giovedì 26 novembre 2009

UNA GIORNATA CONTRO TUTTE LE VIOLENZE SULLE DONNE

Ieri la Giornata Internazionale
contro la violenza alle donne,
voluta dall’Onu nel 1999:
un modo per non ignorare
o tollerare un fenomeno,
in costante crescita,
oltre la retorica della celebrazione
25 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Una giornata a favore delle donne e contro ogni forma di violenza nei loro confronti. Ricorre oggi, infatti, la celebrazione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne: nel 1999 l’Onu scelse il 25 novembre, per la ricorrenza, per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal violentate, pugnalate e strangolate il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana, per il loro impegno politico, contro l’allora dittatore Trujillo (che ne ordinò l’uccisione). Da dieci anni questa data rappresenta il simbolo di una questione ancora aperta e di un fenomeno dai numeri sempre più in crescita: ed ecco, perché, in occasione di questo appuntamento si rende necessario un atto di accusa serio della società civile nei confronti della violenza sulle donne. Secondo i dati Istat, in Italia, sarebbero quasi 7 milioni le donne, tra i 16 e i 70 anni, che nel corso della loro vita hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale.
La cronaca stessa continua ancora oggi a consegnare storie drammatiche, con stupri di gruppo, violenze private, abusi e stalking. L’elemento più tragico della questione è come spesso, al di là della retorica di queste occasioni e celebrazioni, in cui tutti concordano sull’intenzione di cancellare un fenomeno di inciviltà, nella pratica, dinanzi alle violenze, ci sia chi riesca a trovare persino delle scusanti. Quante volte è capitato di sentir dire, dopo qualche episodio di cronaca, qualche bel pensante uscirsene con la frase: “Però, lei chissà pure cosa avrà fatto”.
Un atteggiamento simile condanna le donne vittime di violenza ad un’emarginazione dalla vita sociale e ad una solitudine, intollerabili, in un meccanismo perverso che trasforma le vittime in carnefici e che un paese civile dovrebbe far saltare a monte. Da più parti s’insiste, ribadendo l’esigenza di dare esecuzione alle leggi esistenti, per combattere l’impunità di chi pratica le violenze, combattendo atteggiamenti che tendono a “condonare”, tollerare, o peggio ancora ignorare la violenza contro le donne. Questa ricorrenza è un’opportunità per far uscire dal silenzio qualcosa di profondamente diffuso, ma soprattutto per rompere un muro d’indifferenza e di pressappochismo, ancora troppo difficile a crollare.

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