Un'intera giornata non è bastata al pm Filoni per spiegare perché, a suo avviso, il 19enne di Ugento Vittorio Luigi Colitti sarebbe colpevole dell'omicidio. La requisitoria proseguirà lunedì prossimo.
18 Dicembre 2010
18 Dicembre 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Un'intera giornata non è bastata al pubblico ministero Simona Filoni per spiegare perché, a suo avviso, il 19enne di Ugento Vittorio Luigi Colitti sarebbe colpevole dell'omicidio del consigliere comunale e provinciale di Ugento, Peppino Basile. La sua requisitoria, iniziata alle prime ore di questa mattina davanti ai giudici del Tribunale per i minorenni, è stata talmente dettagliata ed analitica da richiedere un'altra giornata di discussione. Appuntamento rinviato a lunedì, dunque, quando arriverà la richiesta di condanna.
Il pm Filoni ha parlato per otto ore consecutive, senza mai fermarsi, illustrando tutti gli elementi che a suo avviso incastrerebbero Colitti junior e suo nonno. La bionda rappresentante dell'accusa ha iniziato parlando dei risultati dell'autopsia effettuata dal medico legale Alberto Tortorella: il dottore ha parlato di un solo aggressore nel senso di un unico accoltellatore. Il che si allinea perfettamente con la ricostruzione della Procura, secondo la quale Basile sarebbe stato trattenuto dal nipote per poi essere accoltellato dal nonno.Compatibile, inoltre, con il racconto della baby testimone che dice di aver visto i Colitti uccidere Peppino. E proprio sull'attendibità della bambina il pm Filoni ha insistito per diverse ore. A suo avviso, la piccola è assolutamente credibile: il suo racconto non è mai contraddittorio, la dinamica è sempre la stessa e fa riferimento a persone realmente esistite.
E' impossibile, secondo la Filoni, che una bambina che dice “prima lo hanno ucciso e poi hanno fatto finta di aiutarlo”, riesca a fantasticare su un concetto così dettagliato. Tutt'altro che secondarie, poi, le dichiarazioni del fratello della bambina, il quale dice che probabilmente la sorellina ha visto e che la nonna aveva detto anche a lui di non parlare con nessuno altrimenti gli sarebbe accaduto qualcosa di brutto. Linda Cappello
Un'intera giornata non è bastata al pubblico ministero Simona Filoni per spiegare perché, a suo avviso, il 19enne di Ugento Vittorio Luigi Colitti sarebbe colpevole dell'omicidio del consigliere comunale e provinciale di Ugento, Peppino Basile. La sua requisitoria, iniziata alle prime ore di questa mattina davanti ai giudici del Tribunale per i minorenni, è stata talmente dettagliata ed analitica da richiedere un'altra giornata di discussione. Appuntamento rinviato a lunedì, dunque, quando arriverà la richiesta di condanna.
Il pm Filoni ha parlato per otto ore consecutive, senza mai fermarsi, illustrando tutti gli elementi che a suo avviso incastrerebbero Colitti junior e suo nonno. La bionda rappresentante dell'accusa ha iniziato parlando dei risultati dell'autopsia effettuata dal medico legale Alberto Tortorella: il dottore ha parlato di un solo aggressore nel senso di un unico accoltellatore. Il che si allinea perfettamente con la ricostruzione della Procura, secondo la quale Basile sarebbe stato trattenuto dal nipote per poi essere accoltellato dal nonno.Compatibile, inoltre, con il racconto della baby testimone che dice di aver visto i Colitti uccidere Peppino. E proprio sull'attendibità della bambina il pm Filoni ha insistito per diverse ore. A suo avviso, la piccola è assolutamente credibile: il suo racconto non è mai contraddittorio, la dinamica è sempre la stessa e fa riferimento a persone realmente esistite.
E' impossibile, secondo la Filoni, che una bambina che dice “prima lo hanno ucciso e poi hanno fatto finta di aiutarlo”, riesca a fantasticare su un concetto così dettagliato. Tutt'altro che secondarie, poi, le dichiarazioni del fratello della bambina, il quale dice che probabilmente la sorellina ha visto e che la nonna aveva detto anche a lui di non parlare con nessuno altrimenti gli sarebbe accaduto qualcosa di brutto. Linda Cappello
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