mercoledì 23 febbraio 2011

MA LO SAPEVATE CHE LE BUSTE DI PLASTICA CONSEGNATE AL SUPERMERCATO DOVREBBERO ESSERE GRATUITE IN QUESTI MESI? OCCHIO AI FURBI!

Resto in centesimi e buste della spesa: occhio ai furbi
L’Adoc segnala il malcostume di non rendere al cliente piccoli importi in monetine e quello di continuare a farsi pagare i sacchetti in plastica che, dal 1 gennaio, andrebbero smaltiti gratuitamente
23 Febbraio 2011
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
C’era una volta il negoziante all’angolo di casa che dava come resto le caramelle. Quando le somme da rendere erano minime e le monetine da cinque o dieci lire erano di fatto introvabili, bastavano il sorriso e la cortesia per fare pari e patta.
Oggi che non ci sono più le lire e i piccoli esercizi scompaiono uno dopo l’altro incalzati dalla grande distribuzione, di caramelle se ne distribuiscono poche, almeno nella funzione di equivalente del resto.
Secondo l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, infatti “ha preso piede in città una consuetudine quanto mai fastidiosa che sembra essere diventata una regola, considerata la disinvoltura di alcuni nel metterla in pratica, cioè quella di non restituire i centesimi di euro”. Questa abitudine sarebbe anche contagiosa: “dai supermercati storici – è scritto nel comunicato - questa pratica si è diffusa anche ai piccoli esercenti non si sa, però, se per imitazione o per autonoma decisione”.
Ma le anomalie non finirebbero qui. “Con l’entrata in vigore, dal 1 gennaio 2011, della nuova normativa che vieta la commercializzazione dei sacchi da asporto non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti”. Tale legge bandisce definitivamente l’uso dei sacchetti di plastica per la spesa e ne prevede la sostituzione con quelle biodegradabili.
“Tuttavia, nonostante la legge preveda il pagamento di questi nuovi contenitori con lo smaltimento gratuito delle scorte di quelli vecchi – termina il comunicato a firma del responsabile, Alessandro Presicce - molti supermercati continuano inspiegabilmente a farsi pagare le buste di plastica. E come se non bastasse, continuano scorrettamente a trattenere il resto in centesimi ovvero ad arrotondare il prezzo per eccesso, ad esclusivo svantaggio dei consumatori”.

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