lunedì 13 dicembre 2010

ENERGIE RINNOVABILI, ALLARME MAFIA / VENDOLA: DEMONIO PRONTO AD AFFACCIARSI

11 Dicembre 2010
Tratto dal Sito Internet
www.quotidianodipuglia.it
La mafia allunga la sua ombra sulle energie rinnovabili? «E' il demonio pronto ad affacciarsi». L'allarme porta la firma di Nichi Vendola, all'indomani dei segnali lanciati dal presidente della Commissione bicamerale antimafia Beppe Pisanu.
Vendola. «Noi siamo fieri di appartenere ad una regione che ha fatto della green-economy la cifra del proprio modello di sviluppo, siamo fieri di considerare l'ecosostenibilità la nostra religione laica, sapendo però che il demonio è pronto ad affacciarsi anche in questo settore». E per questo «bisogna affinare gli strumenti». «Dobbiamo studiare ulteriori protocolli d'intesa specifici con la Guardia di finanza - ha detto Vendola - per monitorare ed eventualmente mettere in moto azioni di repressione alle attività illecite nel settore dell'energia». Secondo Vendola, tra l'altro, «alcune delle motivazioni dell'allarme lanciato da Pisanu in Puglia devono essere consegnate al Parlamento affinchè siano stabilite regole rigide».«Ringrazio Pisanu - ha anche sottolineato Vendola - per aver ricordato che ovunque si produce ricchezza c'è il rischio della criminalità organizzata: oggi le mafie guardano alle green-economy e c'è preoccupazione. Ricordiamo che indagini sono in corso in Sardegna, in Calabria, e criticità ci sono anche in Sicilia». «In Puglia - ha ricordato Vendola - aver fatto una moratoria per un anno proprio per mettere regole, limiti e paletti nel settore dell'eolico e del fotovoltaico». «Voglio rammentare agli smemorati - ha concluso - che la materia energetica è regolamentata da legge nazionale ed europea».
Il Pdl. Lunedì prossimo il Pdl alla Regione Puglia formalizzerà la propria richiesta alla giunta regionale pugliese di insediare una commissione regionale speciale di inchiesta sugli insediamenti di impianti di produzione di energia alternativa avvenuti negli ultimi anni. Lo rende noto il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, dopo «il grave allarme lanciato dal presidente della Commissione Antimafia Pisanu». «Leggendo i resoconti di stampa dettagliati della visita della Commissione in Puglia, si evince - dice Palese - la necessit… di andare a fondo non solo da parte della magistratura, ma anche da parte della Regione che ha autorizzato quegli impianti ed è quindi depositaria di tutti gli atti e responsabile delle relative procedure». «Chiederemo quindi al Governo Vendola - conclude Palese - di insediare una commissione speciale di inchiesta interna e bipartisan (ovviamente senza alcun costo e nessuna indennit… aggiuntiva per i componenti) per riesaminare tutte le procedure ed, eventualmente, trasmettere le risultanze a tutte le istituzioni interessate».
L'allarme di Pisanu. Si è conclusa anche la seconda giornata di audizioni della commissione bicamerale antimafia nella prefettura di Bari. I parlamentari, coordinati dal presidente, Giuseppe Pisanu, hanno ascoltato le relazioni del procuratore generale e del procuratore della Repubblica di Lecce, Giuseppe Vignola e Cataldo Motta dopo aver ascoltato ieri il procuratore generale della Corte d'Appello di Bari, Antonio Pizzi, e il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati.
Infiltrazioni nel campo dell'energia. In Puglia ci sono segnali di «infiltrazioni mafiose nel settore delle energie pulite» ha detto il presidente Pisanu ai giornalisti al termine delle audizioni. «Certi criminali - ha spiegato - hanno dimostrato abilità di ricorrere agli intrecci finanziari e societari per muovere i propri capitali, e abilità con cui scelgono i settori più redditizi di investimento. Basti pensare a quello che stanno facendo nel settore della green economy, delle energie alternative. C'erano allarmi su presunte infiltrazioni mafiose in queste attività e hanno trovato ulteriori conferme».
Pisanu ha fatto riferimento all'accaparramento di terreni da parte della criminalità organizzata che poi li utilizza per impianti fotovoltaici, investendovi direttamente o rivendendoli a società esterne. Stessa operazione - ha aggiunto - si verifica per l'eolico. Essendo la Puglia la regione italiana che ha la più alta potenza installata nel settore dell'eolico e avendo tutte le mafie italiane, tutte, prestato grande attenzione a questo settore, sarebbe impensabile che si fossero distratte soltanto in Puglia. In Salento, per esempio - ha concluso Pisanu - c'è grande attenzione delle organizzazioni criminali sul fotovoltaico».
Mafia e politica. Quanto invece al rapporto mafia-politica, il presidente Pisanu ha detto: «In Puglia sono i mafiosi che si servono della politica e non la politica che si serve di loro». E' quanto emerge dalla due giorni di audizioni della Commissione Bicamerale Antimafia. Gli incontri avuti dalla Commissione hanno consentito di costruire il mosaico della criminalità organizzata in Puglia, individuando le zone più a rischio e i settori economici più collusi. Dalle audizioni del prefetto di Bari, Carlo Schilardi, dei procuratori distrettuali antimafia di Bari e Lecce, Antonio Laudati e Cataldo Motta, é emersa la presenza in Puglia di «una criminalità modernamente organizzata, capace di ricorrere alle tecnologie più sofisticate, di intervenire con i suoi capitali sporchi nei settori più avanzati dell'economia e capace, all'occorrenza, di regolare i conti con la forza delle armi».
Per Pisanu negli ultimi anni anche in Puglia la criminalità ha scelto la via del cosiddetto “inabissamento”, quella cioé di far tacere le armi il più possibile e favorire invece gli affari «con una penetrazione sempre più in profondità nel tessuto economico e sociale - ha detto Pisanu - ricercando e purtroppo spesso ottenendo complicità vaste, dalle amministrazioni locali al mondo delle libere professioni e dell'imprenditoria, in quella che noi chiamiamo borghesia mafiosa o zona grigia, che naturalmente è attratta dagli enormi capitali di cui la criminalità dispone».
A questo proposito il presidente della Commissione Antimafia ha sottolineato l'impegno della criminalità, anche pugliese, nella ricerca del consenso sociale. «Non è un caso, per esempio, - ha sottolineato - che dirigenti di sette squadre di calcio pugliesi sono risultati collusi col crimine organizzato».

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