mercoledì 25 novembre 2009

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (4) - DON STEFANO ROCCA: "ERANO MIEI PARROCCHIANI MA DOPO L'OMICIDIO M'HANNO TOLTO IL SALUTO"

Omicidio Basile:
arrestati nonno
e nipote.
Sono i vicini di casa
25 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Dopo oltre un anno di indagini, sembra risolto l’omicidio di Giuseppe Basile il consigliere provinciale di Lecce dell’Idv, ucciso a Ugento la notte del 15 giugno 2008. I Carabinieri del Comando provinciale di Lecce e agenti della Questura del capoluogo salentino hanno arrestato la scorsa notte, nel corso di un’operazione congiunta, due persone: nonno e nipote. Si tratta di Vittorio Colitti, agricoltore di 66 anni, e di Vittorio Luigi Colitti di 19 anni all’epoca dei fatti minorenne e studente dell’istituto professionale di Ugento. Entrambi vicini di casa di Basile, sono accusati di concorso in omicidio volontario, detenzione e porto abusivo di coltello.
Gli arresti sono stati compiuti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dai giudici per le indagini preliminari del tribunale ordinario e di quello minorile di Lecce. Basile fu ucciso con una ventina di coltellate la notte del 15 giugno 2008, omicidio per il quale era stato ipotizzato anche il movente politico. In queste ore carabinieri e polizia stanno perlustrando un’area a circa tre chilometri dal luogo di quell'omicidio alla ricerca dell’arma del delitto.
Don Stefano Rocca, parroco di Ugento:
gli arrestati erano miei parrocchiani
ma dopo l'omicidio m'hanno tolto il saluto
«Ho sempre avuto fiducia nella magistratura e adesso mi sento di dire grazie a tutti per il grande lavoro svolto in questi mesi». È il primo commento di don Stefano Rocca, parroco di Ugento, alla notizia degli arresti per l’omicidio del consigliere comunale d’Ugento e provinciale di Lecce dell’Idv Giuseppe Basile.
Don Stefano in questo anno e mezzo aveva più volte invitato la comunità di Ugento a rompere il muro di omertà per aiutare le forze dell’ordine a individuare gli autori del delitto, e per questo motivo era stato più volte minacciato. «Sembra - aggiunge - che giustizia oggi sia stata fatta, aspettiamo però di sapere la verità. Sono molto fiducioso nella magistratura».
Il parroco conosce i due arrestati: «Frequentavano la mia parrocchia, ma da quando Basile è stato ucciso si sono allontanati frequentandone un’altra e mi hanno tolto il saluto. Stamane c'è pure qualcuno in paese che ha avuto nei miei confronti atteggiamenti di stizza. Io non ho mai indicato una pista da seguire, ho sempre e soltanto chiesto giustizia e verità».

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