Il governatore Vendola a lavoro
per la composizione della giunta:
si avviano gli incontri
coi partiti della coalizione.
In fibrillazione soprattutto il Pd e l’Idv
con il caso del pm, Lorenzo Nicastro
19 Aprile 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
In attesa del responso della Corte d’Appello con la proclamazione dei 70 o dei 78 eletti, Nichi Vendola da oggi torna ufficialmente ad occuparsi della composizione del suo secondo esecutivo, per guidare la Puglia nel prossimo quinquennio, salvo novità a livello nazionale, dove da ormai qualche mese il nome del governatore viene accostato a quello del possibile leader del centrosinistra per la competizione politica del 2013. Da oggi, dunque, consultazioni “al buio” con i partiti della coalizione, senza peraltro ben conoscere quali sarà l’esatto numero degli assessori a disposizione.
Vendola si presenta al tavolo del centrosinistra con la certezza di volere un’autonomia nelle scelte, confortata dal risultato elettorale, che lo ha visto scavalcare di gran lunga il risultato della propria coalizione: in buona sostanza, il valore aggiunto per il centrosinistra è stato proprio il governatore riconfermato, che, per questo, vuole far valere il proprio peso nelle scelte, a prescindere dalle aspettative dei partiti, che lo hanno sostenuto ed esattamente come già fatto in occasione del rimpasto dell’estate scorsa. Che, invece, ci sia la prospettiva di allargare la Puglia ad una sorta di laboratorio nazionale è evidente nella strategia di nomi prestigiosi extraregionali e dal profilo internazionale che il governatore avrebbe contattato per un coinvolgimento diretto nell’esecutivo.
Ma, al momento, si deve registrare il ritardo nella composizione della giunta, che mette la Puglia, insieme alla Lombardia, tra le uniche regioni che non hanno ancora presentato la propria squadra di governo, mentre per giovedì prossimo è convocata una riunione della Conferenza delle regioni, la prima dopo le elezioni, con all’ordine del giorno il federalismo demaniale e le comunicazioni sull’edilizia scolastica.
Vendola è pronto, dunque, a rivendicare autonomia per la formazione della giunta, ma soprattutto a cercare di liberare fin da subito la propria squadra da sospetti di possibili conflitti di interessi, dopo una campagna elettorale che ha visto il coinvolgimento diretto in prima persona di molti imprenditori. Il Pd, al momento, sembra intenzionato a ribadire le proprie ragioni, chiedendo una presenza forte in squadra, nonostante il risultato non proprio straordinario del partito e rilanciando il proprio ruolo di leadership nella coalizione. Pare tramontata l’ipotesi della presenza nell’esecutivo del segretario regionale, Sergio Blasi. In fibrillazione anche l’Idv che continua a premere per l’ingresso in giunta del pm, Lorenzo Nicastro. Ma anche qui la partita è in salita: innanzitutto le critiche arrivate anche dalla stessa Anm (Associazione nazionale magistrati), potrebbe segnare un punto a sfavore per le attese dei dipietristi, che, inoltre, aveva sottoscritto un impegno a rinunciare alla carica elettiva in caso di nomina in giunta, onde evitare il doppio incarico. E poi c’è il caso del consigliere Olivieri, il vero suffragato di massa dell’Idv, che, a rigor di logica e di numeri, sembra quello che meriterebbe più di altri il ruolo di assessore. Il lavoro d’intesa parte oggi e presto arriveranno le risposte che i partiti stessi vogliono conoscere.
Nel centrodestra, tiene banco il caso del volantino intimidatorio ritrovato ieri a Maglie contro il ministro Fitto e il sindaco del comune: dai rappresentanti del Pdl si è ampiamente stigmatizzato il gesto, auspicando che episodi simili non vengano sottovalutati. Ma, allo stesso tempo, si chiede con forza che anche nel centrosinistra si respingano senza se e senza ma, questi gesti con la stessa forza con cui si sono criticati, quando hanno colpito propri esponenti.
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In attesa del responso della Corte d’Appello con la proclamazione dei 70 o dei 78 eletti, Nichi Vendola da oggi torna ufficialmente ad occuparsi della composizione del suo secondo esecutivo, per guidare la Puglia nel prossimo quinquennio, salvo novità a livello nazionale, dove da ormai qualche mese il nome del governatore viene accostato a quello del possibile leader del centrosinistra per la competizione politica del 2013. Da oggi, dunque, consultazioni “al buio” con i partiti della coalizione, senza peraltro ben conoscere quali sarà l’esatto numero degli assessori a disposizione.
Vendola si presenta al tavolo del centrosinistra con la certezza di volere un’autonomia nelle scelte, confortata dal risultato elettorale, che lo ha visto scavalcare di gran lunga il risultato della propria coalizione: in buona sostanza, il valore aggiunto per il centrosinistra è stato proprio il governatore riconfermato, che, per questo, vuole far valere il proprio peso nelle scelte, a prescindere dalle aspettative dei partiti, che lo hanno sostenuto ed esattamente come già fatto in occasione del rimpasto dell’estate scorsa. Che, invece, ci sia la prospettiva di allargare la Puglia ad una sorta di laboratorio nazionale è evidente nella strategia di nomi prestigiosi extraregionali e dal profilo internazionale che il governatore avrebbe contattato per un coinvolgimento diretto nell’esecutivo.
Ma, al momento, si deve registrare il ritardo nella composizione della giunta, che mette la Puglia, insieme alla Lombardia, tra le uniche regioni che non hanno ancora presentato la propria squadra di governo, mentre per giovedì prossimo è convocata una riunione della Conferenza delle regioni, la prima dopo le elezioni, con all’ordine del giorno il federalismo demaniale e le comunicazioni sull’edilizia scolastica.
Vendola è pronto, dunque, a rivendicare autonomia per la formazione della giunta, ma soprattutto a cercare di liberare fin da subito la propria squadra da sospetti di possibili conflitti di interessi, dopo una campagna elettorale che ha visto il coinvolgimento diretto in prima persona di molti imprenditori. Il Pd, al momento, sembra intenzionato a ribadire le proprie ragioni, chiedendo una presenza forte in squadra, nonostante il risultato non proprio straordinario del partito e rilanciando il proprio ruolo di leadership nella coalizione. Pare tramontata l’ipotesi della presenza nell’esecutivo del segretario regionale, Sergio Blasi. In fibrillazione anche l’Idv che continua a premere per l’ingresso in giunta del pm, Lorenzo Nicastro. Ma anche qui la partita è in salita: innanzitutto le critiche arrivate anche dalla stessa Anm (Associazione nazionale magistrati), potrebbe segnare un punto a sfavore per le attese dei dipietristi, che, inoltre, aveva sottoscritto un impegno a rinunciare alla carica elettiva in caso di nomina in giunta, onde evitare il doppio incarico. E poi c’è il caso del consigliere Olivieri, il vero suffragato di massa dell’Idv, che, a rigor di logica e di numeri, sembra quello che meriterebbe più di altri il ruolo di assessore. Il lavoro d’intesa parte oggi e presto arriveranno le risposte che i partiti stessi vogliono conoscere.
Nel centrodestra, tiene banco il caso del volantino intimidatorio ritrovato ieri a Maglie contro il ministro Fitto e il sindaco del comune: dai rappresentanti del Pdl si è ampiamente stigmatizzato il gesto, auspicando che episodi simili non vengano sottovalutati. Ma, allo stesso tempo, si chiede con forza che anche nel centrosinistra si respingano senza se e senza ma, questi gesti con la stessa forza con cui si sono criticati, quando hanno colpito propri esponenti.
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