mercoledì 25 novembre 2009

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (7) - FONDAMENTALE LA TESTIMONIANZA DI DUE BAMBINI, IL MOVENTE: PROBLEMI DI VICINATO

25 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet

www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Dopo oltre un anno di indagini, sembra risolto l’omicidio di Giuseppe Basile il consigliere provinciale di Lecce dell’Idv, ucciso a Ugento la notte del 15 giugno 2008. I Carabinieri del Comando provinciale di Lecce e agenti della Questura del capoluogo salentino hanno arrestato la scorsa notte, nel corso di un’operazione congiunta, due persone: nonno e nipote. Si tratta di Vittorio Colitti, agricoltore di 66 anni, e di Vittorio Luigi Colitti di 19 anni all’epoca dei fatti minorenne e studente dell’istituto professionale di Ugento. Entrambi vicini di casa di Basile, sono accusati di concorso in omicidio volontario, detenzione e porto abusivo di coltello.
Gli arresti sono stati compiuti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dai giudici per le indagini preliminari del tribunale ordinario e di quello minorile di Lecce. Basile fu ucciso con una ventina di coltellate la notte del 15 giugno 2008, omicidio per il quale era stato ipotizzato anche il movente politico. In queste ore carabinieri e polizia stanno perlustrando un’area a circa tre chilometri dal luogo di quell'omicidio alla ricerca dell’arma del delitto.
"FONDAMENTALE
LA TESTIMONIANZA
DI DUE BAMBINI"
Sono state le testimonianze di dueminori - una bambina di sette anni e un suo parente di poco più grande di età - a segnare la svolta nelle indagini sull'omicidio del consigliere comunale di Ugento (Lecce) e consigliere provinciale di Lecce Giuseppe Basile, portando all’arresto oggi dei due presunti autori del delitto. Lo hanno riferito il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del capoluogo salentino, Aldo Petrucci.
I due minori abitano nella stessa strada, via Nizza, in cui Basile risiedeva e venne ucciso con 24 coltellate. La bambina, la notte dell’omicidio (14-15 giugno 2008), stava dormendo quando fu svegliata da grida di aiuto. Prese una sedia, guardò alla finestra e vide tre persone che litigavano e due di loro che aggredivano l’altro. La nonna della bimba le riferì chi erano ma disse alla bimba di stare zitta e di non dire nulla a nessuno. Anche l’altro bimbo, dalla sua casa, avrebbe visto qualcosa quella notte, ma anche a lui i famigliari avrebbero imposto il silenzio.
"IL MOVENTE:
PROBLEMI DI VICINATO"
Una lite per motivi banali,scaturita casualmente da vecchi rancori per problemi di vicinato: sarebbe stata questa la scintilla che la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008 ha portato Vittorio Colitti e suo nipote Vittorio Luigi ad uccidere con 24 coltellate il consigliere comunale di Ugento (Lecce) e consigliere provinciale di Lecce dell’Idv Giuseppe Basile. Nessun movente politico, dunque (dagli atti amministrativi acquisiti durante l’inchiesta non sarebbe emersa alcuna indicazione utile a far luce sul delitto), e nessuna questione di donne, due piste che pure gli inquirenti hanno esaminato in questi 17 mesi.
Come hanno spiegato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Aldo Petrucci, uno degli aggressori, forse il più giovane, avrebbe trattenuto Basile mentre l’altro avrebbe inferto le coltellate spinto dall’ira. L’arma del delitto non è stata mai trovata. Per Vittorio Colitti l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Antonio Del Coco, su richiesta del pm Giovanni De Palma; l'uomo è nel carcere di Lecce. Per Vittorio Luigi l’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce (all’epoca il giovane aveva 17 anni) Cinzia Vergine su richiesta del pm Simona Filoni; è rinchiuso nel carcere minorile Fornelli di Bari. Il giovane era già indagato dalla Procura per i minorenni per false dichiarazioni al pm dopo essere stato sentito nei mesi scorsi. Nell’inchiesta diretta dal pm De Palma alcune delle 300 persone circa ascoltate nel corso dell’inchiesta sono indagate per favoreggiamento personale e false dichiarazioni rese al pubblico ministero. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il questore di Lecce, Antonino Cufalo, e il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, col.Maurizio Perla.

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