COMUNICATO STAMPA
27 Gennaio 2010
Tratto dal Sito Internet
www.puglia.antoniodipietro.it
L’esito delle primarie in Puglia ha incoronato Nichi Vendola come candidato per il centro-sinistra a Presidente della Regione Puglia nella prossima tornata elettorale di fine marzo 2010; mentre si consumava il rito delle primarie, il centro destra, dal canto suo, ufficializzava la candidatura di Rocco Palese a Governatore della Regione. L’esperienza delle primarie, con i relativi esiti, ci consegna, dal lato politico, una lettura della vicenda, nel suo insieme, che può essere così sintetizzata: ha vinto il confronto, invero per la seconda volta, chi evidentemente è riuscito meglio a sintonizzarsi con le emozioni ed i sentimenti della gente. Non v’è dubbio che, da questo punto di vista, Vendola sia dotato di quel carisma, indispensabile all’uomo politico, per colpire le corde del sentimento comune. Boccia, pur presentandosi con maggiore carica innovativa, soprattutto sotto il profilo delle riconosciute esperienze e competenze, non è andato oltre il 30 %, ma quel che più rileva, sotto il profilo della lettura politica del dato, è che gli elettori del PD hanno coscientemente disatteso le indicazioni delle gerarchie di partito tutte mobilitate, a cominciare da D’Alema, Bersani e Latorre, a sostegno dell’opzione Boccia. Questa vicenda ha evidenziato la clamorosa sconfitta di quanti ritenevano possibile regimare e gerarchizzare il consenso popolare. Il dato più concreto è costituito dalla constatazione per cui è assolutamente velleitario pensare di poter calare dall’alto scelte che non incontrano il favore o il gradimento degli elettori. Sonora bocciatura, dunque, della linea dalemiana e rafforzamento indiscutibile della leadership di Nichi Vendola che allunga sul PD una seria ipoteca personale. Tornando al tema delle prossime elezioni regionali, il centro-destra ha tirato fuori in extremis la candidatura di Rocco Palese, espressione interna degli ultimi 15 anni di Governo pugliese, sia in maggioranza che opposizione; sicura la caratura tecnica, tutta da scoprire la forza carismatica, sotto l’aspetto politico, che la sua candidatura sarà in grado di imprimere nella prossima campagna elettorale. È certo che si prospetta una partita apertissima a qualsiasi risultato; qualche considerazione a parte meritano gli aspetti legati alle alleanze che si andranno a definire. L’UDC, che come noto, si era detta disponibile ad un’alleanza con il centro-sinistra, ma per voce del del suo leader Pierferdinando Casini, pare oggi, volersi sfilare da questo impegno orientando lo scudo crociato verso un'alleanza con la Io Sud della Poli Bortone. Della nuova squadra dovrebbe far parte anche Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, che non ha mai nascosto elogi verso l'eventuale candidatura della Poli Bortone. Quanto all’IDV, come introdotto da Di Pietro, il partito avrebbe sostenuto il candidato scelto dal PD e quindi il vincitore delle primarie che hanno poi visto il trionfo di Vendola, ma una seria riflessione sarà a breve avviata nelle stanze di via Calefati, al fine di strutturare l’alleanza con quel centro-sinistra, su cui si sono appuntati, gli strali della denuncia politica da parte di autorevoli rappresentanti regionali e nazionali dell’IDV. In sostanza ci sarà da chiedersi se sia possibile allearsi con il Governatore uscente, senza prima aver chiarito le varie problematiche derivanti da un settore nevralgico, come la sanità, che più volte l'ha visto coinvolto in numerose inchieste giudiziarie, rese famose dalla cronaca giornalistica quotidiana. Vendola dovrà impegnarsi a rinnegare un passato, nella gestione sanitaria regionale, fatto di molte ombre e contiguità con la precedente amministrazione di centro-destra e assumere, con determinazione, l’ulteriore impegno ad un cambio di rotta che ac colga innanzitutto le molteplici notazioni critiche dell’IDV. Va, quindi, incardinato da subito un tavolo di serrato confronto con il governatore Vendola, dal quale ricevere formali assicurazioni su una reale inversione tendenziale nell’azione di governo regionale, in quei settori destinati all’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini come quello sanitario. Sul fronte della questione morale, insomma, l’IDV non può abdicare al suo ruolo distintivo e sacrificare, sulla logica delle alleanze tattiche, il senso profondo delle battaglie di tutti questi anni.
