giovedì 26 novembre 2009

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (11) - DAL MONDO POLITICO ARRIVA IL PLAUSO AGLI INQUIRENTI (SECONDA PARTE)

25 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it

Il vicapogruppo del Pdl a Palazzo dei Celestini e sindaco di Monteroni di Lecce, Lino Guido, sottolinea l’omertà ed i veleni che hanno inquinato la vicenda. “È un grande sollievo immaginare che a Ugento si possa chiudere una pagina di cronaca nera così inquietante. Apprendere la notizia dell’arresto dei presunti responsabili dell’uccisione di Peppino Basile rincuora tutti sulla capacità della legge di trionfare ovunque e sempre. Magistratura e forze dell’ordine sapevano ciò che andava fatto nonostante il sempre deprecabile velo di omertà e nonostante i veleni che hanno inquinato, sin dal primo momento, questa vicenda. Dopo il plauso agli inquirenti e alle forze di polizia ci auguriamo che a Ugento torni il sereno, ma, soprattutto - conclude Guido -, che la prudenza possa diventare guida e consigliera di tutti prima di esprimere qualsiasi giudizio”.
Al coro si unisce anche il consigliere regionale di centrodestra Saverio Congedo: “L’arresto dei presunti assassini di Peppino Basile - dice - è la conclusione di una meritoria ed incessante attività di indagine che ha ancora una volta dimostrato la qualità delle nostre forze dell’ordine e della magistratura salentina, quotidianamente documentata da risultati puntuali e significativi, fin dallo sradicamento negli scorsi anni di una criminalità organizzata che stava assumendo dimensioni sempre più patologiche. Tale conclusione libera anche l’onesta e laboriosa comunità ugentina dal peso ingiusto di un lungo, angoscioso incubo. Non possiamo a tal riguardo non esprimere i nostri sentimenti di profonda gratitudine”.
Anche Salvatore Capone, segretario provinciale del Partito democratico, esprime un suo pensiero sulla vicenda. “Finalmente i colpevoli dell’omicidio di Peppino Basile potrebbero avere un nome. Grazie all’ottimo lavoro di magistratura e forze dell’ordine potrebbero essersi finalmente diradate le nubi che da oltre un anno opprimevano Ugento. Nubi fatte di sospetti, dubbi, accuse e veleni che ora ci auguriamo possano essere spazzate via dal vento della verità, restituendo all’intera comunità ugentina la giusta serenità. Questa triste vicenda ci lascia l’amarezza per la scomparsa di Peppino, ma ci lascia anche la speranza, rappresentata da una bambina di sette anni che abbatte il muro del silenzio. Il più bel simbolo di rinascita - conclude - per la cittadina del Sud Salento ed il più bel segnale per il futuro della società”.
Il senatore del Pd Alberto Maritati si sofferma soprattutto sul fatto che si sia sgombrato il campo dai dubbi e dai sospetti politici, che avevano condotto nei mesi scorsi ad un clima di rancore diffuso. “Esprimo piena soddisfazione per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dagli inquirenti che, a distanza di oltre un anno, sono riuscite a dare nomi e volti dei presunti assassini del Consigliere dell’Idv di Ugento Beppe Basile. Il risultato conseguito appare particolarmente brillante tenuto anche conto della circostanza che, per effetto di una rilevante spinta emotiva originatasi nel comune di Ugento, si era diffusa la convinzione che il delitto fosse stato originato da cause e vicende politiche deviate. I motivi di rancore dovuti a cattivi rapporti di vicinato, che sembrano essere alla base del delitto, eliminano definitivamente il sospetto che per mesi ha aleggiato circa la possibile connessione dello stesso con motivazioni di ordine politico. Il risultato conseguito può quindi restituire all’intera comunità di Ugento, con una possibile nuova verità sul fatto delittuoso - conclude Maritati -, un rinnovato clima idoneo a favorire la ricostruzione di un ambiente cittadino improntato alla pacifica convivenza, di cui in Ugento si sente estremo bisogno.

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