Comunicato del 16 Agosto 2009
Tratto dal Sito Internet
www.puglia.antoniodipietro.it
“Ho avuto modo di toccare con mano la difficile situazione delle carceri italiane: ritengo che siano in una situazione inumana, sia per quello che riguarda la condizione dei detenuti che per quello che riguarda i diritti degli operatori all’interno delle strutture”, a dichiararlo è l’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia che, questa mattina insieme al consigliere regionale Giacomo Olivieri, ha visitato il carcere di Turi.
“A Turi ad esempio la pianta organica degli operatori è ferma al 2001 e non tiene conto del sovraffolamento della struttura che, progettata per 112 detenuti, oggi ne ospita 175. Mancano, a causa delle carenze strutturali e di organico le attività di recupero. Qui su 175 detenuti, 173 scontano una pena definitiva: per essi è fondamentale un progetto di rieducazione e di reinserimento”.
“Più volte abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a provvedimenti come l’indulto, ma riteniamo che vi siano altre ipotesi su cui ragionare: in primo luogo, far scontare la pena ai detenuti stranieri nei paesi di origine attraverso accordi bilaterali. In secondo luogo - prosegue Zazzera - per i reati minori le pene potrebbero essere scontate in maniera diversa rispetto alla detenzione. Il processo riabilitativo associato alla detenzione ha senso se chi sbaglia ha le condizioni per ricostruire una prospettiva: dall’altro canto perché vi siano le condizioni di riabilitazione, agli operatori (polizia penitenziaria, psicologi, assistenti sociali) sia concesso di lavorare in sicurezza, serenità e nel rispetto dei ruoli”.
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“Ho avuto modo di toccare con mano la difficile situazione delle carceri italiane: ritengo che siano in una situazione inumana, sia per quello che riguarda la condizione dei detenuti che per quello che riguarda i diritti degli operatori all’interno delle strutture”, a dichiararlo è l’on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia che, questa mattina insieme al consigliere regionale Giacomo Olivieri, ha visitato il carcere di Turi.
“A Turi ad esempio la pianta organica degli operatori è ferma al 2001 e non tiene conto del sovraffolamento della struttura che, progettata per 112 detenuti, oggi ne ospita 175. Mancano, a causa delle carenze strutturali e di organico le attività di recupero. Qui su 175 detenuti, 173 scontano una pena definitiva: per essi è fondamentale un progetto di rieducazione e di reinserimento”.
“Più volte abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a provvedimenti come l’indulto, ma riteniamo che vi siano altre ipotesi su cui ragionare: in primo luogo, far scontare la pena ai detenuti stranieri nei paesi di origine attraverso accordi bilaterali. In secondo luogo - prosegue Zazzera - per i reati minori le pene potrebbero essere scontate in maniera diversa rispetto alla detenzione. Il processo riabilitativo associato alla detenzione ha senso se chi sbaglia ha le condizioni per ricostruire una prospettiva: dall’altro canto perché vi siano le condizioni di riabilitazione, agli operatori (polizia penitenziaria, psicologi, assistenti sociali) sia concesso di lavorare in sicurezza, serenità e nel rispetto dei ruoli”.
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