Di Attilio Palma
Tratto dal "Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce"
del 17 Gennaio 2001
Un malanno improvviso ha bloccato il sindaco Roberto Falconieri tanto da far saltare il Consiglio Comunale di Melissano che doveva svolgersi venerdì sera e che è stato rinviato con voto unanime.
Un malanno improvviso ha bloccato il sindaco Roberto Falconieri tanto da far saltare il Consiglio Comunale di Melissano che doveva svolgersi venerdì sera e che è stato rinviato con voto unanime.
Ma sull'assenza del primo cittadino e, in particolare, su quella contemporanea di due consiglieri di maggioranza dei "Democratici per Melissano, Antonio Aquila e Antonella Santese, si era scatenata una ridda di voci sull'esistenza di presunte divergenze di vedute o dissapori.
Tanto più che, elezioni alle porte a parte, all'ordine del giorno, tra gli argomenti spiccava la cessione parziale del 49% (sul 51% detenuto, l'altro 49% è appannaggio del soggetto privato) delle quote di proprietà del Comune nel capitale sociale della Farmacia Comunale Srl.
Falconieri rimanda al mittente di turno critiche e supposizioni con la consueta fermezza annunciando la nuova convocazione già per la prossima settimana: "Non vi sono altri motivi e la prova migliore sarà la convocazione del Consiglio Comunale per giovedì o venerdì prossimi con il medesimo ordine del giorno. Il Consiglio Comunale di venerdì scorso non si è tenuto per motivi di salute improvvisi quanto violenti del sottoscritto. A tale circostanza si sono aggiunte l'indisponibilità per cause di forza maggiore strettamenti personali e private dei consiglieri Santese e Aquila. Fosse stato possibile andare oltre l'ora di tolleranza, sempre al netto delle mie condizioni, se ne sarebbe potuto garantire lo svolgimento".
Intanto, Forza Nuova protesta, con un volantino, per la possibile vendita delle quote comunali della farmacia: "solo un anno e mezzo fa, il sindaco e tutta la l'amministrazione, si elogiavano per averla inaugurata. Oggi ci chiediamo come mai ci ritroviamo già nella situazione in cui vogliono vendere le quote? Questo è un atto gravissimo perchè, così facendo, il nostro paese non avrà mai più la possibilità di usufruire di una risorsa così importante. E' giunta l'ora di ribellarsi".
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