per quasi cinque ore davanti ai giudici
per le indagini preliminari Del Coco e Vergine.
Gli avvocati soddisfatti,
ma restano le incongruenze dei Colitti
23 Dicembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Ha ricostruito tutta la vicenda, ha riparlato di quello che visto quella notte del 15 giugno 2008 quando si è affacciata dalla finestra della casa della nonna che dà su via Nizza. Da lì ha visto tutta la scena. Ma non avrebbe detto esplicitamente che erano loro. Pare che la bimba di 6 anni, testimone chiave nell'omicidio di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale di Italia dei valori, non abbia fatto riferimento al “fratello di Luca”, espressione con la quale aveva indicato Vittorio Colitti junior al pubblico ministero Simona Filoni come colui che aveva bloccato la vittima per la vita, mentre suo nonno “Vittorio, quello con la pancia che va sull’Ape” sarebbe stato quello che gli infliggeva i 24 fendenti mortali.
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Ha ricostruito tutta la vicenda, ha riparlato di quello che visto quella notte del 15 giugno 2008 quando si è affacciata dalla finestra della casa della nonna che dà su via Nizza. Da lì ha visto tutta la scena. Ma non avrebbe detto esplicitamente che erano loro. Pare che la bimba di 6 anni, testimone chiave nell'omicidio di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale di Italia dei valori, non abbia fatto riferimento al “fratello di Luca”, espressione con la quale aveva indicato Vittorio Colitti junior al pubblico ministero Simona Filoni come colui che aveva bloccato la vittima per la vita, mentre suo nonno “Vittorio, quello con la pancia che va sull’Ape” sarebbe stato quello che gli infliggeva i 24 fendenti mortali.
Questa è l’indiscrezione trapelata dopo l’incidente probatorio che si è svolto oggi presso il Tribunale dei minorenni di Lecce, durante il quale la piccola testimone e suo fratello sono stati ascoltati per quasi cinque ore davanti ai giudici delle indagini preliminari Antonio Del Coco e Cinzia Vergine. I magistrati hanno interrogato prima il fratellino che, secondo quanto emerso, avrebbe reso una dichiarazione precisa e puntuale, del tutto conforme con quella resa il 28 ottobre scorso al pubblico ministero Filoni. Al termine dell’udienza, gli avvocati difensori Francesca Conte, Roberto Bray e Paolo Pepe si sono limitati a dire di essere molto soddisfatti dell’esito dell’interrogatorio.
I legali hanno annunciato di aver chiesto le trascrizioni per poterle visionare e decidere con calma le prossime mosse, probabilmente verrà presentata istanza di scarcerazione per i due indagati. Che fino ad ora sono rimasti in carcere poiché i Tribunali del Riesame, sia della procura ordinaria, sia di quella minorile, hanno confermato l’impianto accusatorio edificato dagli inquirenti, concordando sempre sullo stesso punto: la bambina è attendibile. E’ lecito chiedersi, però, quali possano essere ora le conseguenze se dovesse essere confermato che la piccola non abbia fatto quei nomi. Di certo rimangono tutte le incongruenze che i Colitti avrebbero reso agli investigatori riguardanti la ricostruzione di quanto accaduto quella notte. Poi ci sono le dichiarazioni di una confidente di Basile che parlavano di acredini con i vicini di casa. Gli indizi a carico di nonno e nipote rimangono, ma forse l’elemento che avrebbe suggellato il teorema accusatorio potrebbe vacillare.
Linda Cappello
Linda Cappello
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