono magistrati che sono morti mentre lui è superprotetto. Che cosa c'entrasse Roberto Saviano in un servizio sulla polemica Bondi-Guzzanti 1, non è chiaro. Fatto sta che Emilio Fede, durante l'edizione del Tg4 di domenica 9 maggio, è passato velocemente da una notizia all'altra, o meglio da una notizia a una tirata contro lo scrittore di Gomorra, reo a suo dire di troppo clamore e di una visibilità eccessiva rispetto ai suoi meriti.
Un giudizio, quello del direttore e conduttore del Tg4, che segue di meno di un mese le parole pronunciate da Silvio Berlusconi 3 nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale disse che "la mafia è più famosa che potente" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato come "le serie della Piovra, la letteratura, Gomorra e tutto il resto".
Fede introduce la tirata dicendo che "ci sono alcune polemiche", una "riguarda questo film della Sabina Guzzanti", poi cambia immediatamente argomento e continua, "ce ne sono state in questi giorni anche per quanto riguarda Roberto Saviano, che ormai sempre lui, la camorra... Per carità, ma non è lui - dice il giornalista - che ha scoperto la camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi autorevoli, ci sono magistrati che l'hanno combattuta e sono morti, lui è superprotetto, e giustamente dev'essere sempre protetto però, come dire, non se ne può più di sentire che lui è l'eroe, qualcuno gli ha offerto pure la cittadinanza onoraria, di che cosa non si capisce".
Fede continua dicendo che Saviano "ha scritto dei libri contro la camorra, ma lo ha fatto tanta altra gente, senza fare clamore, senza andare sulle prime pagine, senza rompere... scusate, volevo dire senza disturbare la riflessione della gente che ha capito bene. Un paese come il nostro è contro la malavita organizzata".
La performance di Fede ha scatenato la rivolta della Rete. Ne parlano già centinaia di blog. Il movimento "Valigia Blu" esprime la profonda indignazione 4 per l'editoriale del direttore di Rete 4 e invita tutti i cittadini a mandare una mail a Mediaset, federazione della stampa e Ordine dei giornalisti.
Per il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando, l'attacco di Fede è "di una gravità inaudita". Tanto quanto lo sono le minacce di morte allo scrittore. "Fede dovrebbe sapere - ha detto Orlando - che Saviano è stato minacciato per il suo coraggio. Fede dovrebbe sapere che vive blindato e non ha più una vita personale. E' grave che questo attacco venga proprio da chi, essendo giornalista, dovrebbe avere rispetto per la libertà di informare o denunciare". A difesa dello scrittore incalza anche il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che dice "Saviano è un esempio di come si ci possa ribellare e combattere la mafia e la criminalità organizzata e dovrebbe essere patrimonio comune di tutte le forze politiche del Paese. Ma evidentemente per il centrodestra non è così".
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