20 dicembre 2010
Tratto da ZENIT.org
A pochi giorni dal Natale, nel suo programma “Dialogo di Fede” di sabato 18 dicembre, il Cardinale Juan Luis Cipriani, Arcivescovo di Lima (Perù), ha esortato a concentrare lo sguardo sulla grandezza della nascita di Gesù e a condividere questo dono meraviglioso in famiglia.
“La nascita di Gesù ci porta a guardare la vita con più gioia, a guardare con più gioia i nostri figli e i nostri genitori. La nascita di Gesù cambia l'ambiente. La gioia viene portata dal Figlio di Dio, che ha voluto stare sulla terra per accompagnarci”, ha osservato.
La nascita di Gesù cambia il mondo perché “con questa nascita la grande offerta di Dio è 'ti invito a casa mia, nella vita eterna', ma questa vita eterna inizia già qui sulla terra, nella Chiesa, nell'Eucaristia e nella confessione”.
La famiglia a Natale
L'Arcivescovo di Lima ha anche ricordato la necessità di condividere questo tempo di Natale in famiglia, a esempio di Gesù, di San Giuseppe e della Vergine Maria, la “famiglia di Betlemme”, e di non essere dipendenti dall'acquisto di regali.
“Gesù è venuto per redimerci e toglierci il peso del peccato, per restare per aiutarci. Per questo motivo i canti ci parlano della notte di pace, della luce, del silenzio”.
“Tutte queste caratteristiche sono quelle che dovremmo cercare nelle nostre case, sono giorni per darci la mano e ritrovarci, per esprimerci maggiormente l'amore”, ha sottolineato.
Condividere la gioia
L'Arcivescovo di Lima ha poi ricordato che il Natale è un periodo propizio per condividere la gioia della nascita di Gesù non solo con i nostri familiari, ma anche con i più bisognosi, i malati e quanti per diverse ragioni sono lontani dalle proprie famiglie e dai propri cari.
“Ci troviamo come in una grande eclissi – ha segnalato –. Anziché vedere la realtà di Gesù, lo vediamo attraverso le nubi. Bisogna sgombrare le nubi e avere una fede più forte per dire: 'Signore, credo che tu sia qui, e vengo a cercarti, e visto che so che vuoi che aiuti il prossimo andrò in quel posto, o chiamerò quel fratello o andrò a trovare quel malato'”.
“Migliaia di persone sono in carcere, altri servono la propria patria lontano, o sono anziani abbandonati; vorrei salutare tutti loro e dire che Dio non li ha abbandonati”, ha aggiunto.
Il porporato ha infine esortato i giovani a diffondere il messaggio del Natale nelle reti sociali e nel mondo di Internet, per evangelizzare la nuova cultura digitale.
“La nascita di Gesù ci porta a guardare la vita con più gioia, a guardare con più gioia i nostri figli e i nostri genitori. La nascita di Gesù cambia l'ambiente. La gioia viene portata dal Figlio di Dio, che ha voluto stare sulla terra per accompagnarci”, ha osservato.
La nascita di Gesù cambia il mondo perché “con questa nascita la grande offerta di Dio è 'ti invito a casa mia, nella vita eterna', ma questa vita eterna inizia già qui sulla terra, nella Chiesa, nell'Eucaristia e nella confessione”.
La famiglia a Natale
L'Arcivescovo di Lima ha anche ricordato la necessità di condividere questo tempo di Natale in famiglia, a esempio di Gesù, di San Giuseppe e della Vergine Maria, la “famiglia di Betlemme”, e di non essere dipendenti dall'acquisto di regali.
“Gesù è venuto per redimerci e toglierci il peso del peccato, per restare per aiutarci. Per questo motivo i canti ci parlano della notte di pace, della luce, del silenzio”.
“Tutte queste caratteristiche sono quelle che dovremmo cercare nelle nostre case, sono giorni per darci la mano e ritrovarci, per esprimerci maggiormente l'amore”, ha sottolineato.
Condividere la gioia
L'Arcivescovo di Lima ha poi ricordato che il Natale è un periodo propizio per condividere la gioia della nascita di Gesù non solo con i nostri familiari, ma anche con i più bisognosi, i malati e quanti per diverse ragioni sono lontani dalle proprie famiglie e dai propri cari.
“Ci troviamo come in una grande eclissi – ha segnalato –. Anziché vedere la realtà di Gesù, lo vediamo attraverso le nubi. Bisogna sgombrare le nubi e avere una fede più forte per dire: 'Signore, credo che tu sia qui, e vengo a cercarti, e visto che so che vuoi che aiuti il prossimo andrò in quel posto, o chiamerò quel fratello o andrò a trovare quel malato'”.
“Migliaia di persone sono in carcere, altri servono la propria patria lontano, o sono anziani abbandonati; vorrei salutare tutti loro e dire che Dio non li ha abbandonati”, ha aggiunto.
Il porporato ha infine esortato i giovani a diffondere il messaggio del Natale nelle reti sociali e nel mondo di Internet, per evangelizzare la nuova cultura digitale.
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