lunedì 28 febbraio 2011

NUOVI SPUNTI SULLA "CARITAS IN VERITATE" (117) - L'ETICA COME STRUMENTO AZIENDALE NELL'ENCICLICA

Convegno alla Santa Croce su "Management by Ethics in Italia”
Di Sergio Mora
9 febbraio 2011
Tratto da ZENIT.org
L’etica è uno strumento aziendale non perché produce profitto o vantaggio competitivo per la propria azienda - il che sarebbe materialismo - ma in quanto parte della carità che mette al centro la persona umana, come indicato da Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in Veritate”.
Questa è una delle riflessioni venute a galla durante il convegno "Management by Ethics in Italia: come e perché. La pratica manageriale e l’etica classica al servizio della persona" che si è svolto l'8 febbraio a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, a chiusura di un ciclo di incontri sul tema tenutisi nel corso del 2010 e a cui hanno preso parte diversi esperti del settore.
Presenti il rettore dell’Università, Luis Romera, che ha considerato le conclusioni "come un punto di partenza” per approfondire ulteriormente questa tematica e “portare sul concreto linee che almeno per noi sono fondamentali, come delineate nella Caritas in Veritate”.
Al tavolo dei relatori si sono avvicendati: il prof. Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna; il presidente di Union Camere, Giancarlo Cremonesi; e altri manager che hanno indicato le loro esperienze concrete anche sul campo, moderati dal vicedirettore del TG5 Andrea Pamparana.
“La Caritas in Veritate mette al centro non l’azienda ma l’uomo che deve essere un valore in sé e non per i vantaggi che darà alla ditta”, ha indicato il direttore Servizi e Tecnologie della'ACEA, Francesco Sperandini.
"L’etica è difficile da applicare ma è una strada che si fa con piccoli passi nella direzione indicata dalla Caritas in Veritate”, ha aggiunto Cremonesi, che ha sondato nel dibattito “lo stupore per il fatto che un buon manager debba essere anche un buon padre e un buon marito”. E questo perché “il profitto non è solo economico ma globale in quanto l’uomo è destinato a un’altra realtà spirituale e infinita”.
Il professor Zamagni ha ricordato che in Italia si è cominciato a parlare di etica sociale soltanto 20 anni fa, “reduci dalle influenze marxiste per le quali l’azienda era un luogo di sfruttamento da abbattere”, da una cultura cattolica che “privilegiava il sociale abbandonando la sfera economica” e “trascurando l’imprenditorialità” e da un pensiero liberale nel quale “lo Stato era il depositario di valori e principi”.
“Davanti a questo c’è l’etica delle virtù, del bene indivisibile – ha detto –. Dell'imprenditore che riesce a fare utili né contro né a prescindere dagli altri". "Oggi è giunta in nostro aiuto la Caritas in Veritate" che ha gettato luce su questo argomento, ha aggiunto Zamagni.
Il docente ha poi ricordato che in quanto componente del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale Bambin Gesù - “che è un ospedale del Papa e non del Vaticano” - ha proposto una serie di modifiche nell’organizzazione del lavoro, che premiasse anche coloro che sono motivati da ragioni vocazionali, ottenendo in questo modo positivi indicatori di produttività.

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