venerdì 2 aprile 2010

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (40) - DIFESA COLITTI ALL'ATTACCO FRA TESTIMONI E CONSULENZE

Cento persone a testimoniare
sull’innocenza dei Colitti.
E’ una delle carte che gli avvocati
difensori dei presunti assassini di Basile,
Vittorio senior e Vittorio junior,
si giocano nel processo
01 Aprile 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Cento persone pronte a testimoniare sull’innocenza dei Colitti. E’ questa una delle carte che gli avvocati difensori dei presunti assassini di Peppino Basile, Vittorio senior e Vittorio junior, intendono giocare nel corso del processo. L’inizio di quello a carico del 19enne è stato fissato per il prossimo 12 maggio.
“Nessun rito alternativo, andremo in dibattimento” afferma uno dei legali di entrambi gli indagati, l’avvocato Francesca Conte. “Nel corso del processo abbiamo intenzione di produrre una serie di prove volte a dimostrare come nonno e nipote siano totalmente estranei all’omicidio”.
Ma oltre ai numerosi testimoni, molti dei quali vicini di casa dei Colitti e quindi anche della vittima, ci sono anche le risultanze delle consulenze dei due periti nominati dalla difesa. Spiega ancora l’avvocato Conte: “la dottoressa Volpini sta ultimando la sua consulenza, nella quale afferma come la bimba che accusa gli indagati sia assolutamente inattendibile.
Il che a suo dire sarebbe rafforzato dall’inadeguatezza delle modalità con cui i magistrati hanno svolto l’ascolto della minore nel corso dei due incidenti probatori”. Ma c’è anche la produzione dell’ex capo dei Ris di Parma Luciano Garofalo.
“Il generale ha effettuato una ricostruzione virtuale della scena del crimine, dalla quale si evince una dinamica totalmente in contrasto con quanto affermato dagli inquirenti”. E intanto spuntano fuori le dichiarazioni dell’ultimo interrogatorio del parroco di Ugento di don Stafano Rocca. Il prelato, sentito dai pubblici ministeri lo scorso 26 febbraio, ha sostanzialmente confermato le acredini con i Colitti, che fin dal giorno dell’omicidio lo avrebbero ritenuto responsabile di tutte le loro vicissitudini giudiziarie. Sia loro che anche altri concittadini, secondo i quali il parroco non doveva occuparsi di cose che non gli competevano.

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