lunedì 20 dicembre 2010

NUOVI SPUNTI SULLA "CARITAS IN VERITATE" (107) - IL PONTEFICE CHIEDE PIU' IMPEGNO PER RENDERE EFFETTIVO IL DIRITTO ALLA SALUTE

Il mondo sanitario “non può sottrarsi
alle regole morali”, sottolinea
18 novembre 2010

Tratto da ZENIT.org
L'impegno “a tutti i livelli” affinché il diritto alla salute diventi veramente effettivo e tutti ne possano godere è ciò che Papa Benedetto XVI chiede nel Messaggio che ha inviato ai partecipanti alla Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari in svolgimento questi giovedì e venerdì in Vaticano.
Nel testo, indirizzato all'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio, il Papa sottolinea che la Conferenza – sul tema “Caritas in Veritate - Per una cura della salute equa ed umana” – “bene si inserisce nell’anno celebrativo dei 25 anni dalla istituzione del Dicastero” e “offre un motivo ulteriore per ringraziare Dio di questo prezioso strumento per l’apostolato della misericordia”.
Il tema scelto, osserva, “riveste un interesse particolare per la comunità cristiana, in cui è centrale la cura per l’essere uomo, per la sua dignità trascendente e per i suoi diritti inalienabili”.
La salute, infatti, “è un bene prezioso per la persona e la collettività da promuovere, conservare e tutelare, dedicando mezzi, risorse ed energie necessarie affinché più persone possano usufruirne”.
“Purtroppo – denuncia il Vescovo di Roma –, ancora oggi permane il problema di molte popolazioni del mondo che non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i bisogni fondamentali, in modo particolare per quanto riguarda la salute”.
Se in alcuni luoghi si assiste “ad un’attenzione alla salute che rischia di trasformarsi in consumismo farmacologico, medico e chirurgico, diventando quasi un culto per il corpo”, infatti, in altri c'è la “difficoltà di milioni di persone ad accedere a condizioni di sussistenza minimali e a farmaci indispensabili per curarsi”.
Di fronte a questa realtà, “è necessario operare con maggiore impegno a tutti i livelli affinché il diritto alla salute sia reso effettivo, favorendo l’accesso alle cure sanitarie primarie”.
Anche nel campo sanitario, constata il Papa, “è importante instaurare una vera giustizia distributiva che garantisca a tutti, sulla base dei bisogni oggettivi, cure adeguate”.
Il mondo della salute, quindi, “non può sottrarsi alle regole morali che devono governarlo affinché non diventi disumano”.
“L’immagine divina impressa nel nostro fratello fonda l’altissima dignità di ogni persona e suscita in ciascuno l’esigenza del rispetto, della cura e del servizio”.
Giustizia e carità
Il Papa richiama quindi la sua Enciclica Caritas in Veritate, nella quale ricorda come la Dottrina Sociale della Chiesa abbia sempre evidenziato “l’importanza della giustizia distributiva e della giustizia sociale nei vari settori delle relazioni umane”.
“Si promuove la giustizia quando si accoglie la vita dell’altro e ci si assume la responsabilità per lui, rispondendo alle sue attese, perché in lui si coglie il volto stesso del Figlio di Dio, che per noi si è fatto uomo”, sottolinea.
Il legame fra giustizia e carità, in prospettiva cristiana, è del resto “molto stretto”.
Sempre nella sua Enciclica sociale, Benedetto XVI spiega infatti che “la carità eccede la giustizia, perché amare è donare, offrire del 'mio' all’altro; ma non è mai senza la giustizia, la quale induce a dare all’altro ciò che è 'suo', ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare”.
“Chi ama con carità gli altri è anzitutto giusto verso di loro. Non solo la giustizia non è estranea alla carità, non solo non è una via alternativa o parallela alla carità: la giustizia è ‘inseparabile dalla carità’, intrinseca ad essa. La giustizia è la prima via della carità”.
“Chinarsi come il Buon Samaritano verso l’uomo ferito abbandonato sul ciglio della strada è adempiere quella 'giustizia più grande' che Gesù chiede ai suoi discepoli e attua nella sua vita, perché l’adempimento della Legge è l’amore”, conclude il Vescovo di Roma nel suo Messaggio.

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