venerdì 4 settembre 2009

PIGNORATE LE QUOTE COMUNALI DELLA FARMACIA APPENA APERTA PER UN DEBITO DI OLTRE 1 MILIONE DI EURO - QUARTA PARTE

L'ARTICOLO DELLA GAZZETTA
FARMACIA,
ARRIVA IL PIGNORAMENTO
SUL CAPITALE PUBBLICO DELL’ESERCIZIO
SI SONO RIVERSATI CREDITORI
CHE VANTANO PREGRESSI
PER UN MILIONE E 200MILA EURO
A battere cassa, la famiglia Stajano,
che lamenta il mancato pagamento
di espropri legati all'edilizia popolare
Una tegola si abbatte
sulla struttura a gestione mista
che ha da poco aperto i battenti.
Di Daniele Greco
Tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce"
del 04 Settembre 2009.
Neanche il tempo di aprire i battenti, che sulla farmacia per metà a partecipazione comunale fioccano le ingiunzioni di pignoramento. La gestione attuale non accusa debiti di sorta dal momento che la farmacia è operativa da poco più di tre mesi e funziona al meglio dal punto di vista commerciale, ma sul capitale della stessa si sono riversati i creditori del comune che avanzano somme pregresse per un milione e 200mila euro. Oltre varie spese di esecuzioni, altre pendenze in atto ed interessi «che matureranno fino all’ef fettivo soddisfo», così come sottolinea l’atto di ingiunzione.
La batosta è piombata in municipio il 6 agosto scorso presentata dagli eredi Stajano, i quali lamentano ancora il pagamento di alcuni espropri legati alla costruzione delle case popolari nella zona 167 e mai onorati, sebbene siano passati molti anni dall’atto iniziale di cessione.
La giunta guidata dal sindaco Roberto Falconieri si è affrettata già il successivo 7 agosto a dare incarico al proprio legale, l’avvocato Massimo Fasano di Melissano, per difendere le ragioni e gli interessi del comune, in vista del primo giudizio, convocato dalla sezione distaccata di Casarano del Tribunale Civile di Lecce per il 9 ottobre prossimo.
Il pignoramento riguarda il 51 per cento del capitale sociale costitutivo della farmacia, ovvero la quota parte di proprietà pubblica. E proprio la forma giuridica della compartecipazione pubblico-privato a suo tempo individuata dall’amministrazione comunale per dar vita alla farmacia, ancor di più lascia oggi perplesse le minoranze consiliari sulla bontà di quell'opzione.
«Oltre al danno ora anche la beffa - dice il segretario cittadino del Pd, Antonella Tenuzzo - Nei prossimi giorni ci riuniremo per venire a capo della situazione, ma ora più che mai contestiamo la scellerata decisione voluta dal sindaco di istituire la farmacia a capitale misto. Ora, dato il pignoramento in atto, corriamo seriemente il pericolo che la farmacia possa essere definitivamente persa come bene collettivo e finanziamento per il Comune».
Accuse anche del rappresentante dell’Italia dei Valori, Stefano Scarcella. «Abbiamo a che fare con l'amministrazione peggiore della storia melissanese - dice - guidata da un sindaco incapace di risolvere bonariamente questioni debitorie. La situazione è oramai fuori controllo ed è giusto che il prefetto e la Corte dei Conti nominino urgentemente una commissione d'inchiesta».

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