mercoledì 21 aprile 2010

IL PROCESSO / SENTENZA MILLS, LA CASSAZIONE "RETICENTE PER FAVORIRE BERLUSCONI"

Rese note le motivazioni con cui la suprema Corte ha dichiarato prescritto il reato di corruzione in atti giudiziari commesso dall'avvocato inglese. Il premier chiamato in causa. Pd: "Che dirà il Tg1?"
21 Aprile 2010
Tratto dal Sito Internet
www.repubblica.it
"Il fulcro della reticenza di David Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, si incentra nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società offshore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti". Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, appena depositate, con le quali lo scorso 25 febbraio ha dichiarato prescritto il reato di corruzione in atti giudiziari nei confronti dell'avvocato inglese David Mills, negandogli, però, l'assoluzione.
Le sezioni unite penali della suprema Corte - nella sentenza 15208 - spiegano che Mills, con le sue deposizioni ai processi Arces e All Iberian, ha favorito Berlusconi, tacendo la riconducibilità a lui delle società del cosiddetto comparto B del gruppo Fininvest. Questo perché "si era reso necessario distanziare la persona di Silvio Berlusconi da tali società, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero e la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi".
Ancora, per la Cassazione la sentenza con cui la Corte d'Appello di Milano, lo scorso 27 ottobre, aveva confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, accusato di corruzione in atti giudiziari per aver ricevuto 600 mila dollari in cambio di testimonianze reticenti, ha una "struttura razionale" sorretta da un "apparato argomentativo logico e coerente, esteso a tutti gli elementi offerti dal processo". Invece i legali di Mills si sono limitati a "sollecitare la rilettura del quadro probatorio" senza dimostrare le "asserite carenze argomentative" e suggerendo una "diversa ricostruzione del fatto, non "proponibile" in sede di giudizio di legittimità.
"La sentenza di oggi smentisce categoricamente le affrettate dichiarazioni di vittoria di Berlusconi che 'usò' dopo la pronuncia della cassazione per sconfessare l'operato dei giudici di primo e secondo grado di milano. In realtà, la motivazione della sentenza della cassazione avvalora la correttezza di tutto il percorso giudiziario. Sarà adesso interessante vedere se e come il tg1 di Minzolini informerà l'opinione pubblica sull'esito di questa vicenda processuale" afferma la capogruppo del Pd nella commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti.

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