venerdì 21 maggio 2010

PUGLIA DEPREDATA: VANNO A RUBA LE PIETRE DEI MURETTI A SECCO

Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
«Le campagne del Comune di Maruggio da alcuni mesi sono diventate appetibili per gli “sradicatori” di alberi secolari di ulivo e per i “ricercatori” di antichi muri a secco».
Ad accertarsi di questa “particolare” attenzione che ignoti rivolgono a parte del patrimonio ambientalistico e della cultura contadina di un tempo è stato, ancora una volta, il savese Mimmo Carrieri. Attraverso un vero e proprio appostamento, ne ha individuati alcuni, richiedendo immediatamente l’intervento dei carabinieri.
«Sembra che questo sia diventato un florido mercato e che la richiesta che giunge dal nord d’Italia sia fiorente» è la premessa dell’ambientalista Carrieri. Che sottolinea: «Nel territorio del comune di Maruggio, speculatori senza scrupoli, infischiandosene degli aspetti naturalistici e paesaggistici, sono alla ricerca delle pietre migliori che compongono gli antichi muri a secco, molto richieste in un mercato indirizzato in particolare verso il nord Italia, dove vengono utilizzate per l’abbellimento di ville (la stessa cosa avviene con gli alberi di ulivo sradicati)».
Lunedì scorso Carrieri ha colto sul fatto alcuni operai che stavano facendo man massa di pietre utilizzate per i muretti secco in contrada “Le Fabbriche” nel territorio del Comune di Maruggio.
«All’interno di una distesa di diversi ettari di macchia mediterranea, di nascosto, ho fotografato tre operai intenti a scegliere le pietre più belle, che poi con cura depositavano in dei capienti cesti di fil di ferro» racconta Carrieri. «Una pala meccanica aveva preventivamente ripulito dalla macchia mediterranea l’ampia zona interessata alla ricerca. Successivamente, gli operai provvedevano a caricare le pedane su di un camion. Ho chiamato i Carabinieri della stazione di Maruggio, i quali, immediatamente intervenuti, sono stati da me accompagnati sul posto: gli operai erano ancora intenti alla cernita.
I Carabinieri hanno quindi invitato sul posto il “datore di lavoro”, il quale, insieme ai tre operai (due erano rumeni), è stato identificato. Dopo la verifica dello stato dei luoghi, appurata l’esistenza del “vincolo paesaggistico”, al quale l’area è risultata essere sottoposta, il comandante della stazione, il maresciallo La Spina, ha provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria i responsabili di tale deprecabile “mercato nero”, per la violazione delle norme sulla tutela ambientale e paesaggistica.
Altre indagini sono ancora in corso. Il disboscamento è all’origine dell’instabilità di molti terreni collinari come quello di contrada “Le Fabbriche”, poiché le piante, con le loro radici, formano nel terreno una vera e propria briglia che impedisce alla terra di essere portata a valle dall’acqua. Così come i muri a secco che, oltre a rappresentare la cultura contadina del nostro territorio, fungono anche alle acque da argine per le erosioni, gli smottamenti e le frane. Ma questo - conclude Carrieri non interessa agli speculatori».
[n.per.]

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