sabato 19 dicembre 2009

SPECIALE / LA SVOLTA DELL'OMICIDIO BASILE (21) - ISTANZA RESPINTA, IL 19ENNE RESTA IN CELLA

Non lascia il carcere Vittorio Luigi Colitti,
il ragazzo di Ugento
accusato insieme al nonno
dell’omicidio del consigliere di Idv.
Questa la decisione del Tribunale
del Riesame della Procura minorile
19 Dicembre 2009
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
Non lascia il carcere Vittorio Luigi Colitti, il 19enne di Ugento accusato insieme al nonno dell’omicidio del consigliere provinciale e comunale di Italia dei valori Peppino Basile. Il Tribunale del Riesame della Procura minorile ha deciso che per ora rimarrà nell’istituto penale per i minorenni “Nicola Fornelli” di Bari. Le motivazioni non sono ancora state depositate, e quindi si dovrà aspettare per capire appieno il percorso che i giudici hanno seguito per affermare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. In attesa di conferme ufficiali, si può solo ipotizzare che non si discostino molto da quelle che il giudice della procura ordinaria Nicola Lariccia ha formulato nelle nove pagine di provvedimento con cui ha rigettato la richiesta di scarcerazione del nonno, l’agricoltore 69enne Vittorio Colitti.
Non sono bastate le 300 pagine di documentazione prodotte dagli avvocati difensori Francesca Conte e Roberto Bray; non è bastata la lettera che il giovane ha scritto ai giudici nella quale si scusava per aver mentito sull’orario in cui è rincasato quella sera, spiegando che così facendo aveva solo voluto nascondere ai genitori di essere uscito a tarda ora al fine di non scatenare i loro rimproveri. Anche questa volta l’impianto accusatorio edificato dagli inquirenti non ha subito scossoni, è di nuovo uscito vittorioso. Ora, tutte le attenzioni sono rivolte all’importante appuntamento di mercoledì prossimo, quando si terrà l’incidente probatorio in cui saranno sentiti la baby testimone e suo fratello.
Quella mattina lei li rivedrà, e dovrà dire ai giudici, ai pubblici ministeri ed ai difensori se erano proprio loro le due persone che ha visto dalla finestra della casa di suo nonna mentre Peppino Basile veniva assassinato a coltellate. Se si trattava del giovane 19enne, da lei riconosciuto come “il fratello di Luca”, e di “Vittorio, quello con la pancia che possiede un Ape”. Se dovesse ripeterle in aula, quelle parole diventerebbero una prova piena da utilizzare in dibattimento. Non una prova, ma la prova.
Linda Cappello

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