Tratto dal Sito Internet
www.quotidianodipuglia.it
17 maggio - Corruzione, falso, turbativa d'asta e violazione del segreto d'ufficio. Con queste accuse sono stati arrestati Flavio Fasano e Luigi Siciliano, meglio conosciuto come Gino. L'ex sindaco di Gallipoli ed ex assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Lecce e l'ex presidente della Lupiae Servizi (società partecipata del Comune di Lecce) sono coinvolti nell'inchiesta "Galatea" condotta dai carabinieri del Reparto Operativo Speciale.
Le due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Fasano e Siciliano, e le due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti di Giovanni La Gioia, imprenditore, e Stefano Zampino, dirigente della Provincia di Lecce, sono state emesse dal gip del Tribunale del capoluogo salentino, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei quattro indagati, e per concorso in turbata libertà degli incanti e violazione del segreto d'ufficio, falso per induzione in errore determinato dall'altrui inganno, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e abuso d'ufficio.
L'indagine costituisce il secondo stralcio di quella denominata “Galatea”, già condotta dal Ros. Questo filone d'inchiesta sui reati contro la pubblica amministrazione è stato condotto dal mese di novembre 2008, parallelamente a quello relativo all'omicidio del capo clan della Sacra corona di Gallipoli Salvatore Padovano, ucciso il 6 settembre dello stesso anno. Avvalendosi di alcuni risultati emersi in questo ambito investigativo, ha consentito di far emergere le responsabilità degli indagati in episodi di corruzione, con riferimento a tre vicende: la gara d'appalto per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria e la gestione degli spazi pubblicitari, bandita dalla Provincia di Lecce nel mese di dicembre 2008; il progetto per la realizzazione dell'Istituto Nautico di Gallipoli, avviato dalla Provincia nel 2009; l'assunzione illegittima di un coindagato nel procedimento, in qualità di dirigente del Comune di Parabita. I carabinieri hanno già sequestrato una copiosa documentazione in vari uffici pubblici: Provincia di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Comune di Gallipoli, Comune di Acquarica del Capo, Comune di Parabita e Monte dei Paschi di Siena sede di Lecce. Contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari, sono stati notificati 7 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti dell'imprenditore Alfredo Barone, del sindaco di Parabita Adriano Merico e del suo collaboratore Stefano Prete, il segretario comunale di Acquarica del Capo Giuseppe Leopizzi, il consigliere comunale di Matino Mirko Vitali, il direttore tecnico del Cotup, Michele Patano e la funzionaria dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, Michela Corsi indagate, a vario titolo, per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e abuso d'ufficio.
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17 maggio - Corruzione, falso, turbativa d'asta e violazione del segreto d'ufficio. Con queste accuse sono stati arrestati Flavio Fasano e Luigi Siciliano, meglio conosciuto come Gino. L'ex sindaco di Gallipoli ed ex assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Lecce e l'ex presidente della Lupiae Servizi (società partecipata del Comune di Lecce) sono coinvolti nell'inchiesta "Galatea" condotta dai carabinieri del Reparto Operativo Speciale.
Le due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Fasano e Siciliano, e le due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti di Giovanni La Gioia, imprenditore, e Stefano Zampino, dirigente della Provincia di Lecce, sono state emesse dal gip del Tribunale del capoluogo salentino, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei quattro indagati, e per concorso in turbata libertà degli incanti e violazione del segreto d'ufficio, falso per induzione in errore determinato dall'altrui inganno, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e abuso d'ufficio.
L'indagine costituisce il secondo stralcio di quella denominata “Galatea”, già condotta dal Ros. Questo filone d'inchiesta sui reati contro la pubblica amministrazione è stato condotto dal mese di novembre 2008, parallelamente a quello relativo all'omicidio del capo clan della Sacra corona di Gallipoli Salvatore Padovano, ucciso il 6 settembre dello stesso anno. Avvalendosi di alcuni risultati emersi in questo ambito investigativo, ha consentito di far emergere le responsabilità degli indagati in episodi di corruzione, con riferimento a tre vicende: la gara d'appalto per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria e la gestione degli spazi pubblicitari, bandita dalla Provincia di Lecce nel mese di dicembre 2008; il progetto per la realizzazione dell'Istituto Nautico di Gallipoli, avviato dalla Provincia nel 2009; l'assunzione illegittima di un coindagato nel procedimento, in qualità di dirigente del Comune di Parabita. I carabinieri hanno già sequestrato una copiosa documentazione in vari uffici pubblici: Provincia di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Comune di Gallipoli, Comune di Acquarica del Capo, Comune di Parabita e Monte dei Paschi di Siena sede di Lecce. Contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari, sono stati notificati 7 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti dell'imprenditore Alfredo Barone, del sindaco di Parabita Adriano Merico e del suo collaboratore Stefano Prete, il segretario comunale di Acquarica del Capo Giuseppe Leopizzi, il consigliere comunale di Matino Mirko Vitali, il direttore tecnico del Cotup, Michele Patano e la funzionaria dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, Michela Corsi indagate, a vario titolo, per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e abuso d'ufficio.
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