giovedì 31 dicembre 2009

IN CAMBIO DI...?

27 Dicembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Le moine e le lusinghe con cui, dal portinaio di Palazzo Grazioli ai falsi figli dei fiori del partito dell’amore, stanno corteggiando Bersani, dovrebbero di per sè bastare a far comprendere che dietro la facciata del “dialogo dell’amore” lo aspettano gli stessi bari con le solite menzogne di sempre.
Il fatto che Cicchitto affermi che il processo breve, il lodo Alfano o il legittimo impedimento non siano leggi ad personam, significa delle due l’una: o che non ha alcun rispetto per l’intelligenza degli italiani o che, qualsiasi castroneria il piduista tessera 2232 possa proferire, non altererà lo stato di accordi che sono stati già stipulati nelle segrete stanze o in qualche telefonata di cortesia.
Cicchitto dimentica che esponenti della stessa maggioranza hanno detto esattamente il contrario di quanto lui afferma. Sostenere poi che si deve "disinnescare l'uso politico della giustizia", quando invece il problema reale e' l'uso giudiziario della politica, compiuto da Silvio Berlusconi per difendersi dai processi e non nei processi, mi sembra una colossale menzogna.
"Forza D'Alema" comincia la lettera della fondazione Farefuturo, e ancora "La palla è nel vostro campo, e solo in quello”, ma mi chiedo: in quale campo?
A una o due porte?
Quelle parole sembra vadano lette come: “le condizioni dell’inciucio sono chiare e non sono negoziabili: l’impunità del Premier in cambio di... a voi la palla”.
E’ quel "in cambio di" che getterà il Paese in un periodo politico più buio di quanto non siano stati gli ultimi vent’anni.
E' quel “in cambio di” che non preannuncia nulla di buono per i cittadini e per le istituzioni.
E' con quel “in cambio di” che l'Italia dei Valori non negozierà mai perché la legalità in un Paese democratico non è negoziabile. Mai.

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