"Sono un tecnico ed ho agito
nel rispetto delle procedure.
Se Fasano ha rivelato ad altri
i dettagli dell’operazione
io non ho colpe”.
Così Stefano Zampino si è difeso
in sede di interrogatorio
20 Maggio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Nuovo interrogatorio fiume nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte manovre nella gara d’appalto per i servizi di cartellonistica stradale. Sotto torchio è finito Stefano Zampino, responsabile del servizio strade di Palazzo dei Celestini. Un interrogatorio, quello iniziato al quarto piano di Palazzo De Pietro alle nove e trenta e proseguito fino alle 15, importante per fare chiarezza sulla vicenda e per far capire con esattezza le dinamiche dell’affare.
Che Zampino ha spiegato punto per punto ad il gip Andrea Lisi ed al pubblico ministero Elsa Valeria Mignone. Risposte molto articolate ed approfondite, che hanno riguardato la formazione del bando e le regole per lo svolgimento della gara. Regole che a suo dire sarebbero state rispettate. Zampino ha respinto ogni addebito, affermando la sua estraneità rispetto ad ogni tentativo di alterare la regolarità delle procedure per l’assegnazione dell’appalto. Ha precisato che il suo interlocutore era sempre Flavio Fasano, nella qualità di assessore ai Lavori pubblici. Il quale teneva in particolar modo alla realizzazione dell’opera. Se poi Fasano abbia riferito i dettagli dell’operazione ad altre persone è una circostanza dalla quale Zampino ha declinato ogni responsabilità.
Ha confermato di aver visto alcune volte Gini Siciliano presso l’assessorato, ma ha anche chiarito come sia consuetudine per chi decide di partecipare ad una gara chiedere informazioni sul bando. L’ingegnere è attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, così come Giovanni Lagioia, presunto beneficiario insieme a Siciliano della gara d’appalto. Gli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, che assistono l’ingegnere, al momento non hanno presentato richiesta di revoca della misura. Per domani mattina è fissato l’interrogatorio di Lagioia. L. C.
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Nuovo interrogatorio fiume nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte manovre nella gara d’appalto per i servizi di cartellonistica stradale. Sotto torchio è finito Stefano Zampino, responsabile del servizio strade di Palazzo dei Celestini. Un interrogatorio, quello iniziato al quarto piano di Palazzo De Pietro alle nove e trenta e proseguito fino alle 15, importante per fare chiarezza sulla vicenda e per far capire con esattezza le dinamiche dell’affare.
Che Zampino ha spiegato punto per punto ad il gip Andrea Lisi ed al pubblico ministero Elsa Valeria Mignone. Risposte molto articolate ed approfondite, che hanno riguardato la formazione del bando e le regole per lo svolgimento della gara. Regole che a suo dire sarebbero state rispettate. Zampino ha respinto ogni addebito, affermando la sua estraneità rispetto ad ogni tentativo di alterare la regolarità delle procedure per l’assegnazione dell’appalto. Ha precisato che il suo interlocutore era sempre Flavio Fasano, nella qualità di assessore ai Lavori pubblici. Il quale teneva in particolar modo alla realizzazione dell’opera. Se poi Fasano abbia riferito i dettagli dell’operazione ad altre persone è una circostanza dalla quale Zampino ha declinato ogni responsabilità.
Ha confermato di aver visto alcune volte Gini Siciliano presso l’assessorato, ma ha anche chiarito come sia consuetudine per chi decide di partecipare ad una gara chiedere informazioni sul bando. L’ingegnere è attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, così come Giovanni Lagioia, presunto beneficiario insieme a Siciliano della gara d’appalto. Gli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, che assistono l’ingegnere, al momento non hanno presentato richiesta di revoca della misura. Per domani mattina è fissato l’interrogatorio di Lagioia. L. C.
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