tutte le accuse
e proclama
la sua innocenza
Vittorio Luigi Colitti,
il 19enne di Ugento,
arrestato ieri
insieme
a suo nonno.
I due dovranno rispondere
di omicidio volontario.
26 Novembre 2009
26 Novembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
“Non ho ucciso io Peppino Basile”. Respinge fermamente tutte le accuse e proclama la sua innocenza Vittorio Luigi Colitti, il 19enne di Ugento arrestato ieri insieme a suo nonno, insieme al quale risponde della terribile accusa di omicidio volontario per aver inferto almeno 24 coltellate contro l’ex consigliere dell’Italia dei valori la notte dei 15 giugno dello scorso anno.
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“Non ho ucciso io Peppino Basile”. Respinge fermamente tutte le accuse e proclama la sua innocenza Vittorio Luigi Colitti, il 19enne di Ugento arrestato ieri insieme a suo nonno, insieme al quale risponde della terribile accusa di omicidio volontario per aver inferto almeno 24 coltellate contro l’ex consigliere dell’Italia dei valori la notte dei 15 giugno dello scorso anno.
Il giovane è stato ascoltato per due ore e mezzo nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere minorile di Bari Nicola Fornelli, alla presenza del gip presso il la Procura dei minori di Lecce Cinzia De Giorgi: un colloquio lungo, durante il quale il giovane ha affermato senza riserve né reticenze la sua innocenza.
Il ragazzo ha ribadito tutto quanto aveva già riferito nel corso dei suoi colloqui con il pubblico ministero Simona Filoni, la quale lo accusò dapprima del reato di false dichiarazioni e poi di favoreggiamento. Avrebbe infatti fornito ricostruzioni diverse e contrastanti sul suo orario di rientro di quella notte: secondo gli inquirenti, il ragazzo non sarebbe rincasato prima dell’ 1.15 mentre lui in diverse occasioni avrebbe detto di essere tornato prima di quell’ora, parlando di mezzanotte e mezzo, poi mezzanotte e un quarto per poi confessare di essere tornato all’una.
Ma nonostante questo, non avrebbe visto nulla, in quanto asserisce di essere stato svegliato dalle urla di Basile. Smentite categoricamente anche le dichiarazioni dell’amico con cui Colitti aveva trascorso la sera del 14 giugno, il quale aveva poi confessato agli inquirenti che Vittorio gli aveva chiesto di mentire sull’orario di rientro. Falso, la circostanza è stata seccamente smentita.
Il giovane ha inoltre detto che non ci sarebbero mai stati screzi o livori con Basile, né con lui né tantomeno con la sua famiglia. Nessun riferimento si è fatto invece al ruolo del nonno all’interno della vicenda. Si proclama una vittima, Vittorio. Vittima innocente di un sistema che l’ha ingiustamente accusato. Ed ora bisognerà aspettare domani, per conoscere l’altra verità quella del nonno. Il ragazzo è difeso dagli avvocati Roberto Bray ed Alessandro Melileo.
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