Dio “entra nella nostra storia e cammina con noi”
20 dicembre 2010
20 dicembre 2010
Tratto da ZENIT.org
L'Avvento “non è un periodo passeggero, ma una proposta da vivere durante tutta la vita”, ha affermato l'Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer.
In un articolo pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”, il porporato sottolinea che già nella prima domenica di Avvento San Paolo ricorda che “la notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”.
“Sì – spiega l'Arcivescovo –, perché Cristo è l'immagine perfetta dell''uomo nuovo' che siamo chiamati ad essere, sul suo esempio”.
Il rischio, secondo il porporato, è quello di passare la vita intera “distratti”, “senza preoccuparci di nulla e pensando solo a godere di ogni gioia che la vita è capace di fornirci”.
“Da ciò deriva l'appello alla vigilanza, come atteggiamento attento per non prendere strade sbagliate nella vita, per non inciampare e cadere; o ancora gli incoraggiamenti a camminare, a non scoraggiarsi, a produrre frutti di opere buone durante la vita, senza stancarsi”.
Secondo il Cardinale, la Liturgia dell'Avvento parla anche del giudizio di Dio: “il Figlio di Dio, un giorno, verrà come Giudice e Signore della Storia, rivestito di potere e di gloria, e tutti dovremo rendere conto della nostra vita”.
“Non dobbiamo però intendere male questo fatto. L'Avvento non è un periodo di terrore; al contrario, è caratterizzato dalla gioiosa speranza e dalla certezza della bontà e della misericordia di Dio”, osserva.
“Dio ha amato tanto il mondo da inviare il suo unico Figlio, perché chiunque creda in lui non muoia, ma abbia la vita eterna!”.
L'Avvento, quindi, non è un periodo passeggero. E' “una proposta da vivere durante tutta la vita”. “Ci parla dei grandi misteri dell'esistenza e getta un fascio di luce e speranza sulla vita”.
“Non esistiamo a caso senza avere una direzione; se per alcuni filosofi la vita umana è assurda, perché piena di sogni impossibili, capiamo che non è così, ma non siamo noi la risposta ultima ai nostri sogni: è Dio che entra nella nostra storia e cammina con noi, mostrandoci la via giusta”.
“Viviamo in un continuo stato di Avvento”, conclude monsignor Scherer, “in attesa dei nuovi cieli e della nuova terra che Dio prepara per quanti lo amano”.
In un articolo pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”, il porporato sottolinea che già nella prima domenica di Avvento San Paolo ricorda che “la notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”.
“Sì – spiega l'Arcivescovo –, perché Cristo è l'immagine perfetta dell''uomo nuovo' che siamo chiamati ad essere, sul suo esempio”.
Il rischio, secondo il porporato, è quello di passare la vita intera “distratti”, “senza preoccuparci di nulla e pensando solo a godere di ogni gioia che la vita è capace di fornirci”.
“Da ciò deriva l'appello alla vigilanza, come atteggiamento attento per non prendere strade sbagliate nella vita, per non inciampare e cadere; o ancora gli incoraggiamenti a camminare, a non scoraggiarsi, a produrre frutti di opere buone durante la vita, senza stancarsi”.
Secondo il Cardinale, la Liturgia dell'Avvento parla anche del giudizio di Dio: “il Figlio di Dio, un giorno, verrà come Giudice e Signore della Storia, rivestito di potere e di gloria, e tutti dovremo rendere conto della nostra vita”.
“Non dobbiamo però intendere male questo fatto. L'Avvento non è un periodo di terrore; al contrario, è caratterizzato dalla gioiosa speranza e dalla certezza della bontà e della misericordia di Dio”, osserva.
“Dio ha amato tanto il mondo da inviare il suo unico Figlio, perché chiunque creda in lui non muoia, ma abbia la vita eterna!”.
L'Avvento, quindi, non è un periodo passeggero. E' “una proposta da vivere durante tutta la vita”. “Ci parla dei grandi misteri dell'esistenza e getta un fascio di luce e speranza sulla vita”.
“Non esistiamo a caso senza avere una direzione; se per alcuni filosofi la vita umana è assurda, perché piena di sogni impossibili, capiamo che non è così, ma non siamo noi la risposta ultima ai nostri sogni: è Dio che entra nella nostra storia e cammina con noi, mostrandoci la via giusta”.
“Viviamo in un continuo stato di Avvento”, conclude monsignor Scherer, “in attesa dei nuovi cieli e della nuova terra che Dio prepara per quanti lo amano”.
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