La bimba che aveva fatto chiudere
il cerchio sull’identità dei presunti
assassini di Peppino Basile,
avrebbe fatto venire meno
proprio quella che per gli inquirenti
costituiva la prova del nove
07 Gennaio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
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Quelle persone che “davano le botte” a Peppino lei non li conosce. E’ stata invece la nonna, che ha assistito con lei all’omicidio, a dirle come si chiamavano, ma ora non lo ricorda più. La bimba di sei anni che aveva fatto chiudere il cerchio sull’identità dei presunti assassini di Peppino Basile, proprio lei che il 28 ottobre scorso aveva rivelato al pubblico ministero Simona Filoni di aver riconosciuto i Colitti, nonno e nipote, come coloro che la notte del 15 giugno 2008 avevano ucciso l’ex consigliere Idv, ora ha fatto venire meno proprio quella che per gli inquirenti costituiva la prova del nove.
Nel corso dell’incidente probatorio, che si è svolto lo scorso 23 dicembre, proprio per blindare le dichiarazioni della piccola testimone, il nome di Vittorio Colitti, potendosi riferire sia al nonno che al nipote, non è stato fatto. Ha confermato di aver visto due persone che aggredivano Peppino, uno grosso e basso che gli dava le botte ed uno alto e magro che lo teneva per la vita. Ma ha detto di non sapere chi fossero,di non averli mai visti, né prima né dopo l’omicidio.
I Colitti sono vicini di casa della nonna, lei invece li conosce. E’ stata la nonna a confidarle i nomi dei carnefici, ma lei ora non li ricorda. Per il resto ha confermato in tutto e per tutto quanto affermato in precedenza: il fatto che prima l’hanno ucciso e che poi avrebbero fatto finta di aiutarlo. Ha detto anche che quando intorno al cadavere di Peppino si era raccolta una folla di persone, i due assassini avrebbero detto “andiamo a casa un attimo e poi veniamo”, e invece non sarebbero tornati più. Sono andati via a piedi, ha riferito la piccola, ma non si ricorda in che direzione.
Ora c’è da chiedersi, perché appena due mesi prima quei nomi li ha fatti? Cosa è cambiato? Due gip, due collegi di giudici del Tribunale del Riesame l’hanno giudicata attendibile, le hanno creduto. Sulla dinamica non ha avuto esitazione, ha reso una versione perfettamente concordante con quella di ottobre. Tranne che per il dettaglio più importante: i nomi.
Eppure dei Colitti ha parlato: ha detto che sono amici dei nonni, che lei giocava con il fratello di Vittorio junior, Luca, ma che ora non ci gioca più. Ha detto anche che nonno Colitti si faceva chiamare dai suoi fratellini “signor Nessuno”. Ma non si deve dimenticare che se le dichiarazioni della bimba costituirebbero la prova principe, contri i Colitti ci sarebbero una serie di altri indizi che per i giudici confermerebbero la loro colpevolezza. Certo questo ha segnato un punto importante a favore della difesa, ma la partita è ancora tutta da giocare.
Linda Cappello
Nel corso dell’incidente probatorio, che si è svolto lo scorso 23 dicembre, proprio per blindare le dichiarazioni della piccola testimone, il nome di Vittorio Colitti, potendosi riferire sia al nonno che al nipote, non è stato fatto. Ha confermato di aver visto due persone che aggredivano Peppino, uno grosso e basso che gli dava le botte ed uno alto e magro che lo teneva per la vita. Ma ha detto di non sapere chi fossero,di non averli mai visti, né prima né dopo l’omicidio.
I Colitti sono vicini di casa della nonna, lei invece li conosce. E’ stata la nonna a confidarle i nomi dei carnefici, ma lei ora non li ricorda. Per il resto ha confermato in tutto e per tutto quanto affermato in precedenza: il fatto che prima l’hanno ucciso e che poi avrebbero fatto finta di aiutarlo. Ha detto anche che quando intorno al cadavere di Peppino si era raccolta una folla di persone, i due assassini avrebbero detto “andiamo a casa un attimo e poi veniamo”, e invece non sarebbero tornati più. Sono andati via a piedi, ha riferito la piccola, ma non si ricorda in che direzione.
Ora c’è da chiedersi, perché appena due mesi prima quei nomi li ha fatti? Cosa è cambiato? Due gip, due collegi di giudici del Tribunale del Riesame l’hanno giudicata attendibile, le hanno creduto. Sulla dinamica non ha avuto esitazione, ha reso una versione perfettamente concordante con quella di ottobre. Tranne che per il dettaglio più importante: i nomi.
Eppure dei Colitti ha parlato: ha detto che sono amici dei nonni, che lei giocava con il fratello di Vittorio junior, Luca, ma che ora non ci gioca più. Ha detto anche che nonno Colitti si faceva chiamare dai suoi fratellini “signor Nessuno”. Ma non si deve dimenticare che se le dichiarazioni della bimba costituirebbero la prova principe, contri i Colitti ci sarebbero una serie di altri indizi che per i giudici confermerebbero la loro colpevolezza. Certo questo ha segnato un punto importante a favore della difesa, ma la partita è ancora tutta da giocare.
Linda Cappello
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