mercoledì 25 novembre 2009

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (3) - UN DELITTO ANCORA MISTERIOSO. "CATTIVI RAPPORTI DI VICINATO"

25 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
L’ordinanza di custodia cautelare da parte della Procura dei minori per procedere all’arresto di Vittorio Luigi Colitti è stata richiesta ieri, 24 novembre; oggi, invece, quella per il nonno di cui porta il primo nome. Le firme sono rispettivamente dei giudici per le indagini preliminari Cinzia Vergine e Antonio Del Coco. Nonno e nipote rispondono di concorso in omicidio volontario e detenzione e porto abusivo di coltello. “Il magistrato incaricato delle indagini - ha detto Cataldo Motta, riferendosi a De Palma - aveva già avuto quest’intuizione nelle prime battute, ovvero che non c’entrassero i motivi politici e l’attività svolta da Basile, né la criminalità organizzata, tantomeno, per quanto accertato al momento, si poteva parlare di un agguato pre-organizzato. Ma si tratta di un omicidio maturato sul momento e al quale alcune persone hanno assistito. Abbiamo però avuto molte difficoltà a portare a termine l’indagine, a causa di certi comportamenti omertosi”, ha tenuto a precisare ancora il procuratore capo. Ma le motivazioni di tanta acredine, da spingere ad un omicidio così efferato?
“La vicenda si colloca, verosimilmente, in un contrasto per motivi banali, tra vicini di casa. Tutte le ipotesi di fantapolitica non hanno alcun riscontro”. Motivi tra i più futili. Tra quelli citati nel corso della conferenza, problemi di circolazione in strada, persino, in passato una lite per una scala in comune. “Nell’identificazione dei due, come probabili autori del fatto, siamo confortati dall’assenza di indicazioni alternative che possano portarci su altre strade. Le strade - ha detto Motta - sono state percorse tutte, fin dall’inizio. Polizia e carabinieri hanno lavorato ininterrottamente sotto la direzione dei magistrati. Sono state sentite circa 300 persone”. Ma alla fine, in mezzo a questa sorta di esercito di possibili testimoni, ipotetiche persone informate sui fatti, probabili e meno probabili custodi di indicazioni utili ai fini investigativi, le dichiarazioni ritenute dal gip per il tribunale dei minori assolutamente attendibili, e concretizzatesi in un’ordinanza, sono state quelle dei due bambini, al di là anche di altri elementi, come intercettazioni ambientali. La bambina, in particolare, sembra che si sia curata poco delle istruzioni della nonna e di altri adulti, decidendo di raccontare il terribile segreto.
Ma come sarebbe avvenuto l’omicidio? Nessun incontro sarebbe stato fissato dalla vittima e dai presunti carnefici, magari per chiarirsi su qualche divergenza, né ci sarebbe stato un agguato. Quella notte, a cavallo della nascita del nuovo giorno, secondo gli inquirenti Basile ed i due Colitti si sarebbero incontrati casualmente nei pressi delle rispettive abitazioni. Sta di fatto che per qualche oscuro motivo è nato un alterco e dalle parole si sarebbe passati ai fatti, con uno dei due, nonno o nipote, a tenere il politico fermo per le spalle e l’altro lesto a cacciare un coltello e ad infierire. Ma chi dei due? Anche quest’aspetto deve essere chiarito del tutto. Sebbene su questo punto Motta si sbilanci un poco, sostenendo come l’ipotesi più accreditabile sia quella secondo cui il giovane tenesse Basile e l’anziano colpisse con quell’arma mai ritrovata. Delitto d’impeto, viene definito. E con questi arresti, forse, si chiude il cerchio su uno dei casi più efferati mai conosciuti nel leccese, e di certo vissuti con grande intensità emotiva dall’intera popolazione salentina.
MANTOVANO: "LAVORO PAZIENTE
DI POLIZIA E CARABINIERI"
Il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano, ha espresso il suo apprezzamento per le indagini condotte dalle forze dell’ordine per risolvere un giallo che ha tenuto con il fiato sospeso un’intera provincia. “Il lavoro paziente e accurato della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri merita apprezzamento da parte non solo della comunità di Ugento: c'è da augurarsi che l'individuazione dei presunti responsabili di uno dei più gravi delitti commessi nel Salento negli ultimi anni riporti serenità e confermi piena fiducia nella forza della legge”.

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