Il 12 maggio al via il processo
contro Vittorio Colitti junior,
uno dei presunti carnefici di Basile.
Intanto la difesa produce
alcune intercettazioni che,
a loro dire, dimostrerebbero l'innocenza
05 Maggio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
La difesa va all’attacco. Mancano pochi giorni all’inizio del processo nei confronti di uno dei presunti assassini di Peppino Basile, il 19enne Vittorio Colitti junior, e gli avvocati già annunciano battaglia. Oltre alla lunghissima lista di testimoni ed alle due perizie che sono finalizzate a smontare l’impianto accusatorio, ora spuntano nuove intercettazioni. Che costituiranno ulteriori carte da giocare in favore della difesa.
Si tratta di conversazioni tra i nonni della piccola testimone, dalla quale si evincerebbe come la donna non avrebbe assistito alla scena del delitto, diversamente da quanto sostenuto dalla nipotina. Altri discorsi sarebbero stati intercettati dal 31 ottobre 2009 al 2 novembre all’interno dell’ospedale di Casarano, dove l’altro presunto assassino, Vittorio Colitti senior, era ricoverato. Alla presenza della moglie e di altri due degenti, l’anziano avrebbe parlato apertamente dell’omicidio Basile, ricostruendo un’ipotetica dinamica del delitto e lamentandosi del fatto di avere addosso gli occhi degli inquirenti.
Si tratta di discorsi che a detta dei legali sarebbero un’ulteriore prova dell’innocenza di nonno e nipote. Vero è, però, che si tratta pur sempre di persone che sono state coinvolte nelle indagini, e che il contenuto delle loro parole non si discosta da quanto già affermato agli inquirenti. In un processo indiziario si tende a produrre ogni possibile elemento favorevole, ogni minimo dettaglio che possa essere suscettibile di una duplice interpretazione. Ma se per il giovane Colitti si è arrivati già al processo, lo stesso non si può dire per il nonno. Con riferimento alla sua posizione, la Procura non ha ancora chiuso le indagini preliminari.
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La difesa va all’attacco. Mancano pochi giorni all’inizio del processo nei confronti di uno dei presunti assassini di Peppino Basile, il 19enne Vittorio Colitti junior, e gli avvocati già annunciano battaglia. Oltre alla lunghissima lista di testimoni ed alle due perizie che sono finalizzate a smontare l’impianto accusatorio, ora spuntano nuove intercettazioni. Che costituiranno ulteriori carte da giocare in favore della difesa.
Si tratta di conversazioni tra i nonni della piccola testimone, dalla quale si evincerebbe come la donna non avrebbe assistito alla scena del delitto, diversamente da quanto sostenuto dalla nipotina. Altri discorsi sarebbero stati intercettati dal 31 ottobre 2009 al 2 novembre all’interno dell’ospedale di Casarano, dove l’altro presunto assassino, Vittorio Colitti senior, era ricoverato. Alla presenza della moglie e di altri due degenti, l’anziano avrebbe parlato apertamente dell’omicidio Basile, ricostruendo un’ipotetica dinamica del delitto e lamentandosi del fatto di avere addosso gli occhi degli inquirenti.
Si tratta di discorsi che a detta dei legali sarebbero un’ulteriore prova dell’innocenza di nonno e nipote. Vero è, però, che si tratta pur sempre di persone che sono state coinvolte nelle indagini, e che il contenuto delle loro parole non si discosta da quanto già affermato agli inquirenti. In un processo indiziario si tende a produrre ogni possibile elemento favorevole, ogni minimo dettaglio che possa essere suscettibile di una duplice interpretazione. Ma se per il giovane Colitti si è arrivati già al processo, lo stesso non si può dire per il nonno. Con riferimento alla sua posizione, la Procura non ha ancora chiuso le indagini preliminari.
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