24 Agosto 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
“La colpa dei mali del Paese non è tutta di Silvio..”. Bravo Veltroni, e fin qui ci siamo, ma l’accenno di buonsenso sciama nel prosieguo: “..ma anche di dirigenti del Pd e di Di Pietro”. Mi aspettavo ci mettesse anche Grillo, nel suo ultimo colpo di coda, l’ex-Veltroni riformista. Ed invece no: Beppe è stato graziato dallo scaricabarile.
Signor Veltroni, il governo Silvio Berlusconi IV esiste grazie alla sua stretta di mano privata in odor d’inciucio a cui seguì la caduta del governo Prodi; è passato, prima del suo sacrifico, per i governi D’Alema, che non hanno mai messo in discussione il gigantesco conflitto di interessi dell’attuale Premier; è stato coltivato da una ingenua logica possibilista confusa con il dialogo politico, goffamente predicato con l’etichetta del suo riformismo e boicottato dai suoi stessi colleghi di partito.
Purtroppo il governo Berlusconi esiste, ed esisterà, perché il sistema d’informazione italiano si ostina a propagandare o quest'uomo o un’alternativa a quest’uomo inesistente, dilaniata da bassezze e guerre intestine, incapace di offrire una visione del futuro, che nicchia una volta verso Cuffaro e l’altra verso Galan.
Signor Veltroni, ex-riformista, chiuda gli occhi ed immagini un Parlamento senza Italia dei Valori: non vede anche lei un unico grande partitone, in contrapposizione sì, ma armoniosa, che ora si bacchetta, ora si lusinga in un immobilismo che dura già da cinquant’anni e ne durerà altrettanti? Io sì, lo vedo, e tutti i giorni vorrei un Paese diverso, senza gli illusi e collusi di quel partitone.
Ed ero convinto lo vedesse anche lei quando ci accordammo in vista delle elezioni, perché ricordo bene che, in presenza dei rispettivi testimoni, le sottolineai che Italia dei Valori avrebbe condotto un’opposizione decisa e severa contro eventuali porcate degli avversari. Anche lei, signor Veltroni, quando era riformista, fu d’accordo su questa posizione, ed in virtù della comune visione accettammo di unirci in coalizione.
Gli avversari mantennero le aspettative tuffandosi da subito nell'officina delle leggi porcata; Italia dei Valori mantenne la parola di fare opposizione, che divenne l’unica; lei fece la parte dell’agnello sacrificale.
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“La colpa dei mali del Paese non è tutta di Silvio..”. Bravo Veltroni, e fin qui ci siamo, ma l’accenno di buonsenso sciama nel prosieguo: “..ma anche di dirigenti del Pd e di Di Pietro”. Mi aspettavo ci mettesse anche Grillo, nel suo ultimo colpo di coda, l’ex-Veltroni riformista. Ed invece no: Beppe è stato graziato dallo scaricabarile.
Signor Veltroni, il governo Silvio Berlusconi IV esiste grazie alla sua stretta di mano privata in odor d’inciucio a cui seguì la caduta del governo Prodi; è passato, prima del suo sacrifico, per i governi D’Alema, che non hanno mai messo in discussione il gigantesco conflitto di interessi dell’attuale Premier; è stato coltivato da una ingenua logica possibilista confusa con il dialogo politico, goffamente predicato con l’etichetta del suo riformismo e boicottato dai suoi stessi colleghi di partito.
Purtroppo il governo Berlusconi esiste, ed esisterà, perché il sistema d’informazione italiano si ostina a propagandare o quest'uomo o un’alternativa a quest’uomo inesistente, dilaniata da bassezze e guerre intestine, incapace di offrire una visione del futuro, che nicchia una volta verso Cuffaro e l’altra verso Galan.
Signor Veltroni, ex-riformista, chiuda gli occhi ed immagini un Parlamento senza Italia dei Valori: non vede anche lei un unico grande partitone, in contrapposizione sì, ma armoniosa, che ora si bacchetta, ora si lusinga in un immobilismo che dura già da cinquant’anni e ne durerà altrettanti? Io sì, lo vedo, e tutti i giorni vorrei un Paese diverso, senza gli illusi e collusi di quel partitone.
Ed ero convinto lo vedesse anche lei quando ci accordammo in vista delle elezioni, perché ricordo bene che, in presenza dei rispettivi testimoni, le sottolineai che Italia dei Valori avrebbe condotto un’opposizione decisa e severa contro eventuali porcate degli avversari. Anche lei, signor Veltroni, quando era riformista, fu d’accordo su questa posizione, ed in virtù della comune visione accettammo di unirci in coalizione.
Gli avversari mantennero le aspettative tuffandosi da subito nell'officina delle leggi porcata; Italia dei Valori mantenne la parola di fare opposizione, che divenne l’unica; lei fece la parte dell’agnello sacrificale.
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