Avv. Giuseppe Gentile
Consigliere Provinciale IdV
L’esito delle primarie in Puglia ha incoronato Nichi Vendola come candidato per il centro-sinistra a Presidente della Regione Puglia nella prossima tornata elettorale di fine marzo 2010; mentre si consumava il rito delle primarie, il centro destra, dal canto suo, ufficializzava la candidatura di Rocco Palese a Governatore della Regione. L’esperienza delle primarie, con i relativi esiti, ci consegna, dal lato politico, una lettura della vicenda, nel suo insieme, che può essere così sintetizzata: ha vinto il confronto, invero per la seconda volta, chi evidentemente è riuscito meglio a sintonizzarsi con le emozioni ed i sentimenti della gente. Non v’è dubbio che, da questo punto di vista, Vendola sia dotato di quel carisma, indispensabile all’uomo politico, per colpire le corde del sentimento comune. Boccia, pur presentandosi con maggiore carica innovativa, soprattutto sotto il profilo delle riconosciute esperienze e competenze, non è andato oltre il 30 %, ma quel che più rileva, sotto il profilo della lettura politica del dato, è che gli elettori del PD hanno coscientemente disatteso le indicazioni delle gerarchie di partito tutte mobilitate, a cominciare da D’Alema, Bersani e Latorre, a sostegno dell’opzione Boccia. Questa vicenda ha evidenziato la clamorosa sconfitta di quanti ritenevano possibile regimare e gerarchizzare il consenso popolare. Il dato più concreto è costituito dalla constatazione per cui è assolutamente velleitario pensare di poter calare dall’alto scelte che non incontrano il favore o il gradimento degli elettori. Sonora bocciatura, dunque, della linea dalemiana e rafforzamento indiscutibile della leadership di Nichi Vendola che allunga sul PD una seria ipoteca personale. Tornando al tema delle prossime elezioni regionali, il centro-destra ha tirato fuori in extremis la candidatura di Rocco Palese, espressione interna degli ultimi 15 anni di Governo pugliese, sia in maggioranza che opposizione; sicura la caratura tecnica, tutta da scoprire la forza carismatica, sotto l’aspetto politico, che la sua candidatura sarà in grado di imprimere nella prossima campagna elettorale. È certo che si prospetta una partita apertissima a qualsiasi risultato; qualche considerazione a parte meritano gli aspetti legati alle alleanze che si andranno a definire. L’UDC, che come noto, si era detta disponibile ad un’alleanza con il centro-sinistra, ma per voce del del suo leader Pierferdinando Casini, pare oggi, volersi sfilare da questo impegno orientando lo scudo crociato verso un'alleanza con la Io Sud della Poli Bortone. Della nuova squadra dovrebbe far parte anche Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, che non ha mai nascosto elogi verso l'eventuale candidatura della Poli Bortone. Quanto all’IDV, come introdotto da Di Pietro, il partito avrebbe sostenuto il candidato scelto dal PD e quindi il vincitore delle primarie che hanno poi visto il trionfo di Vendola, ma una seria riflessione sarà a breve avviata nelle stanze di via Calefati, al fine di strutturare l’alleanza con quel centro-sinistra, su cui si sono appuntati, gli strali della denuncia politica da parte di autorevoli rappresentanti regionali e nazionali dell’IDV. In sostanza ci sarà da chiedersi se sia possibile allearsi con il Governatore uscente, senza prima aver chiarito le varie problematiche derivanti da un settore nevralgico, come la sanità, che più volte l'ha visto coinvolto in numerose inchieste giudiziarie, rese famose dalla cronaca giornalistica quotidiana. Vendola dovrà impegnarsi a rinnegare un passato, nella gestione sanitaria regionale, fatto di molte ombre e contiguità con la precedente amministrazione di centro-destra e assumere, con determinazione, l’ulteriore impegno ad un cambio di rotta che ac colga innanzitutto le molteplici notazioni critiche dell’IDV. Va, quindi, incardinato da subito un tavolo di serrato confronto con il governatore Vendola, dal quale ricevere formali assicurazioni su una reale inversione tendenziale nell’azione di governo regionale, in quei settori destinati all’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini come quello sanitario. Sul fronte della questione morale, insomma, l’IDV non può abdicare al suo ruolo distintivo e sacrificare, sulla logica delle alleanze tattiche, il senso profondo delle battaglie di tutti questi anni.
Avv. Giuseppe Gentile
Consigliere Provinciale IdV
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