sabato 30 gennaio 2010

CONGRESSO NAZIONALE DELL'ITALIA DEI VALORI - UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO

29 Gennaio 2010
Tratto dal Sito Internet

http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/congresso/
La situazione italiana è sempre più allarmante. Il centrodestra scardina l'equilibrio tra i poteri costituzionali e punta a realizzare una repubblica presidenziale nelle mani di un uomo solo.
In questo momento così arduo IdV deve assumersi maggiori responsabilità. Sono milioni i cittadini di centrosinistra che non hanno più fiducia nella rappresentanza politica. IdV ha il compito principale di parlare loro, ascoltare le loro opinioni, costruire le basi di una nuova vittoria elettorale e così attuare nel modo più incisivo i principi costituzionali di uguaglianza e libertà.
E’ un dovere per il partito ma prima ancora una necessità per il paese: ricostruire un’idea progressiva di società, riaffermare il primato dell’interesse pubblico sugli interessi privati, assicurare la salvaguardia dei beni comuni, dare a ogni individuo pari opportunità nella competizione sociale, garantire a tutti il reale diritto alla conoscenza.
Il primo congresso del partito può e deve essere l’occasione per compiere un deciso salto di qualità. Prima di tutto dobbiamo dire con massima chiarezza che cosa si dovrà fare subito appena il centrosinistra sarà in grado di governare. E’ presto detto. Abrogare tutte le leggi ad personam, nessuna esclusa. Stabilire l’ineleggibilità e l’incompatibilità con ruoli di governo per i possessori di mezzi di comunicazione. Sciogliere il nesso Rai-Mediaset. Rendere indipendente la Rai dalla politica e introdurre un sistema che assicuri condizioni di parità tra tutti i potenziali competitori nelle reti private.
Ma la politica in Italia è malata in profondità. La classe dirigente è sempre più percepita come minoranza organizzata per la propria riproduzione. E la legge elettorale ha rafforzato la convinzione. Dunque va cambiata la legge elettorale: i cittadini devono avere il diritto di scegliere la propria rappresentanza. Va imposta la più chiara pubblicità e trasparenza dei bilanci di partito.
Misure per evitare che la politica diventi il meno rischioso e il più conveniente dei mestieri. Ridurre i privilegi degli eletti, facendoli cessare senza deroghe alla fine del mandato. Stabilire l’incompatibilità tra mandato elettivo e qualsiasi carica in aziende e attività di rilievo pubblico. Impossibilità di assumere per almeno cinque anni dalla fine del mandato elettivo cariche in aziende di rilievo pubblico.
Il partito attuale è impari al compito. Nuova politica economica, capace di produrre sviluppo sostenibile, equità e progressività dell’imposizione fiscale, impulsi dinamici al lavoro e alle imprese, scelte strategiche a favore di istruzione, ricerca, energie rinnovabili, possono risultare convincenti solo su proposta di un partito rinnovato da persone competenti, capace di interloquire con la cultura e soprattutto in grado di dare attuazione vigorosa all’articolo 49 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
La nuova IdV esisterà solo quando avrà persuaso la vasta platea - che ora si limita a concederle il voto o il consenso occasionale e temporaneo - a dare il proprio consapevole contributo.
Sul sito troverete la mozione congressuale che presenterò al Congresso Nazionale del 5, 6 e 7 febbraio a Roma, un rapido quadro dei provvedimenti da prendere appena il centrosinistra sarà tornato al governo. La mozione è aggiuntiva e non alternativa a quella di Antonio Di Pietro.
Si prega tutti gli interessati a sostenere il senso di questa mozione di mandare la propria sottoscrizione alla mail francesco.pardi@senato.it

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