Lamentano l'“insensibilità” religiosa
della Corte Europea
8 gennaio 2010
8 gennaio 2010
Tratto da ZENIT.org
I Vescovi della Repubblica Ceca invieranno un appello all'Europa per ricordare i suoi principi, soprattutto a proposito della recente decisione per la quale i crocifissi nelle scuole rappresentano una violazione dei diritti.
La Conferenza Episcopale Ceca ha emesso una dichiarazione questo martedì, primo giorno della sua assemblea plenaria a Praga, in cui afferma di sperare “che gli Stati membri del Consiglio d'Europa non neghino i principi su cui il Consiglio e la Corte Europea per i Diritti Umani sono stati creati”.
La dichiarazione è stata scritta in risposta alla recente decisione della Corte Europea per i Diritti Umani che ha deciso a favore di una madre che ha protestato per la presenza del crocifisso nella scuola italiana frequentata dai figli.
La Corte non ha ordinato la rimozione dei crocifissi, ma il Governo italiano ha comunque presentato un ricorso contro la sentenza.
Il Parlamento Europeo doveva votare sul ricorso il 17 dicembre, ma ha rimandato la decisione a un incontro successivo.
Nel frattempo, il Catholic Family and Human Rights Institute ha riportato che una decisione “poco pubblicizzata” della Corte Costituzionale italiana del mese scorso mette in discussione la legittimità della decisione della Corte europea.
La Corte Costituzionale ha infatti stabilito che “se le sentenze della Corte Europea per i Diritti Umani sono in conflitto con le norme della Costituzione italiana, queste sentenze mancano di legittimità”, ha affermato l'Istituto.
Questa decisione, ha aggiunto, potrebbe “incoraggiare” altri Paesi come l'Irlanda, attualmente “sfidata” dalla Corte per i Diritti Umani per la sua posizione sulla difesa della vita dei concepiti.
Salvaguardia
La dichiarazione dei Vescovi cechi afferma che “la Corte Europea per i Diritti Umani è un'autorità giudiziaria creata da una decisione degli Stati europei , associati nel Consiglio d'Europa, per spiegare la Convenzione Europea per la Difesa dei Diritti Umani e le Libertà Fondamentali al fine di assicurare il compimento dei doveri che risultano dalla Convenzione”.
Citando lo statuto del Consiglio d'Europa, sottolinea che l'obiettivo dell'organizzazione dovrebbe essere “raggiungere una maggiore unità tra i suoi membri per salvaguardare e realizzare gli ideali e i principi che rappresentano la loro eredità comune e favorire il loro progresso economico e sociale”.
La Conferenza Episcopale ha tuttavia osservato che “la decisione della Corte Europea per i Diritti Umani, seguendo la tendenza a rimuovere la croce dalla vita pubblica e sociale, contraddice questo obiettivo fondamentale del Consiglio d'Europa e della Convenzione Europea”.
La cristianità, ha spiegato, “proclamando tradizionalmente diritti e libertà senza tempo di ogni uomo, è un fattore costante degli ideali e dei principi che creano un patrimonio comune degli Stati europei”.
Allo stesso modo, aggiunge la dichiarazione, “la croce, come attributo cristiano fondamentale, è allo stesso tempo un simbolo della comune eredità europea”.
La decisione della Corte europea “manifesta un atteggiamento insensibile verso i sentimenti religiosi delle Nazioni europee, le loro tradizioni e la cooperazione internazionale nel settore dell'assistenza sanitaria e dell'aiuto umanitario e sociale nella Croce Rossa”, dichiarano i Vescovi.
“La Conferenza dei Vescovi cechi respinge questi sforzi di eliminare le manifestazioni tradizionali della cultura cristiana dalla vita sociale e di sostituirle con atteggiamenti atei”.
La Conferenza Episcopale Ceca ha emesso una dichiarazione questo martedì, primo giorno della sua assemblea plenaria a Praga, in cui afferma di sperare “che gli Stati membri del Consiglio d'Europa non neghino i principi su cui il Consiglio e la Corte Europea per i Diritti Umani sono stati creati”.
La dichiarazione è stata scritta in risposta alla recente decisione della Corte Europea per i Diritti Umani che ha deciso a favore di una madre che ha protestato per la presenza del crocifisso nella scuola italiana frequentata dai figli.
La Corte non ha ordinato la rimozione dei crocifissi, ma il Governo italiano ha comunque presentato un ricorso contro la sentenza.
Il Parlamento Europeo doveva votare sul ricorso il 17 dicembre, ma ha rimandato la decisione a un incontro successivo.
Nel frattempo, il Catholic Family and Human Rights Institute ha riportato che una decisione “poco pubblicizzata” della Corte Costituzionale italiana del mese scorso mette in discussione la legittimità della decisione della Corte europea.
La Corte Costituzionale ha infatti stabilito che “se le sentenze della Corte Europea per i Diritti Umani sono in conflitto con le norme della Costituzione italiana, queste sentenze mancano di legittimità”, ha affermato l'Istituto.
Questa decisione, ha aggiunto, potrebbe “incoraggiare” altri Paesi come l'Irlanda, attualmente “sfidata” dalla Corte per i Diritti Umani per la sua posizione sulla difesa della vita dei concepiti.
Salvaguardia
La dichiarazione dei Vescovi cechi afferma che “la Corte Europea per i Diritti Umani è un'autorità giudiziaria creata da una decisione degli Stati europei , associati nel Consiglio d'Europa, per spiegare la Convenzione Europea per la Difesa dei Diritti Umani e le Libertà Fondamentali al fine di assicurare il compimento dei doveri che risultano dalla Convenzione”.
Citando lo statuto del Consiglio d'Europa, sottolinea che l'obiettivo dell'organizzazione dovrebbe essere “raggiungere una maggiore unità tra i suoi membri per salvaguardare e realizzare gli ideali e i principi che rappresentano la loro eredità comune e favorire il loro progresso economico e sociale”.
La Conferenza Episcopale ha tuttavia osservato che “la decisione della Corte Europea per i Diritti Umani, seguendo la tendenza a rimuovere la croce dalla vita pubblica e sociale, contraddice questo obiettivo fondamentale del Consiglio d'Europa e della Convenzione Europea”.
La cristianità, ha spiegato, “proclamando tradizionalmente diritti e libertà senza tempo di ogni uomo, è un fattore costante degli ideali e dei principi che creano un patrimonio comune degli Stati europei”.
Allo stesso modo, aggiunge la dichiarazione, “la croce, come attributo cristiano fondamentale, è allo stesso tempo un simbolo della comune eredità europea”.
La decisione della Corte europea “manifesta un atteggiamento insensibile verso i sentimenti religiosi delle Nazioni europee, le loro tradizioni e la cooperazione internazionale nel settore dell'assistenza sanitaria e dell'aiuto umanitario e sociale nella Croce Rossa”, dichiarano i Vescovi.
“La Conferenza dei Vescovi cechi respinge questi sforzi di eliminare le manifestazioni tradizionali della cultura cristiana dalla vita sociale e di sostituirle con atteggiamenti atei”.
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