venerdì 21 maggio 2010

I COMUNI NON PAGANO (MELISSANO COMPRESO)? L'IMPIANTO "CHIUDE"

Di Mauro Ciardo
Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Alcuni comuni non pagano i canoni per il biostabilizzatore e da giovedì i rifiuti potrebbero invadere il Sud Salento.
E’ quel che potrebbe accadere dopo l’ultimatum lanciato dalla “Progetto ambiente” che a Ugento gestisce il biostabilizzatore Cogeam del gruppo Marcegaglia. La società vanta crediti per oltre un milione e mezzo di euro nei confronti di alcuni dei 24 comuni del bacino e ha annunciato la chiusura dei cancelli a partire da giovedì prossimo se le fatture non saranno saldate.
Il gestore dell’impianto, che tratta i rifiuti ricavandone anche una frazione secca, mostra i muscoli e assesta un altro duro colpo all’Ato, che da tempo non naviga in acque tranquille. Se a Poggiardo la Sud Gas ha vietato l’ing resso solo a un comune debitore, situazione tra l’altro già superata in attesa di un incontro chiarificatore, alla Cogeam si chiuderanno le porte a tutte le municipalità, siano esse in regola o meno.
I Comuni «virtuosi» non ci stanno e preannunciano battaglia. Su tutti, i sette dell’Unione “Terra di Leuca” (Alessano, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Salve, Morciano di Leuca e Patù), che hanno sempre pagato e ora non intendono versare altri soldi per saldare i debiti degli altri comuni morosi (tra questi Melissano, Racale, Taviano, Casarano e Montesano Salentino).
«È il fallimento della politica - tuona il primo cittadino di Gagliano, Antonio Buccarello - a questo punto è meglio azzerare tutto e commissariare l’Ato, così ognuno si prenderà le sue responsabilità. Non escludiamo un’azio - ne penale se questo provocherà situazioni di emergenza igienico-sanitaria».
Purtroppo non è l’unica tegola, visto che anche da Conversano è arrivata la richiesta di saldare i conti del periodo di emergenza.
Dal 1° luglio al 7 novembre 2009, quando la discarica gestita in località “Burg esi”da Monteco chiuse per la scadenza dell’ordinanza del governatore Vendola e l’im - pianto Cogeam non era ancora pronto, i camion delle ditte di raccolta conferirono nella discarica in provincia di Bari.
Tra canoni di conferimento, spese di trasporto, ristoro al Comune di Conversano e straordinari vari, la somma ammonta a oltre due milioni e 165 mila euro, che però i comuni dell’Ato Lecce 3 non hanno alcuna intenzione di pagare, visto che nel verbale firmato in prefettura il 7 gennaio 2009 Regione e Provincia promisero di farsi carico di tali costi.
Da quanto si apprende, dall’Ato sarebbero partite numerose telefonate di sollecito agli enti superiori, ma Bari sarebbe disposta a dare solo 500 mila euro, mentre la Provincia sarebbe alle prese con problemi di bilancio.
L’Ato dunque sta vivendo la più grave crisi della sua storia. La stessa giunta non è più in grado di governare visto che sono rimasti in carica solo tre consiglieri su sette accanto al presidente reggente Antonio Ermenegildo Re n n a , mentre far raggiungere il numero legale in un’assemblea sembra sia ormai diventato imp o s s i b i l e.
Basti pensare che nell’ultima riunione che si è svolta lunedì scorso è stato raggiunto il numero legale con 13 presenti su 24, ma quando uno dei sindaci ha dovuto abbandonare l’aula per impegni istituzionali, l’assise si è sciolta con un nulla di fatto.
«Puntiamo l’indice contro chi si è assunto degli impegni e non li sta mantenendo - accusa Buccarello - la situazione è paradossale e non intendiamo far ricadere tutte le negligenze sulle tasche dei cittadini».

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