venerdì 21 maggio 2010

SPECIALE / OMICIDIO PEPPINO BASILE (47) - ZAZZERA (IDV): "CASSAZIONE, DUBBI SUGLI ASSASSINI DI BASILE: RIAPERTA PISTA POLITICO-AMMINISTRATIVA"

Tratto dal Sito Internet
www.puglia.antoniodipietro.it
Comunicato del 15 Maggio 2010
«La decisione della Suprema Corte di Cassazione che ha annullato il provvedimento di carcerazione nei confronti dei Colitti accusati di essere gli assassini di Basile confermato dal giudice del riesame, aumenta la certezza che sulla vicenda del consigliere dell’IdV la verità è ancora lontana e che forse in carcere ci sono finiti degli innocenti. Una decisione che accende una nuova luce sull’omicidio e che riapre la strada del movente politico-amministrativo».
A dichiararlo l’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia.
«Sull’omicidio Basile si ha l’impressione di assistere ad un film già visto nel nostro paese. Depistatori in azione, insieme a insabbiatori e spargitori di fango. La strada della verità per la vicenda Basile - prosegue il deputato - è pertanto lunga e lontana dall’essere raggiunta. Troppo episodi che lasciano quanto meno perplessi. Le minacce di morte sui muri sottovalutate, le denunce politiche di Basile, le intimidazioni a don Stefano impegnato nella ricerca della verità. La scelta dell’accusa di non utilizzare nel processo le inquietanti dichiarazioni di Giovanni Vaccaro pentito della Sacra Corona Unita, il quale ha definito l’omicidio Basile un delitto su commissione per le vicende legate all’edilizia. Come dubbi restano su quella notte quando Peppino Basile rivolgendosi ai suoi assassini riferì le seguenti parole “ci siti?” “ci bbuliti?” a significare che si trattava di persone a lui sconosciute. E i vicini di casa certamente a lui non erano sconosciuti».
«Noi dell’IdV abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e ci auguriamo si possa fare rapidamente giustizia su un omicidio che da due anni lascia ombre e interrogativi irrisolti. Vigileremo con grande attenzione e chiederemo verità e giustizia, affinché a Peppino Basile non accada quello che è accaduto già ad altri come Mauro Rostagno, Peppino impastato e Renata Fonte».

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